Capitolo Quarantadue.
Giselle's pov.
Un sorriso illumina il mio viso, riflesso sullo specchio, mentre la domestica pettina i miei capelli. Un luccichio attira la mia attenzione ed abbasso lo sguardo sulla fede intorno al mio dito.
Il cuore inizia a palpitare ai ricordi di alcuni minuti fa. È stato tutto perfetto: Douglas era bellissimo con il suo completo bianco e la corona dorata. Le nostre labbra, dopo tanti anni, si sono incontrate in un lento e dolce bacio ed ho provato sensazioni magnifiche.
La cerimonia è stata semplice, il ricevimento si è svolto all'interno della sala grande ed il cibo, preparato dalla servitù, era delizioso mentre Max ha organizzato l'intrattenimento con dei comici di strada, facendo divertire tutti gli invitati.
-Siete luminosa, maestà- la voce della domestica richiama la mia attenzione ed alzo lo sguardo, osservandola attraverso lo specchio.
-Ho tutto ciò che desideravo- dico accarezzando la fede con il pollice. Lascia scivolare i capelli lungo le mie spalle e versa dell'acqua profumata sulle sue mani, per poi accarezzare la mia pelle.
Sono nervosa.
Douglas arriverà a minuti e passeremo la notte insieme. Al solo pensiero un improvviso calore si espande nel mio corpo e chiudo gli occhi immaginando che cosa accadrà; sarà gentile, dolce, accarezzerà la mia pelle, mi prenderà con delicatezza fra le sue braccia e mi amerà.
-Puoi andare- sussurro alla domestica con un gesto della mano. China il capo, per poi obbedire ed uscire dalla stanza, chiudendo la porta alle sue spalle.
Mi alzo dalla sedia, mi sfilo la vestaglia lasciandola cadere a terra ed iniziò a sventola una mano davanti al viso, per rinfrescarmi.
Devo stare tranquilla, continuò a ripetere nella mia mente, ma un bussare alla porta mi spaventa, facendomi sussultare.
È qui.
Isobel's pov.
Un sorriso malinconico si forma sulle mie labbra, quando dal sentiero sterrato riconosco la casa lungo il fiume illuminata dalla mia torcia. È vietato uscire di casa a quest'ora della notte ma, appena Hodge è venuto a darmi il messaggio di Douglas, ho avuto solo un pensiero nella mia mente: incontrarlo.
Sono uscita di casa in punta dei piedi, per evitare che Logan si svegliasse e, sono arrivata qui il prima possibile per non ritardare l'appuntamento.
Apro la porta e migliaia di ricordi affiorano nella mia mente. Sistemo la torcia accanto al camino, accendo le candele in modo da illuminare l'intera stanza ed appoggio il mantello su una sedia, per poi guardarmi intorno.
Mi è mancato davvero tanto trascorrere le mie giornate qui, con lui.
Ma non mi appartiene più: questo pomeriggio si sono svolte le sue nozze, sentivo la musica provenire dal Palazzo dalla mia casa.
Entrambi siamo sposati con chi ci ama, ma noi non meritiamo il loro amore.
Il rumore della porta che viene aperta mi riporta alla realtà ed il battito del mio cuore accelera. Un'ombra viene illuminata dalle candele e, dopo qualche secondo, il bellissimo viso di Douglas compare nella mia visuale.
Indossa un completo bianco con rifiniture dorate, degli stivali neri ed un mantello per ripararsi dal freddo. I capelli sono perfettamente pettinati sotto la corona, la barba è sparita e la pelle risplende sotto la luce soffusa delle candele.
STAI LEGGENDO
Il Principe E La Serva.
RomansaEra il 1608 quando il Principe Douglas tornò dal suo viaggio in Francia. Tutti dal più ricco al più povero non vedevano l'ora di rivederlo, di abbracciarlo. Una di queste era Isobel, una serva e dama da compagnia della Principessina Elena, figlia de...