Capitolo 23

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Eddie è un bambino meraviglioso. Ha la pelle color caffellatte come Jesse e gli occhi chiari. Anne me l'ha fatto tenere in braccio per gran parte della celebrazione finché non l'ha voluto un po' per sé anche Fred. Io e lui componiamo la coppia di padrini peggio assortita che Anne e Jesse avrebbero potuto mettere insieme. Il fratello del mio ex è un tipo forte e l'ho sempre considerato come una compagnia piacevole. Ma lui a relazioni è messo peggio di me: due divorzi e due figli avuti con due donne diverse. Li ho conosciuti quando stavo con Jesse da appena sei mesi. Allora erano ancora piccolini; oggi Andy e David hanno rispettivamente diciassette e diciannove anni.

Da un lato sono contenta di poter far parte di questa famiglia in qualche senso, anche perché sono tutte buone persone (Myrcella a parte, sia chiaro), ma dall'altro mi sento un po' a disagio con gli occhi stralunati di chi mi fissa con stupore. Io e Jesse alla fine abbiamo riallacciato i rapporti (e questo è tutto merito di Anne) e siamo ritornati ad essere amici.

Ho parlato con lui ieri sera: ho intenzione di chiedere la custodia congiunta per Chyler e questo però significa che debba tornare a Londra. Ma questo non è un problema visto che Zayn dovrà essere qui per qualche giorno per aggiustare le ultime cose per il suo album. E poi io ho bisogno di ritornare nella mia città. Nella mia Londra.

Ho bisogno di ricominciare da qui.

Quella sera

Zayn stava guidando in silenzio mentre Emily era intenta a chattare con Tanya per fissare un appuntamento l'indomani per un colloquio di lavoro. La donna era sicura che per il Primario del St. Thomas quello sarebbe stato solamente una formalità. La voleva nel suo team anche solamente per vantarsi di avere il più bravo chirurgo plastico d'Inghilterra. Quando Tanya le augurò la buonanotte lei ripose il cellulare nella pochette e sorrise. La sua vita stava andando a gonfie vele. Sbirciò Zayn che stava canticchiando una canzone a bassa voce. Dondolava un po' la testa e teneva il ritmo con l'indice. Ad un certo punto il silenzio tra loro due fu interrotta dalla voce calda di lui.

«Sono alcuni giorni che ti devo chiedere una cosa» esordì per attirare la sua attenzione. Emily si voltò e lo guardò curiosa. «Ho trovato una cosa mentre rifacevo il letto l'altra mattina» La donna sentì il sangue gelarsi nelle vene. Lui con un cenno della mano indicò il cruscotto della macchina e la invitò ad aprirlo. Lei lo fece con la mano tremante e col cuore che gli pulsava violentemente nel petto.

«Quando pensavi di dirmelo?» Chiese lui. Si poteva sentire una leggera nota accusatoria nella sua voce. Emily boccheggiò non sapendo quel che rispondere.

«Aspettavo il momento giusto» si giustificò il chirurgo evitando di alzare lo sguardo.

«Beh, ora lo so. Che pensi di fare quindi?» Emily si sentiva in estrema difficoltà. Non sapeva come rispondere, come comportarsi. Lei voleva esultare, ma non aveva idea di come avrebbe reagito lui.

«Em, tranquilla sono contento matto» L'uomo esibì il suo sorriso più bello e lei si sentì sollevata. Lo guardò sorridente. «Avremo un bambino» sussurrò e lui annuì felice. Si sentivano al settimo cielo. Avevano tutto quello che avevano sempre desiderato.

La loro felicità purtroppo durò troppo poco.

*

Mark si svegliò nel bel mezzo della notte trasalendo. Aveva sognato Emily. Aveva visto i suoi occhioni verdi spegnersi, l'aveva vista morire tra le sue braccia. Si sentì sollevato nell'accertarsi che fosse tutto solo un sogno, un terribile sogno.

Si alzo per prendere un bicchier d'acqua e proprio in quell'istante il suo cellulare squillò. Anne.

«Pronto?»

Hear my voice || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora