Protagonista di attimi di terrore (James Potter)

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(Protagonista di attimi di terrore, senza averlo mai voluto, 

senza averlo mai realmente capito.)

Ha vent'anni, James Potter, e si trova al centro di una guerra. 

Si volta, freneticamente, schiantando uno o due Mangiamorte, precedendoli.
Urla, chiama Remus; lo salva.
Grida, schianti, luci – caos.
Non capisce niente, forse non vuole neanche capire qualcosa. Agisce, si difende, attacca, senza però realmente realizzare. Senza avere davvero la consapevolezza di ciò che fa.
Poi, però, lo vede, ed è come una secchiata gelida in pieno viso.
Sirius, Lily.
Lily, Sirius.
Non pensa al suo gesto, non pensa alle conseguenza: sa che deve salvarli e sa che farà di tutto.
Il Mangiamorte, che stava pronunciando a bassa voce un incantesimo rivolto a suo fratello e sua moglie – alla sua famiglia –, spalanca gli occhi e sbatte violentemente contro un muro, prima di accasciarsi su se stesso.
Si ferma, James, ghiacciato sul posto, come pietrificato. La mano tremante e il cuore che batte violentemente, guarda, ad occhi spalancati, lo scenario davanti a sé.
Una morsa gli stringe lo stomaco, mentre combatte con tutto se stesso per non scappare come un ragazzino e rifugiarsi dietro un albero a vomitare.
Si guarda le mani, che all'improvviso gli sembrano così sporche, così sbagliate. Si passa una mano sul viso, quasi per accertarsi che sia tutto vero – terrorizzato, incredulo.
Le urla, in questo momento, sembrano solo un lontano ricordo, e non presta neanche più attenzione a Sirius che gli intima, a gran voce, di muoversi.
Resta, in tutto quel orrore, solo la consapevolezza e il macigno che, sospetta, mai lo lascerà.

Ha vent'anni, James Potter, e ha ucciso un uomo.

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