«Lucio non potrà continuare così ancora per molto. Sono tre giorni che tu e tuo padre vi dichiarate guerra a vicenda. Va' da lui e parlagli. Spiegagli ciò che provi. Che credi che per te sia la cosa più giusta. Non rovinare il rapporto con tuo padre a causa di una sciocchezza.» Lo supplico. Sono passati tre giorni da quando ho parlato con i miei genitori e da quando hanno scoperto della relazione.
«Non capirebbe Lilith. Non ha mai capito nulla della mia vita, perchè questa volta dovrebbe essere diverso?»
«Perchè ci sarò io al tuo fianco. Ti aiuterò e non ti lascerò solo ma per favore vai a parlare con tuo padre. Un giorno una persona mi disse che essere genitore è difficile, durante questo percorso si incontrano degli ostacoli da dover superare e, soprattutto, commettere degli errori è normale.» Affermo ricordandogli ciò che mi disse per convincermi a parlare con i miei genitori.
«Hai ragione.» Sospira e mi lascia un delicato bacio prima di uscire dalla stanza. Spero che riescano a risolvere. Mi sentirei male a sapere di essere stata la rovina di un perfetto rapporto tra padre e figlio. Adesso sono completamente sola e non ho la più pallida idea di come trascorrere il tempo. Decido di sdraiarmi sul letto e fissare il soffitto. Vorrei tanto incontrare Lily e Abrael ma Lilith mi ha suggerito di dare loro del tempo per digerire la rabbia verso i miei confronti. Vorrei che fosse andata diversamente. Vorrei che avessimo avuto lo stesso destino ma così non è così non è stato. Infondo non possono farmene una colpa. Non sono stata io a volere una nuova famiglia piena di menzogne e sofferenza. Ma c'è anche un altro punto che mi preoccupa: la manifestazione delle corna. Non so quando e né come accadrà. So solo che un giorno dovranno spuntare proprio come a tutti i demoni reali. Farà male? Sarà straziante? Non so nulla. Per me è tutto un'enorme incognita. Improvvisamente qualcuno bussa alla porta riscuotendomi dai miei pensieri.
«Avanti.» Affermo e la porta si apre rivelando la figura di Lilith. La Regina ha il viso pallido e triste.
«Cosa succede?» Chiedo preoccupata e mi avvicino a lei accompagnandola gentilmente al divanetto.
«Lucio e Lucifero.» Sussurra fissando il vuoto. Il mio corpo si paralizza. La mia mente smette di funzionare.
«Cos'è successo?» Chiedo in preda al panico dopo qualche secondo di silenzio.
«Lupi.» Sussurra infine prima di svenire. Corro immediatamente fuori dal castello e la scena mi fa rabbrividire. Un esercito di lupi mannari si è appostato davanti ai Cancelli Neri dell'Inferno. Alla loro guida c'è Demon. Mi guardo intorno in cerca di Lucio e Lucifero ma non li trovo. L'ingresso è completamente deserto. Non ci sono nemmeno le guardie. Il ragazzo avanza verso di me con passo felino. Non so nemmeno perchè mi trovo qui. Dovrei essere con Lilith in questo momento. Invece l'ho lasciata svenuta sul pavimento di camera mia.
«Guarda guarda chi si rivede. Mi avevano detto che te ne eri andata ma non ci avevo dato molto peso. Poi mi hanno raccontato del tuo fidanzamento. Non volevo crederci. Eppure solo adesso mi rendo conto che avevano ragione. Hai seguito quel demone da strapazzo per diventare la sua Regina, eh Lilith?» Afferma il ragazzo ormai giunto di fronte a me.
«Perché sei qui Demon?»
«Per te. Per riportarti a casa, dalla tua vera famiglia.» Afferma e mi accarezza i capelli. Mi scosto disgustata e sul suo volto compare un velo di rabbia.
«Che tu lo voglia o no verrai con me piccola demone.» Minaccia.
«Altrimenti?» Chiedo con aria di sfida e lui fa un gesto ai suoi compagni con un inquietante ghigno sul viso. Guardo dietro di lui confusa e la scena mi fa rabbrividire. Walt e Reina, il Re e la Regina dei vampiri, vengono strattonati in malo modo da due lupi mannari. Dai loro polsi sgorga sangue e i loro volti sono ricoperti di ferite.
«Abbiamo avuto qualche difficoltà. Dei nostri compagni ci si sono rivoltati contro.» Afferma e davanti a me appaiono San e la sua compagna, Georgia, con catene di ferro attorno al collo e ai quattro arti. Sento gli occhi riempirsi di lacrime. Non posso perdere anche lui. Non dopo Jack.
