Slipping Through My Fingers

98 12 2
                                    

Mi dispiace se molte volte ti ho visto troppo piccolo e fragile. Non riuscivo a vederti fuori dalle mie braccia, non lontano dalla fascia che ti teneva vicino al mio cuore quando le mie braccia erano troppo stanche ma avevano comunque voglia di abbracciarti. Avevo paura quando ti vedevo correre via per giocare con quelli più grandi, vedevo sempre i tuoi piedini tozzi da bebè fare passetti troppo incerti...

Loki era in lacrime mentre Thor, il fratello più grande, lo spingeva dentro casa. Era una scena ormai tipica nel Palazzo reale di Asgard.
-Mamma! Prendi Loki!-. Urlò Thor arrabbiato cercando di sovrastare il pianto disperato del fratellino. Era anche lui un bambino, ma ormai aveva 7 anni mentre il fratello ne aveva soltanto 3. Era normale che facesse l'adulto con lui.
Frigga, allarmata dal pianto del più piccolo, corse all'entrata prendendolo subito in braccio in modo possessivo. L'aveva detto che era meglio tenerlo li con se, era troppo piccolo per giocare con il fratello ed i suoi amici. Anche se scalciava come un forsennato appena vedeva Thor andare via, lei doveva essere più forte e tenerlo con se.
-Tranquillo, sta con me e non ti darà più fastidio-. Dopo queste parole, Thor era tornato fuori dai suoi amici mentre Loki, che si era calmato, aveva ricominciato a piangere vedendo il fratellone andare via.
-Shhhh- gli diceva cullandolo -sei troppo piccolo tu, stai con me-. Ed in cuor suo l'avrebbe voluto sempre con se, era capace di farsi del male solo, piccolo e fragile com'era secondo lei.

Mi dispiace di non essere stata abbastanza quando ti sentivi solo ed inadatto. Odino ha sempre preferito Thor a te, pensava che tu non te ne rendessi conto quando per te era chiaro come l'acqua cristallina.
Ti consolavo spesso, ma molte volte riuscivo solo a farti arrabbiare di più e me ne dispiaccio tantissimo, vita mia...

Il papà aveva di nuovo portato solo Thor all'addestramento, Loki non lo portava mai e, l'unica cosa che sapeva dirgli era "La prossima volta porto te". Sarebbe mai arrivata quella prossima volta?
Frigga sapeva perché questa differenza tra i due bambini, ma a Loki non potevano assolutamente dirlo perché sarebbe stato troppo duro per lui.
Si avvicinò al bambino e gli accarezzò dolcemente i capelli scuri, voleva fingere di non aver visto nulla per farselo dire da lui.
-Cosa è successo Loki? Lo puoi dire alla mamma?-. Lo vide alzare lo sguardo. Non aveva pianto, non voleva farsi vedere debole. Pensava che piangere fosse per i deboli, quando in realtà è un segno di forza.
-Lo sai... Papà porta sempre Thor ad allenarsi, mi dice sempre la prossima volta ma questa prossima volta non succede mai-. Mentre parlava, stringeva i pugni ed i denti. Era molto arrabbiato, aveva ragione ad esserlo.
-Magari potresti venire con me a fare qualche magia, l'altro giorno ci siamo divertiti tantissimo amore-. Ovviamente, non aveva avuto la reazione che si era immaginata.
Loki si era alzato ancora arrabbiato ed aveva puntato il dito contro Frigga.
-Non voglio stare con te! Io voglio fare gli addestramenti!-. E se n'era scappato via nella sua camera mentre Frigga lo guardava con gli occhi umidi. Era normale che non gli bastasse più solo la compagnia della mamma, il suo obbiettivo era essere importante per Odino.

Per un attimo, ho deciso di lasciarti andare ed è stato fatale. Ti ho lasciato consumare la tua vendetta contro Odino, prima hai tentato di distruggere Asgard e poi Midgard... ma Thor era sempre più forte.
Ti ho visto come un prigioniero, un prigioniero nella tua terra, quella terra in cui non ti sentivi più il benvenuto perché eri un gigante di ghiaccio. Odino era stato capace voltarsi davanti al bambino che aveva cresciuto, e questa volta non avrebbe cambiato idea ed io non avevo voce in capitolo...

Aveva mostrato a tutta Asgard il vero volto di Loki. Li in mezzo alla Sala del Trono, c'era un ragazzo dalla pelle blu ma con le vesti del bambino e dell'uomo che il popolo Asgardiano aveva visto crescere.
Adesso, lo guardavano tutti con sdegno ma a Loki non importava. Lui non aveva più niente da spartirsi con quel popolo.
Gli unici che non mostravano sdegno, erano Thor e Frigga che si trovavano vicino al trono mentre guardavano quello spettacolo raccapricciante.
Quando gli occhi rossi del gigante di ghiaccio incontrarono quelli della madre, lei vide il bisogno di aiuto che si nascondeva dietro quelle iridi purpuree che lei sapeva di conoscere.
Il suo bambino, quello era il bambino che aveva visto crescere ed adesso non poteva più fare nulla per lui. I suoi occhi si riempirono di lacrime ma lei non si voltò, non avrebbe abbandonato anche lei il suo Loki dopo che tutti gli avevano voltato lo sguardo.

Adesso che muoio, mio Loki, il mio unico pensiero vola a te in quella cella ignaro di quel che sta succedendo all'unica persona che hai amato in questo mondo che non ti ha mai voluto il bene che desideravi.
Anche se tu hai dimenticato, io non scorderò mai il piccolo bambino indifeso che dormiva tra le mie braccia perché neanche la morte mi potrà portare via questo.
Mostra al mondo che tu sei diverso, mostra quel che hai sempre mostrato a me perché, oltre a me e Thor, anche Odino ti ama ma non te l'ha mai dimostrato.
Devi essere forte bambino mio, i tuoi passi non saranno più incerti perché da adesso ti seguirò sempre pronta a raccoglierti ogni volta che inciamperai.

Slipping Through My Fingers ~ Loki & FriggaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora