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Ti avrei voluto dire : "ti sto pensando."

Clà,

Perdonami se non ti chiamo caro, ma tanto so che capirai. Hai sempre avuto empatia, per le persone e le situazioni. So che per iniziare a scrive una lettera si parte dalle formalità inutili e quindi te lo chiederò: come stai? Anche se sai, non mi interessa. In fondo a te non è importato mai niente di me. 

Non dovrei scriverti adesso, lo so. Ho resistito per così tanto tempo.

Ho fatto finta di essere andato oltre e qualche volta ci sono riuscito davvero. Ho riso,mangiato tanto, bevuto molto, cantato poco perché mi ricordavo di quanto cantassi sempre tu. Quasi non ci pensavo più. Quasi, perché di notte un po' ti sognavo e nelle cose che prima facevamo insieme e adesso faccio ugualmente senza te, mi sono accorto che un po' mancavi. Un po', niente di che, perché un istante dopo a tua mancanza abissale mi perdevo nella tua voce rotta dal pianto, ma non per me.

Ci tengo.

A quante cose tieni Clà? Tenevi anche a me una volta, o facevi solo finta? Ero un gioco? Non rispondermi, non mi interessa. 

Uscito dal programma avrei voluto fare tante cose: vivere con te, creare una famiglia con te, lavorare con te,tutto e con te. Tu? Non lo so Clà, non so più niente ma di una cosa ero certo: qualunque cosa fosse successa ti avrei portato dentro come il ricordo della storia più emozionante della mia vita. Mi avevi regalato un'esistenza degna, dei sorrisi sinceri, una spalla amica, un amore che...che per me era tutto, e per te? No, non lo voglio sapere. Ti volevo solo dire che mi hai rovinato anche questo: il ricordo. Che non ti tengo più, non posso tenerti più. Ti volevo dire che sono tornato a casa e quel pupazzo sapeva del tuo profumo. L'ho gettato via. 

Ti volevo dire che quando mi ritorni in mente ci bevo su, o ci grido su, o ci ballo su, o ne parlo a Valentina e...

Lei mi dice che forse non è come credo, che dovevo darti il beneficio del dubbio. Che non avrei dovuto bloccarti dappertutto e che mi sono illuso a pensare di poterti lasciare fuori anche da me. Ma io non ce la faccio Clà, non ce la faccio. Non ce la faccio perché vedo una nostra foto, come mi guardavi e penso che tu non ne sia capace, che forse non me l'hai detto abbastanza ma mi amavi davvero. Penso di poterti perdonare, che se non possiamo essere più niente però almeno siamo stati qualcosa. Mi viene quasi voglia di chiamarti, di farti sapere che ti credo poi basta un secondo in più e cambio idea.

Sto male, sono depresso.

Hai un altro?

Ci tengo a te.

Io l'ho dovuto sempre capire. Io ho dovuto sempre capire i tuoi silenzi, leggere parole nei tuoi sguardi stanchi, perdonarti tutto sulla base di nessuna scusa, ma mi bastavi tu perché quello che mi davi non era comunque paragonabile a quello che potevo ricevere da qualcun altro. Magari per te era lo stesso, quello che ti dava non era in alcun modo paragonabile a quello che ti davo io. 

E mi dispiace Clà, di non essere stato all'altezza.

Perché a te m'inchino, hai vinto tu. 

Hai tra le mani il premio e non hai nemmeno dovuto giocare. Contento? Hai me per quel che vale, tanto comunque cosa conta? Non è me che vuoi, non ero io quello che volevi.

Ma allora dimmi, cosa mi hai amato a fare?

Perché io l'ho sentito sulla pelle Clà, ti giuro che l'ho sentito. 

Ho voluto colpevolizzarti tante volte, mi sono detto che alla fine ci hai perso tu, che facevo bene a non fidarmi, che avrei dovuto... avrei dovuto, invece mi sono arreso. Ti ricordi quando mi rincorresti in camerino? Ed io ti rincorsi a mia volta. Avevo gli occhi stanchi Clà, te lo giuro, per le troppe volte che mi ero fidato senza che funzionasse mai, mai una volta. Ma dei tuoi mi fidai, così vicini e trasparenti solo per chiedermi di fidarmi di te. Mi sono fidato Clà, ed è andata male per l'ennesima volta. 

Lo sapevi, eppure non te n'è importato. Non ti è importato di farmi sentire meno che abbastanza, di condannarmi ad una vita intera a chiedermi cos'avesse lui più di me.

Allora non m'importa di quello che hai da dire.

Non m'importa.

M'importa che tu sappia quanto mi hai fatto male perché ti giuro che non potrai farmene più. 
Non ti voglio male, non davvero. Spero solo che troverai qualcuno disposto ad amarti tanto quanto ti amo io. Non ha senso parlare al passato. Per dire addio serve coraggio e serve onestà per cui eccomi qua Claudio. Questo sono io che ho aspettato 30 anni per provare un sentimento che non mi piace neanche: ti amo e mi distrugge perchè ti amo ma non serve a niente.
Addio Claudio.
Sii felice.
Sii sincero.
Sii forte.
Sii te stesso.
L'ultima volta che ci siamo visti mi hai detto un sacco di cose e te ne ho dette altrettante. Mi hai chiesto se ci avessi riprovato, se potevo sprecare un altro dei miei 1000 sì. Non ne ho sprecati 2 Claudio, ne ho sprecati anche altri 998, tutte le volte che ti ho pensato anche se non te l'ho detto. Ti ho detto sì ogni volta, quando ti ho lasciato entrare in casa, quando ti ho lasciato entrare per la seconda volta, quando ti ho lasciato entrare in me,quando ti ho lasciato portar via tutto, quando mi sono ripreso tutto, quando te l'ho riportato di nuovo indietro, quando ti ho sentito in ogni canzone, quando ho bevuto e mi sei apparso accanto, quando ho letto e sei stato con me, quando ti cerco, inevitabilmente, negli occhi degli altri che non mi guardano come mi guardavi tu. 

Lascio a tutti la certezza che ti odio e a me la consapevolezza di amarti.

Quindi tieni, è il mio ultimo sì Clà, l'ultima volta che m'arrendo di fronte a te.
Addio, 
Mario.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 07, 2017 ⏰

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