«Se non verrai con me loro quattro moriranno proprio davanti ai tuoi splendidi occhi. I sensi di colpa di seguiranno per sempre perché loro moriranno solo per colpa tua.» Afferma asciugandomi una lacrima. Non voglio andare con lui, ma loro quattro non hanno colpa. Non è giusto che muoiano a causa mia. Per un mio sciocco errore. Fisso la sua mano che mi invita ad andare con lui e sto per afferrarla quando sento urlare.
«Non farlo Lilith!» Urla Lucifero uscendo di corsa dall'Inferno seguito dalla compagna e da Lucio.
«Non osare prendere la sua mano.» Intima il Padre dei Demoni con sguardo tagliente. Certo che è strano. Prima litiga con il figlio perchè non vuole che mi sposi e adesso mi impedisce di andarmene. Mi volto verso Lucio e il suo sguardo è un misto tra la tristezza e la delusione, e vederlo così mi trafigge il cuore.
«Non posso lasciarti sola due minuti che arrivano per reclamarti?» Cerca di sdrammatizzare e sorrido leggermente tra le lacrime.
«Allora Lilith? Io sto aspettando.» Incalza Demon. Gli volto le spalle e, senza aprire bocca, affianco Lucio.
«Allora è così che stanno le cose?» Chiede minaccioso e io sorreggo il suo sguardo. Con il capo fa un cenno ai suoi compagni che si trasformano e si avvicinano minacciosi ai quattro prigionieri.
«Ricorda solo che tutto questo l'hai voluto tu.» Sibila minaccioso. Guardo Lucio preoccupata e lui mi stringe la mano.
«Ti aiuterò io, sta' tranquilla.» Afferma il demone e lo guardo riconoscente.
«Qual è il piano?» Chiede Lucifero affiancandomi sulla sinistra.
«Voi distraete i lupi. Demon è mio.» Affermo guardando minacciosa il lupo che si sta avvicinando al suo branco con il tipico atteggiamento di chi sa di aver vinto la battaglia. Penserà anche di aver potuto vincere la battaglia. Ma la guerra la vinceró io. I due demoni vanno verso i lupi per impedirgli di avvicinarsi ai quattro incatenati. Demon si volta confuso verso di me e, vedendomi, un sorriso malefico nasce sul suo volto.
«Allora è così che vuoi risolvere i tuoi problemi? Combattendo?» Chiede e io annuisco. Si trasforma in lupo e inizia a camminare verso di me. Ho basse probabilità di poterlo sconfiggere ma la speranza è l'ultima a morire. Sarà alto almeno una spanna più di me se solo si alzasse sulle due zampe. Più che un lupo mannaro mi sembra un orso. Mi squadra dalla testa ai piedi. Probabilmente si starà chiedendo come farò a combattere con un lungo abito da sera addosso. Questo è un particolare a cui non avevo pensato ma sicuramente in qualche modo riuscirò a cavarmela. Devo farlo. Demon inizia a prendere la rincorsa e corre verso di me. Non ho la più pallida idea di che cosa fare. Spero solo che gli insegnamenti di Lucifero servano a qualcosa. Poco prima che Demon mi salti addosso mi piego sulle due gambe e balzo verso di lui che, colto alla sprovvista, rotola insieme a me. Ho visto molti film sui lupi mannari per imparare che il loro punto debole, ipoteticamente, è il collo. Cerco di colpirlo al collo in tutti i modi possibili, ma riesce ad evitare tutti i miei colpi. Nei film sembra tutto molto più semplice. Con un colpo di zampa mi scaraventa contro un albero e sento il respiro mancare. Lucio è subito accanto a me e il lupo inizia a camminare ringhiando verso di noi iniziando pian piano la sua corsa. Con un gesto della mano allontano il demone e Lucifero lo blocca per impedirgli di fare pazzie. Senza accorgermene mi ritrovo davanti le fauci di Demon. No. Non finirà così. Sento una determinazione scaturire dal profondo del mio corpo e la testa inizia a fare male. Non so cosa mi stia succedendo ma mi sento rinata. Sento come se una nuova energia si fosse impossessata di me. Il mio ex compagno inizia ad arretrare. Sembra impauriti. Non so cosa gli sia successo, ma sicuramente questa situazione giova a mio vantaggio. Mi avvento sul lupo che crolla sulle sue stesse zampe. Si sottomette, non lotta più. Gli stringo la mano intorno al collo e sento il suo polso diminuire sempre di più sotto il mio palmo. Sento una sensazione di sollievo farsi spazio in me, una piacevole leggerezza. Lucio è subito accanto a me e mi stacca dal lupo mannaro ormai senza vita. Mi volto verso il demone che mi guarda sollevato e poi mi abbraccia. Mi perdo nel suo profumo e tiro un sospiro di sollievo. Ho davvero temuto il peggio per un attimo. E anche lui.
