20. Scritte di compleanno e tentennanti consensi

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"Rose, se vado più a sinistra finisco sull'albero" si lamentò scocciato Aaron, inclinandosi precariamente sulla scala. Portai la mano destra sotto il mento guardando la scena davanti a me divertita e preoccupata per l'incolumità del mio amico.

"Non m'importa, voglio che la scritta si veda bene" esclamò Rose, mentre agitava le braccia indicando ad Aaron dove posizionare l'enorme H in legno. Poco dopo era già immersa in un'accesa discussione telefonica con il catering che avrebbe ritardato di un'ora la consegna.

Sorseggiai la limonata fresca, mentre mi godevo i raggi ormai estivi sulla mia pelle chiara. La villa che Jared aveva affittato per il suo compleanno era assolutamente strabiliante: grande, piena di spazi verdi e con una piscina nella quale mi sarei volentieri concessa un bagno. Nonostante il suo ventitreesimo compleanno fosse stato più di una settimana prima, aveva voluto fare le cose in grande, invitando quasi tutta la Newport giovanile quella stessa sera. Inutile dire che si rivelò un'occasione perfetta per Rose per sfoggiare le sue capacità organizzative, levando Jared dagli impicci che la festa comportava. Ovviamente il suo programma maniacale aveva superato di gran lunga l'idea di festa che il mio amico aveva immaginato, ma non potei fare a meno di apprezzare il sincero impegno della mia amica. Una mano si appoggiò al centro della mia schiena, ridestandomi dai miei pensieri facendomi voltare il viso verso destra. Jared sorride fece scontrare i nostri bicchieri, che tintinnarono in un brindisi improvvisato.

"Aaron è sopravvissuto?" chiese divertito, bevendo un grande sorso di succo d'arancia. Sorrisi, mentre mi giravo nuovamente verso il mio amico in equilibrio instabile sulle scale.

"Rosie è maniacale" dissi, affermando l'ovvio, mentre Jared rideva agitando la testa e le spalle, ammettendo silenziosamente la stessa cosa "ma il risultato sarà fantastico" continuai, mentre mi soffermavo su un particolare della scritta che Aaron stava appendendo. Rosie si avvicinò a noi, rubandomi il bicchiere dalle mani, trangugiandone velocemente il contenuto.

"Che ve ne pare?" chiese entusiasta, sorridendo apertamente verso Jared.

"E' tutto bellissimo, grazie Rose" sorrise sinceramente lui, mentre le abbracciava le spalle con affetto. Sorrisi prima di intervenire.

"Aaron" lo richiamai "da quanto compleanno finisce con la I ?" chiesi, nascondendo una risata sotto i baffi. La testa di Rose volò verso la direzione d'interesse, mentre guardava sbigottita la scritta sbagliata.

"Aaron, quante cazzo di volte ti ho detto di controllare le lettere?" gridò iraconda, mentre Aaron scendeva dalle scale, guardando la scritta che giaceva tra due alberi.

"Smettila di urlare, mi viene l'emicrania" le rispose a tono "scommetti che la faccia diventare una Y?*" la sfidò, mentre lei si allontanava furente.

"Stronza" si rivolse poi a me "avresti potuto avvisarmi prima che arrivasse" mi accusò, mentre alzavo le mani in aria, ridendo.

Entrai nella villa dove Delilah si stava occupando degli arredi, ornando tutto con dettagli oro e argento: cappellini, festoni e lucine ornavano la cucina e il soggiorno. Ammirai affascinata le decorazioni che aveva creato per il soffitto e apprezzai l'infinita creatività di Rose.

 Ammirai affascinata le decorazioni che aveva creato per il soffitto e apprezzai l'infinita creatività di Rose

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