La rabbia si è calmata, ma ora sono triste. Mi ha fatto male vedere quella scena. Un po' mi piace Giovanni. Quanto è brutto essere gelosi, sai che stai sbagliando, ma sai anche che alla fine è anche una cosa bella. Se sono gelosa di Giovanni è perché tengo a lui? Credo proprio di sì, anzi ne sono sicura!
Mi alzo, non riesco a restare qui.
-Vado a bere un bicchiere d'acqua- scappo in cucina, prendo l'acqua e vado a sedermi sul dondolo che si trova sulla terrazza della cucina. Dopo qualche minuto di silenzio entra qualcuno.
-Che hai Tara- dice Saul sedendosi accanto a me
-Sete-
-Ah sì, certo. Quindi Clara non centra niente-
-Dai Saul-
-Vuoi che me ne vada?-
-No, puoi stare, ma prendimi qualcosa da mangiare- lui si alza, va in cucina e torna con un bel cornetto.
-Facciamo metà?-
-Se proprio devo- dico mentre spezzo di due parti il cornetto, una più grande e una più piccola. Gli passo la parte più grande e appoggio la testa su di lui.
-Tara, fino a due giorni fa ci odiavamo a morte, da quando tutta questa dolcezza?-
-Uffa, parlami di qualcosa così mi distrai-
-E da cosa ti devo distrarre?-
-Saul- dico con una voce da "rimprovero" mentre appoggio nuovamente la testa sulle sue spalle
-Hey tutto ben... scusate non volevo- dice Giovanni prima di sparire di nuovo dentro casa
-Oh no porca miseria- dice Saul, poi si alza
-Perché?-
-Tara, dai non fare la sciocca-
-Scusa, ma lui cosa ha fatto da quando è arrivata la tipa?- lui si siede di nuovo
-Clara è proprio bona- dice mettendosi le mani nei capelli
-Ma che palle, anche Federica è proprio bona, ma vi siete lasciati-
-Federica mi ha lasciato-
-Che hai combinato?-
-Sapessi Tara, ma io sono ancora innamorato di lei- dice mentre si appoggia allo schienale del dondolo.
-Dai sono curiosa-
-Tara vai da Giovanni-
-Al massimo vado da Alessia-
-Ah sì certo-
-Sei un rompipalle-
-Tu non mi hai mai visto- ridacchia Saul imitando quella volta che mi hanno mandata fuori
-Ammetti che ci sei rimasto male!-
-Vai Tara, vai-
Mi incammino verso il soggiorno, entrata dentro, vedo Claudia avventata su Giovanni. Mi siedo al mio posto.
-Finalmente- mi dice Ale
-Poi ti dico- rispondo
Così passa un'altra mezz'ora.
-Tutti a lavoro, andiamo a preparare le pizze e poi verso le 7 le inforniamo- dice Cam.
Entriamo in cucina e ci sistemiamo tutti intorno al tavolo.
-Ragazzi, ho dimenticato di comprare la mozzarella!- ci avvisa Cameron
-Vado io a comprarla- dico –Giovanni vieni con me, che tu hai la macchina?- chiedo
-Va bene- risponde lui
-Vengo anche io- esclama Clara
-No tu resti qui a darci una mano, poi non ci sono posti in macchina!- dice Ale, io le faccio l'occhiolino.
Usciamo di casa e andiamo verso la macchina senza dire una parola. Soltanto al supermercato Giovanni pronuncia la prima frase -Quante ne dobbiamo prendere?-
-Non lo so- rispondo
-Prendiamo tre vaschette e poi, se non bastano, torno con Clara- dice lui, io rimango impalata mentre lui continua a camminare. Io prendo altre due vaschette e dico –se poi devi tornare con quella, ne prendiamo di più- Giovanni si illumina e sorride.
-"Quella" ha un nome- ride
-Clara...- sospiro io
-Già, anche il nome è carino-
-La smetti?-
-Perché?- io non rispondo e sistemo il cibo sul bancone. Dopo aver pagato andiamo in macchina.
-Non mi hai ancora risposto-
-A cosa?-
-Perché la dovrei smettere?-
-Perché mi sta antipatica-
-A te, a me no e proprio per niente-
-Non mi interessa-
-E perché?-
-Te l'ho detto mi sta antipatica!- urlo
-Datti una calmata nervosetta-
-Nervosetta, gelosetta, pulce, che altro?-
-Fammici pensare... maniaca del controllo ti va bene?-
-No perchè non è vero-
-Invece sì, se io voglio stare con Clara posso eccome-
-In che senso "stare con Clara"?- chiedo preoccupata. Lui fa uno dei suoi sorrisetti.
-Che nervi-
-Che c'è?-
-Odio quel sorrisetto- lui lo ripete
-Quale?- domanda, ma io lo fulmino con gli occhi
-Eccoci qui - dice Giovanni appoggiando la spesa sul tavolo
-Okay, dividiamoci di nuovo in gruppi. Alessia e Sara finite le pizze, Io e Saul portiamo le cose di là e voi tre andate a mettere le decorazioni che sono in questa busta- io folgoro Cameron con lo sguardo, ma lui fa finta di niente, evidentemente si diverte a darmi fastidio.
Poi seguita da Giovanni e Clara vado in soggiorno. Tiriamo fuori tutte le cose contenute nella busta., nella quale ci sono perlopiù palloncini e festoni.
-Tara, tu gonfi i palloncini e noi mettiamo i festoni-
-Soffro di asma scusa, non posso- mento -perché non lo fai tu?- chiedo
-Anche io soffro di asma allora...- risponde
-Li gonfio io, mettete voi i festoni- risolve Giovanni
Il primo festone, quello più grande decidiamo di metterlo sull'arco. Prendiamo due sedie e ci saliamo su. Io attacco il festone da un lato e Clara dall'altro.
-Sei sicura sia dritto?- mi chiede Clara. Io alzo le spalle e mi sporgo in dietro con la schiena per vedere meglio.
Secondo voi, oggi non avrei dovuto fare nessuna figuraccia?
La sedia scivola in avanti e io vado all'indietro. Ma non cado sul pavimento, perché Giovanni mi afferra.
-Finalmente hai fatto una cosa buona- dico mentre lo fisso
-Ma smettila- risponde fissandomi anche lui. Così rimaniamo a guardarci, finché...
-Ragazzi a lavoro dai!-
...la voce della cornacchia ci riporta alla normalità.
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Ragazza non tumblr (#Wattys2017)
Ficção Adolescente"Così rara l'unione tra la bellezza e la modestia" "Se vuoi qualcosa che non hai, devi fare qualcosa che non hai mai fatto" -Fede, mi piace tantissimo come sta venendo la storia dei miei nonni, mi piace ancora di più come tu l'abbia trasformat...