capitolo 11

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Il momento dello scambio era giunto,  il cuore di Alicia stava battendo all'impazzata.

Vedere quella casa gli aveva riportato alla mente tantissime emozioni, ma quella che predominava era la paura.

La paura che aveva provato quando era lì in quella casa, accucciata a terra come un cane, e con un colare al collo legato al muro.

La paura di quanto sentiva l'auto che si avvicinava, del portone che si apriva e di quello che sarebbe successo di li a poco.

Non riusciva a credere di provare davvero qualcosa per quella persona, eppure era così amava Sam, con tutte le sue forze con tutto il suo cuore.

Avvolte aveva pensato di aver bisogno di uno psicologo perché affetta dalla sindrome di Stoccolma.

Sam era vicino a me,eppure era così distante... I suoi occhi erano fissi verso un punto indefinito, la luce che un tempo vi brilla sembra essersi spenta nel nulla.

Sento ancora dolore perquello che è accaduto, dopo la nostra discussione non ho più avuto modo di parlare con lui, mi evitata come se avessi la peste.

La mia testa è piena di dubbi,  domande A cui non riesco a trovare risposta...
Un rumore di macchina ci fa girare verso un punto indefinito, ed dopo qualche secondo che sembra infinito, vediamo dei fari che illuminano la piccola valle Dove si trova la casa.

Il mio corpo è scosso dai brividi non riesco, mi stringo nel cappotto per cercare calore,  nella speranza che io riesca a farli cessare ma... Non sono brividi di freddo è paura.

La macchina si ferma, e dal suo interno escono due uomini, uno è vestito con un completo d'alta sartoria blu, era alto non meno di un metro e ottanta, fisico asciutto,  sembrava uscito da una rivista di moda, ma il suo sguardo, il suo sguardo era freddo, privo di qualsiasi luce o sentimento.

Una cicatrice spaventosa gli solcava la guancia sinistra, era lungo almeno una decina di centimetri, era profonda e frastagliata ai lati, era spaventosa.

Il mio sguardo si sposta su l'altro uomo, i miei occhi incrociano i suoi e quasi mi viene un colpo quando mi rendo conto che è lo stesso uomo che mi aiutò a partorire quella notte...

Lui appena mi riconosce si apre in un sorrisetto malizioso, Sam sembra percepire che c'è qualcosa che non va, perché si gira a guardarmi con aria interrogativa.

《Ei splendore da quanto tempo, ho seguito tutta la tua carriera da modella sai? Sei arrogante cazzo non sai tutte le volte che mi sono toccato pensando di averti a gambe aperti sotto di me》

Faccio per rispondere ma Sam  mi precede

《Brutto stronzo non la guardare, non pensare a lei, lasciala in pace e ridammi mio figlio》il sorrisetto che spunta a quel bastardo mi fa accapponare la pelle.

《Oh caro Sam, dammi la lista poi semmai ti lascerò riprendere tuo figlio》 Sam ringhia e fa per prendere
la pistola che ha dietro la schiena, ma mi avvicino e gli blocco la mano.

Lui sposta il suo sguardo nel mio, ed io gli faccio un segno di negazione per invitarlo a calmarsi.

《Fammi vedere mio figlio》 dice, mentre mette le mani nel tacchino interno della sua giacca per prendere la lista.

Lo stronzo fa cenno al suo compare di aprire il bagagliaio della macchina e quest'ultimo esegue.

Da li tirano fuori il mio bambino, ha il faccino pieno di lacrime, i suoi vestitini sono sporchi di fango e terra.

Le manine ed i piedini sono legati con dello scotch.

Il mio cuore sembra aver smesso di battere in quel esatto momento, vedo l'uomo con il completo blu lasciare mio figlio nelle mani di quel bastardo.

Mi giro a guardare Sam, ha le vene del collo che sembra vogliano scoppiare da un momento all'altro.

《Dammi la lista e la tua donna, poi potrai riavere il bambino》 a quelle parole vedo Sam sbiancare e girarsi verso di me con la paura negli occhi.

Il mio cervello non riesce più a formulare un pensiero sensato, il sangue sembra non circolare più nelle vene.

Succede tutto in una frazione di secondo, riesco a percepire a mala pena il movimento di Sam che prende la pistola e la punta verso quel bastardo.

Sento due spari, che partono dalla pistola di Sam,  il primo pensiero è il bambino, ma cosa ha fatto? Così può ferire il bambino... È questo l'unico pensiero che riesco a formulare.

Vedo l'uomo con imbraccio mio figlio accasciarsi al suolo con un buco sulla fronte, e vedo il suo compare accasciarsi a sua volta.

Sam butta la pistola a terra e corre dal bambino, io mi muovo con lui e corro nella stessa direzione.

Appena arriva da suo figlio lo abbraccia con tutta la forza che ha in corpo, poi lo prende e si alza da terra con lui imbraccio.

Io intanto sono arrivata li vicino a loro, e abbraccio i miei due uomini, San gli toglie lo scotch che ha sulla bocca e che non avevo notato,  e sento la sua voce invocare i nostri nomi.

Un rumore mi fa girare di scatto, vedo l'uomo con il completo blu puntare la pistola verso Sam.

Succede in un attimo, spingo Sam con tutta la forza che ho, ma io non faccio in tempo a spostarmi.

Si sente il suono dello sparo, ma io sento solo uno strano calore mi si irradia per tutto il corpo.

Sento una voce lontana che mi chiama in lontananza, poi l'unica cosa che riesco a vedere... È il buio

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 24, 2018 ⏰

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