«Tranquilla, è tutto finito.» Mi sussurra all'orecchio e mi stringe ancora di più sé.
«Lilith!» Esclama Sam correndo verso di me. Mi allontano da Lucio e abbraccio il mio migliore amico.
«Mi sei mancata tanto!»
«Anche tu!»
Improvvisamente sento degli applausi e mi volto. Lucifero. Il demone si avvicina a noi applaudendo e nessuno capisce il perchè.
«Le tue corna.» Sussurra Lucio al mio orecchio e istintivamente mi tocco il capo rimanendo stupita al tatto con due oggetti lunghi e appuntiti.
«Nemmeno io sono riuscito a farle spuntare così velocemente la prima volta.» Si congratula Lucio sorridendomi. Lucifero si ferma proprio di fronte a me sorridendo malignamente.
«Adesso dobbiamo solo eliminare quella microscopica parte angelica che è in te e sarai perfetta.» Ghigna e mi nascondo dietro Lucio. Vuole fare a me ciò che ha fatto a suo figlio pur di eliminare il suo lato umano.
«Pensavo che ne avessimo già parlato.» Afferma Lucio con aria severa.
«Vero, ma non posso farmi scappare questa occasione.» Ghigna ancora il Padre dei Demoni.
«Non sarà così facile. Lo sai anche tu padre.»
«Per questo è meglio iniziare da subito.»
«Io non ho intenzione di iniziare proprio nulla.» Mi ribello e il demone mi fulmina.
«Hai accettato la tua compagna come umana e da questa unione è nato un figlio.» Affermo seria mentre lui continua a guardarmi in cagnesco.
«Questo è diverso. In te c'è sangue angelico.»
«Anche in quello di Lilith c'era sangue angelico. O ti sei forse dimenticato che in tutte le Lilith risiede del sangue angelico?»
Il Sovrano dell'Inferno, infuriato, gira i tacchi e torna all'Inferno. Tiro l'ennesimo sospiro di sollievo. Anche questa volta me la sono cavata.
«Non ti succederà nulla fino a quando sarai con me.» Mi rassicura Lucio lasciandomi un dolce bacio sul capo.
«Voglio esserci alle nozze eh. Ci tengo.» Ci avverte Sam ridendo e un sorriso nasce sulle mie labbra.
«Potrei mai dimenticarmi di te Sam?» Chiedo ridendo e il mio migliore amico mi abbraccia di nuovo.
«Adesso, con la morte di Demon, potremo vederci più spesso.» Afferma Georgia e la guardo confusa.
«Ero il braccio destro di Demon, il beta principale. Con la morte dell' Alfa il ruolo passerà a me.» Spiega Sam.
«Congratulazioni! Sono felicissima per te!» Esclamo saltandogli al collo.
«Adesso dovremmo andare.» Afferma il lupo e, insieme alla sua compagna, si allontana con il branco. Catturato da traditore e tornato come capobranco.
«Andiamo?» Chiede Lucio riscuotendomi dai miei pensieri e affermo prendendo il suo braccio. Ormai è diventata un'abitudine.
«Mi dispiace molto. Avevi risolto con tuo padre.» Affermo appena varchiamo i Cancelli Neri dell'Inferno.
«Non si era proprio risolto tutto. Lui non avrebbe mai accettato quest'unione anche se è stato lui per primo a macchiare la stirpe reale. L'unico motivo per cui potrebbe accettare è se tu acconsentissi alla distruzione del Paradiso unendo i tuoi poteri ai suoi. Ma non succederà mai, deve farsene una ragione.»
Il suo guardo si rattristita e poggio il mio capo alla sua spalla cercando di confortarlo.
«Passerà. Sono sicura che prima o poi capirà. No potrete restare così in eterno.» Affermo e un sorriso amaro nasce sul suo volto.
«Non conosci mio padre. Portare rancore è il suo passa tempo preferito.»
Un'ondata di tristezza mi avvolge e non posso fare a meno di pensare che sia tutta mia la colpa. E forse sotto sotto è così. Mi sono immischiata tra loro due.
«Tuo padre però non ha tutti i torti. Pensaci bene. Siamo cugini. Come potremo mai stare insieme?» Rifletto e si blocca.
«Mi prendi in giro?»
«No. Insomma, quello che voglio dire è che due cugini non potrebbero stare insieme. Almeno così mi è stato insegnato.»
«Qui all'Inferno è tutto concesso.» Afferma sorridendo maliziosamente e sento le guance andare a fuoco. Allora non vedo perché Lucifero si crei questo problema sulla parentela. Continua a non tornarmi qualcosa.
«Poi mi spiegherai come hai fatto a rimanere così pura pur essendo una demone.» Mi accarezza la guancia e chiudo gli occhi al contatto.
«Ho avuto un buon amico.» Sorrido e vedo una scintilla nei suoi occhi. Avvicina il suo viso al mio e le sue labbra si posano delicate sulle mie. Il bacio parla di noi e per noi. Parla per tutti gli anni persi a guardarci da lontano senza avere il coraggio di fare il primo passo. Parla per l'amore nascosto a causa della paura. Parla di me che l'ho sempre osservato da lontano e parla di lui che, da anni, mi protegge senza farmelo sapere. Sarà amore, forse no. Sarà colpa di fulmine o forse nemmeno questo. Adesso non importa. Siamo qui, adesso. Noi e solo noi, il resto non ha importanza. Mi afferra per i fianchi e mi prende in braccio facendomi circondare i suoi fianchi con le gambe. Senza staccarsi da me continua a camminare e in meno di un minuto sono sdraiata sul letto di camera mia con lui su di me. Abbiamo dormito numeroso volte insieme in questa settimana ma non ci eravamo mai spinto oltre. Evidentemente adesso è il momento. Lui è pronto e lo sono anche io. Non c'è nessuna barriera tra di noi, non più ormai.«Dobbiamo andare a cena.» Sussurro sul petto di Lucio mentre lui passa la sua mano sui miei capelli.
«Non ricordarmelo.»
«Vorrei non doverlo fare ma non possiamo mancare.»
Il demone sbuffa e si alza dal letto raccattando i suoi indumenti sparsi in giro per la stanza. Lo osservo ridacchiando e lui mi lancia occhiatine di avvertimento. Non avrei mai pensato di poterlo mai dire ma sono veramente felice per la prima volta nella mia vita. Per qualche ora ho dimenticato tutti i miei problemi e ho pensato solo a me stessa. Ho pensato a ciò di cui io avevo bisogno senza preoccuparmi delle varie conseguenze.
«Tu non vieni?» Chiede Lucio uscendo dal bagno e mi riprendo dai miei pensieri. Mi alzo dal letto avvolta nel lenzuolo sotto lo sguardo divertito del demone e mi chiudo in bagno per una doccia.«Metti questo.» Afferma Lucio porgendomi un abito. Adesso è anche il mio stilista personale. Prendo l'abito dalle sue mani e lo guardo bene. Non è male. Potrebbe anche anche bene.
«Non vedo l'ora di togliertelo questa sera.» Sussurra al mio orecchio aiutandomi a chiudere la cerniera lampo sulla schiena. Numerosi brividi di piacere percorrono la mia spina dorsale e le immagini di poche ore prima compaiono nella mia mente.
«So a cosa stai pensando. Birichina.» Afferma divertito puntellando il suo indice sul mio naso. Usciamo dalla stanza mano nella mano e ci dirigiamo nella Sala da Pranzo. Superiamo il tendone rosso e i due Troni sotto lo sguardo curioso dei demoni che fissano le nostre mani unite. Lilith ci guarda raggiante mentre Lucifero ci dà le spalle. Mi volto preoccupata verso Lucio ma la sua espressione non lascia trasparire nulla. Mi aiuta a sedermi e si siede accanto a me.
«Lilith cosa ti è successo? Ti vedo raggiante.» Afferma la Regina appena viene servita la portata principale. Alla sua domanda quasi mi strozzo e guardo Lucio in preda al panico.
«Sarà per la morte di Demon.» Inventa velocemente e lo ringrazio con lo sguardo. Lui mi fa l'occhiolino e mi poggia una mano sulla coscia facendomi sussultare. La cena continua senza intoppi e nessuno apre il discorso sulla relazione tra me e Lucio fortunatamente.«Adesso avrò la mia rivincita su ciò che hai fatto poco fa.» Afferma Lucio appena entriamo in camera.
«Che ho fatto?» Chiedo confusa e inizio a indietreggiare.
«Non fare la finta santarellina. Sappiamo bene entrambi che mi stavi provocando.» Afferma avvicinandosi pericolosamente a me.
«Ah davvero?» Chiedo sorridendo maliziosamente.
«Davvero.» Afferma e dopo qualche secondo i nostri indumenti sono buttati sul pavimento mentre i nostri respiri si fondono ancora per una volta.
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Il profumo dell'Inferno
FantastikPRIMO LIBRO DELLA SAGA "INFERUS" Una storia piena di tranelli, intrighi e misteri. Una Principessa abbandonata a sé stessa per tenerla al sicuro. Ma è davvero al sicuro come tutti pensano?