Capitolo 21: Le figuracce non mancano mai!

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La rabbia si è calmata, ma ora sono triste. Mi ha fatto male vedere quella scena. Un po' mi piace Giovanni. Quanto è brutto essere gelosi, sai che stai sbagliando, ma sai anche che alla fine è anche una cosa bella. Se sono gelosa di Giovanni è perché tengo a lui? Credo proprio di sì, anzi ne sono sicura!

Mi alzo, non riesco a restare qui.

-Vado a bere un bicchiere d'acqua- scappo in cucina, prendo l'acqua e vado a sedermi sul dondolo che si trova sulla terrazza della cucina. Dopo qualche minuto di silenzio entra qualcuno.

-Che hai Tara- dice Saul sedendosi accanto a me

-Sete-

-Ah sì, certo. Quindi Clara non centra niente-

-Dai Saul-

-Vuoi che me ne vada?-

-No, puoi stare, ma prendimi qualcosa da mangiare- lui si alza, va in cucina e torna con un bel cornetto.

-Facciamo metà?-

-Se proprio devo- dico mentre spezzo di due parti il cornetto, una più grande e una più piccola. Gli passo la parte più grande e appoggio la testa su di lui.

-Tara, fino a due giorni fa ci odiavamo a morte, da quando tutta questa dolcezza?-

-Uffa, parlami di qualcosa così mi distrai-

-E da cosa ti devo distrarre?-

-Saul- dico con una voce da "rimprovero" mentre appoggio nuovamente la testa sulle sue spalle

-Hey tutto ben... scusate non volevo- dice Giovanni prima di sparire di nuovo dentro casa

-Oh no porca miseria- dice Saul, poi si alza

-Perché?-

-Tara, dai non fare la sciocca-

-Scusa, ma lui cosa ha fatto da quando è arrivata la tipa?- lui si siede di nuovo

-Clara è proprio bona- dice mettendosi le mani nei capelli

-Ma che palle, anche Federica è proprio bona, ma vi siete lasciati-

-Federica mi ha lasciato-

-Che hai combinato?-

-Sapessi Tara, ma io sono ancora innamorato di lei- dice mentre si appoggia allo schienale del dondolo.

-Dai sono curiosa-

-Tara vai da Giovanni-

-Al massimo vado da Alessia-

-Ah sì certo-

-Sei un rompipalle-

-Tu non mi hai mai visto- ridacchia Saul imitando quella volta che mi hanno mandata fuori

-Ammetti che ci sei rimasto male!-

-Vai Tara, vai-

Mi incammino verso il soggiorno, entrata dentro, vedo Claudia avventata su Giovanni. Mi siedo al mio posto.

-Finalmente- mi dice Ale

-Poi ti dico- rispondo

Così passa un'altra mezz'ora.

-Tutti a lavoro, andiamo a preparare le pizze e poi verso le 7 le inforniamo- dice Cam.

Entriamo in cucina e ci sistemiamo tutti intorno al tavolo.

-Ragazzi, ho dimenticato di comprare la mozzarella!- ci avvisa Cameron

-Vado io a comprarla- dico –Giovanni vieni con me, che tu hai la macchina?- chiedo

-Va bene- risponde lui

-Vengo anche io- esclama Clara

-No tu resti qui a darci una mano, poi non ci sono posti in macchina!- dice Ale, io le faccio l'occhiolino.

Usciamo di casa e andiamo verso la macchina senza dire una parola. Soltanto al supermercato Giovanni pronuncia la prima frase -Quante ne dobbiamo prendere?-

-Non lo so- rispondo

-Prendiamo tre vaschette e poi, se non bastano, torno con Clara- dice lui, io rimango impalata mentre lui continua a camminare. Io prendo altre due vaschette e dico –se poi devi tornare con quella, ne prendiamo di più- Giovanni si illumina e sorride.

-"Quella" ha un nome- ride

-Clara...- sospiro io

-Già, anche il nome è carino-

-La smetti?-

-Perché?- io non rispondo e sistemo il cibo sul bancone. Dopo aver pagato andiamo in macchina.

-Non mi hai ancora risposto-

-A cosa?-

-Perché la dovrei smettere?-

-Perché mi sta antipatica-

-A te, a me no e proprio per niente-

-Non mi interessa-

-E perché?-

-Te l'ho detto mi sta antipatica!- urlo

-Datti una calmata nervosetta-

-Nervosetta, gelosetta, pulce, che altro?-

-Fammici pensare... maniaca del controllo ti va bene?-

-No perchè non è vero-

-Invece sì, se io voglio stare con Clara posso eccome-

-In che senso "stare con Clara"?- chiedo preoccupata. Lui fa uno dei suoi sorrisetti.

-Che nervi-

-Che c'è?-

-Odio quel sorrisetto- lui lo ripete

-Quale?- domanda, ma io lo fulmino con gli occhi

-Eccoci qui - dice Giovanni appoggiando la spesa sul tavolo

-Okay, dividiamoci di nuovo in gruppi. Alessia e Sara finite le pizze, Io e Saul portiamo le cose di là e voi tre andate a mettere le decorazioni che sono in questa busta- io folgoro Cameron con lo sguardo, ma lui fa finta di niente, evidentemente si diverte a darmi fastidio.

Poi seguita da Giovanni e Clara vado in soggiorno. Tiriamo fuori tutte le cose contenute nella busta., nella quale ci sono perlopiù palloncini e festoni.

-Tara, tu gonfi i palloncini e noi mettiamo i festoni-

-Soffro di asma scusa, non posso- mento -perché non lo fai tu?- chiedo

-Anche io soffro di asma allora...- risponde

-Li gonfio io, mettete voi i festoni- risolve Giovanni

Il primo festone, quello più grande decidiamo di metterlo sull'arco. Prendiamo due sedie e ci saliamo su. Io attacco il festone da un lato e Clara dall'altro.

-Sei sicura sia dritto?- mi chiede Clara. Io alzo le spalle e mi sporgo in dietro con la schiena per vedere meglio.

Secondo voi, oggi non avrei dovuto fare nessuna figuraccia?

La sedia scivola in avanti e io vado all'indietro. Ma non cado sul pavimento, perché Giovanni mi afferra.

-Finalmente hai fatto una cosa buona- dico mentre lo fisso

-Ma smettila- risponde fissandomi anche lui. Così rimaniamo a guardarci, finché...

-Ragazzi a lavoro dai!-

...la voce della cornacchia ci riporta alla normalità.



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