Capitolo ventidue

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Layla POV
Appena sentii una mano posarsi sulla mia spalla, mi feci scappare un piccolo urlo. Chi poteva essere? Un senzatetto? Qualcuno che voleva derubarmi? Mio padre? L'ultimo pensiero fu quello che più mi terrorizzò. Mi voltai e mi scontrai con degli occhi nocciola a me familiari.

"Clark mi hai fatto paura!" Dissi, cercando di regolarizzare il respiro.

"Scusa Layla." Mi disse con un' espressione mortificata.

"Cosa ci fai qui?" Gli chiesi, cambiando il soggetto della conversazione.

"Sono qui per portarti a casa. Immaginavo che fossi l'ultima a lasciare la festa."

"Oh grazie, ma non dovevi disturbarti. Non hai una moglie o una famiglia che si sta chiedendo dove tu sia?"

"Ho già informato mia moglie che sarei tornato a casa tardi." Mi disse, indicandomi l'auto. Sollevai la parte finale del mio vestito ed entrai. Mi dispiaceva che Clark avesse dovuto aspettare tutto quel tempo, ma dall'altra parte gli ero anche grata. Appena iniziò a guidare, mi sistemai sul sedile.

"Da quanto siete sposati tu e tua moglie?" Non sapevo nulla riguardo a lui.

"Stiamo insieme da 19 anni. Ci siamo conosciuti quando ne avevamo entrambi venti. Lei studiava al college ed io ero un pugile." Wow, non era male per avere quasi quarant'anni.

"Una notte, dopo aver terminato un incontro, ero andato in un bar di New York per scaricare un po' di tensione. Ero seduto ad un tavolo quando entrò un gruppo di ragazze. Erano tutte bellissime, ma i miei occhi vennero catturati da quella con i capelli castani. Sembrava fuori posto con il suo paio di jeans e la sua maglietta, mentre tutte le altre indossavano dei vestitini corti ed aderenti. Ai miei occhi lei era la più bella. Mi alzai e le andai a parlare, ma lei mi respinse. Dopo quella sera andai tutti i giorni al bar, nel tentativo di vederla di nuovo. Non era passata neanche una settimana e mezza quando la vidi entrare, per la seconda volta. Avevo passato tutta la serata a cercare di attirare la sua attenzione ed ottenere un appuntamento. Comunque dopo un po', finalmente accettò. Dopo un anno di frequentazione le ho chiesto di sposarmi e, non so come, lei accettò. Stiamo insieme da allora." Dal modo in cui parlò di lei, potei capire che la amava con tutto il suo cuore.

"È una storia dolcissima." Gli dissi. "Lei sembra fantastica."

"Lo è. Mi fa rigare dritto." Ridacchiò, guardandomi dallo specchietto retrovisore. "Ecco, siamo arrivati." Guardai fuori e vidi che eravamo davanti al mio appartamento.

"Grazie per avermi accompagnata, Clark." Dopo avergli posato una mano sulla spalla, uscii e lo salutai un ultima volta prima di entrare.

Sbloccai la porta e la richiusi dietro di me. Senza preoccuparmi di fare la doccia, dato il tardo orario, mi tolsi il vestito sistemandolo delicatamente sulla sedia in camera mia. Andai in bagno per sciacquarmi la faccia dal trucco e togliermi le forcine dai capelli. Dopo essermi lavata i denti, indossai il mio comodo pigiama, misi il cellulare in carica e scivolai sotto le coperte. La serata mi aveva suscitato emozioni profonde ed ero pronta ad addormentarmi, dimenticandomi di tutto ciò che era successo.

Appoggiando la testa sul cuscino provai ad addormentarmi. Siccome le settimane precedenti non avevo dormito molto, teoricamente avrei dovuto addormentarmi subito, invece continuai a rigirarmi nel letto cercando di togliere il volto di una persona, in particolare, dalla mia testa.

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La mattina successiva mi svegliai per le 9:30. Rimasi un po' a letto a pensare se dovessi realmente alzarmi o meno. Volevo rimanere a letto tutto il giorno e leggermi un libro o qualcosa di simile. Dopo un dibattito interno di un quarto d'ora, mi alzai ed andai in doccia. Lavando via gli ultimi resti della sera precedente mi sentii fresca e pulita. Quello che dovevo fare, quel giorno, era terminare di pulire il luogo dove si era tenuto l'evento di beneficenza, mangiare cibo spazzatura e guardare la tv. Mi misi un paio di leggins, un reggiseno sportivo ed una canottiera. Mi legai i capelli in una coda ed andai a mangiare qualcosa, prima di prepararmi per uscire. Vorrei essere stata a casa il prima possibile.

Something Inside -Traduzione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora