Capitolo 25: soddisfazioni!

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-Andiam andiam andiamo a prepararci. TARATATATATARATATATA andiam andiamo a preparar- canticchio per tutta la casa mentre cerco di prepararmi.

Avete presente quando non sapete come comportarvi e allora fate le prime cose che vi passano per la mente? La mia situazione ora.

Cerco il mio vestito nero, nell'armadio non c'è e così vado a cercare tra i panni puliti. Lo trovo esattamente sopra la montagna di vestiti da stirare. Lo prendo e corro a stirarlo, lo guardo è davvero bello. La parte superiore scopre le spalle e ha un taglio dritto, scende aderente fin sopra i fianchi e la gonna è bella ampia, ma allo stesso tempo molto leggera.

Dopo aver fatto la doccia, l'indosso, ci abbino una collanina de "Le Carose" questa ha una catenina in oro e come ciondolo ha una bambolina che, molto casualmente, indossa un vestitino simile a quello che ho ora indosso.

Vado in bagno dove mi aspetta mia sorella per trucco e parrucco.

-Pronta?- mi chiede facendomi sedere sullo sgabello difronte lo specchio. Mi lega i capelli e inizia dal trucco, da quel poco che riesco a intravedere, aprendo ogni tanto gli occhi, dopo avermi fatto la base, mi mette un ombretto color oro che sfuma con un marrone opaco. Niente elayner o matita sulla palpebra, soltanto una striscia sottile di matita marrone nella prima metà dell'occhio, quella esterna inferiore. Dopo una passata di mascara passiamo alle labbra. Per quest'ultime utilizza una tinta nude. Quando sono finalmente libera di muovere di nuovo la testa, Sara riscalda il ferro per fare i capelli ondulati. Quando il ferro finalmente è caldo, Sara inizia ad arricciare la mia folta chioma.

-Non vedo l'ora di vederti suonare-

-Non me lo ricordare, ti prego-

-Tara sarai bravissima, tranquilla-

-Verrai con Clara?-

-Clara, Giovanni e Cameron-

-Mi spieghi perché esci con i miei amici?-

-Sono simpatici e poi diciamo che sono delle specie di uscite a quattro-

-Cosa?- urlo

-Tara calma-

-Calma un corno! Sai che Giovanni mi piace, perché mi fai questo?-

-Io esco con Cameron!-

-Sara dimmi che stai scherzando-

-Ti giuro che non pensavo la prendessi così male-

-Potevi pensarci benissimo prima, sai mi conosci solo da sedici anni...-

-Tara ma io...-

-Posso finire da sola di farmi i capelli, grazie-

-Dai non fare così-

-Da quanto tempo?-

-Con Cameron da quando ho conosciuto Clara, con Giovanni dalla festa-

-Ma Clara e Giovanni si- mi interrompe

-Forse...- sussurra Sara

-Cosa significa forse Sara?!-

-Che non ne sono sicura, ma Clara è molto spigliata, diciamo così-

-Grazie, ora puoi davvero andare- lei abbassa la testa si incammina verso l'uscita del bagno, ma quando varca la soglia della porta, io dico –Credevo che fossimo amiche prima di essere sorelle-

Irritata come non mai, continuo a farmi i capelli. Poi mi guardo allo specchio e do un pugno al lavandino, gesto di cui mi pento subito.

Senza avvisare Sara, prendo le mie cose ed esco di casa. Infilo gli auricolari nelle mie orecchie e faccio partire l'unico ragazzo di cui non ho mai dubitato: Edward Christopher Sheeran.

Nel tragitto da casa al teatro sfogo la mia rabbia nella musica e così arrivo più rilassata a destinazione.

Dopo una piccola e breve prova, gli insegnanti ci rinchiudono nelle stanze dietro le quinte dove, a parte a non respirare, l'agitazione per lo spettacolo è altissima.

-Salve signore e signori spettatori, grazie di essere qui...- sento pronunciare queste parole dalla presentatrice della serata. La mia pelle diventa quella di un'oca e il professore di batteria ci invita a sistemarci in fila indiana per preparare l'entrata sul palco.

Le prime esibizioni sono andate benissimo, ora è il mio momento.

Primo gradino verso una figura di merda.

Secondo gradino verso una grande figura di merda.

Terzo gradino verso una grandissima figura di merda.

Sei passi e sono al pianoforte, mi siedo portando il vestito sotto le mie gambe. Mentre faccio questo movimento indovinate chi ritrovo in prima fila, esatto, quei quattro svampiti che, come ha definito mia sorella, si "frequentano".

Metto le mani sul pianoforte e faccio respiro bello grande che rilassa i muscoli del mio cuore, che pulsano peggio del mio pollice quando sono sbattuta all'angolo del tavolo.

Le mie dita premono i tasti di quel bellissimo strumento che mi piacerebbe tanto spaccare in testa a Clara.

La musica parte e porta via tutti i pensieri cattivi che mi ronzano per la mente.

Ho deciso a chi dedicare questa canzone a... me stessa.

E non solo perché sto passando un periodo in cui ci vorrebbero anni di canzoni di Ed Sheeran per colmare la mia rabbia, ma anche per tutto quello che mi sono tenuta dento, per tutto quello che ho sempre voluto fare, ma non ho fatto. Lo dedico a me stessa perché sono consapevole di essere lunatica, perché sono felice di preferire un paio di jeans a una minigonna, sono lieta di favorire i veri abbracci ai cuori su Whatsapp, sono fiera di preferire le scarpe da ginnastica ai tacchi, sono stracontenta di preferire un film con le amiche ad una serata in discoteca e soprattutto sono appagata di usare come droga la musica e non altre sostanze.

Stringo gli occhi mentre le mie mani fanno una danza di note alte e basse sul piano che si concludono con forti applausi di approvazione.

Sorrido e faccio un bellissimo inchino, sono felice.

Altri sei passi e inizio a scendere i tre scalini

Terzo gradino non ho fatto grandissime figure di merda.

Secondo gradino non ho fatto grandi figure di merda.

Terzo scalino non ho fatto figure di merda.

Mi sento semplicemente realizzata.

E con il brano finale, che spacca tutto, lo spettacolo finisce e mi tocca andare a cercare le mie amiche tra la grande folla.

Ragazza non tumblr (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora