«Lilith sveglia.» Mi sussurra Lucio dolcemente all' orecchio mentre mi accarezza il volto.
«Ancora cinque minuti.» Borbotto e lo sento sghignazzare.
«Muoviti è tardi. Dobbiamo andare, tutti gli altri ci aspettano.» Sussurra ancora e apro gli occhi sbuffando.
«Dobbiamo proprio?» Chiedo e lui annuisce. Mi alzo dal letto controvoglia e vado a prepararmi. Non ho proprio voglia di andare a colazione. Il mio letto è così comodo.«Sei pronta?» Chiede Lucio fuori la porta del bagno e rispondo con un no secco. Continuo a guardami allo specchio del bagno. Guardo i miei occhi così simili a quelli di Lucio e i capelli così diversi da quelli di mia madre e mio padre.
«Lilith tutto bene?» Insiste il demone fuori la porta del bagno e capisco che è meglio uscire.
«Ehi che succede?» Mi chiede preoccupato vedendo la mia faccia appena esco. Non è il massimo, devo ammetterlo.
«Nulla di che. Non preoccuparti.» Affermo facendo finta di nulla e lui annuisce poco convinto.
«Sai che a me puoi dire tutto, vero?» Chiede e annuisco.
«Andiamo?» Chiedo e lui annuisce. Usciamo dalla stanza mano nella mano e ci dirigiamo alla Sala da pranzo. Appena superiamo il pesante tendone rosso la scena che ci si presenta ci lascia straniti. La Sala è completamente vuota se non per Lucifero e Lilith. Piatti per terra, sedie rovesciate, vino sulle pareti.
«C'è qualche problema?» Chiede Lucio con una nota di preoccupazione nella voce avvicinandosi ai genitori. Lucifero si volta a guardare il figlio e gli fa cenno di seguirlo. I due demoni escono in silenzio dalla sala e io mi siedo preoccupata accanto a Lilith.
«C' è qualcosa che non va, vero?» Chiedo e lei annuisce chinando il capo.
«Riguarda Seraphiel, la Somma del Paradiso. In un modo è riuscita a scappare dal Paradiso. Non che ne fosse prigioniera, ma non sarebbe potuta uscire da lì per nessuna ragione. Gli angeli a cui tocca questo compito sacrificano la loro libertà per mettersi a servizio del Paradiso. Da quando è arrivata la notizia Lucifero non si dà pace. Non ha mai avuto questo comportamento il che è molto strano.» Confessa Lilith e l'ansia prende il sopravvento. Non so cosa c'entri Lucio con questo angelo e non sono sicura di volerlo sapere. Però la reazione di Lucifero mi è sembrata eccessiva. Sicuramente nasconde qualcosa. Ma cosa?
«Che ne dici di continuare la tua istruzione alla vita da Principessa?» Chiede per tagliare la tensione e annuisco. Mi farà bene distrarmi e pensare poco.
«Iniziamo dalle posate da utilizzare alle occasioni importanti.» Afferma e fa cenno a delle domestiche di entrare. Due donne entrano posando due vassoi sul lungo tavolo.
«All'inizio potranno sembrarti tutte uguali ma poi ci farai l'abitudine tranquilla.»
Guardo i vassoi atterrita. Cucchiai, forchette, coltelli. C'è di tutto e di più.
«Sarah puoi entrare.» Afferma Lilith e una demone entra nella Sala da pranzo. Ha gli occhi neri e i capelli castani.
«Lei è Sarah. Ti aiuterà a memorizzare il loro utilizzo.»
Lilith esce dalla stanza e rimaniamo solo io e la demone.
«Piacere, io sono Lilith.» Mi presento porgendole la mano che lei afferra calorosamente. Molto simpatica per essere una demone.
«Si ho sentito parlare molto di te. Mi fa piacere conoscerti finalmente. Sai si parla molto della Principessa dei Cieli nata demone, abbandonata dalla sua famiglia e che adesso è ritornata alla sua iniziale vita, per fare ciò che è stata sempre destinata ad essere.» Afferma entusiasta. Ed è anche piuttosto loquace. Mi sforzo di sorriderle nonostante la parte sulla mia famiglia.
«Oh mi dispiace, io non volevo intendere quello.» Cerca di scusarsi.
«Tranquilla, va tutto bene.» Affermo e lei sorride in imbarazzo.
«Allora da dove iniziamo?» Chiedo guardando i vassoi e il loro contenuto. Lei sorride e inizia a illustrarmi le varie posate e il loro utilizzo.«Allora, ho sentito molte storie su te e il bel Principe.» Afferma mentre mettiamo in ordine.
«Davvero?» Chiedo arrossendo.
«Si. C'è chi addirittura parla di matrimonio. Non me lo sarei mai aspettata da Lucio, non sembrava che fosse il tipo adatto a un matrimonio e invece.» Continua e mi irrigidisco.
«In che senso?»
«Era il play-boy qui. Ci provava con tutte ma non ha mai preso nessuna di quelle ragazze con serio impegno. Almeno fino ad oggi. Insomma, il classico demone.»
Non so se essere atterrita dal passato del demone o se essere grata per non essere stata una delle tante vittime.
«So che ti ho allarmata e mi dispiace. Ma pensavo fosse giusto che tu sapessi del suo passato. Insomma, c'è il detto il lupo perde il pelo ma non il vizio. Anche con Lucifero è stato lo stesso. La Regina Lilith ha avuto parecchio filo da torcere e la loro relazione è stata messa più volte a rischio per colpa di Adamo ed Eva. Adamo era geloso di Lilith e costrinse Eva ad aiutarlo a riaverla. La povera Eva non poté far altro che aiutare il marito a riavere l'ex moglie. Per un periodo riuscirono a separarli ma adesso sono più uniti che mai. Però c'è anche da dire che Lucio è molto diverso dal padre. Avrà potuto anche condurre una vita identica alla sua prima di te, ma il tradimento non è da lui. Ti starai chiedendo come so tutte queste cose e ti rispondo subito. I miei genitori sono morti quando ero poco più di una neonata e Lilith si prese il gentile impegno di crescermi come figlia sua insieme a Lucio. Io e lui siamo come fratelli. Conosco ogni suo aspetto e fidati se dico che c'è molto di più di quel che mostra.» Afferma e rimango spiazzata. Cavolo è come una macchinetta che non smette più di parlare!
«Mi dispiace per i tuoi genitori.»
«Tranquilla Lucifero dice che non valeva la pena conoscerli. Erano dei fuorilegge. Non riuscivano ad accettare le nuove regole dell'Inferno.» Spiega chinando il capo e d'istinto l'abbraccio.
«Almeno tu ti sei salvata, chissà cosa ti sarebbe successo altrimenti.»
«Vedo che avete fatto amicizia.» Dice Lucio entrando nella Sala.
«Eh si, proprio così. Sarah mi stava raccontando la sua storia e di quanto siate legati.»
«Eh già. É proprio la mia sorellina.» Afferma il demone abbracciando la sorella acquisita. Poi si avvicina a me e mi lascia un bacio delicato sul capo mentre Sarah ci guarda sorridendo.
«Mi dispiace se sono sparito. Stasera usciamo?» Chiede guardandomi negli occhi e annuisco. Sento qualcuno tossire e mi ricordo di Sarah. Ci voltiamo verso di lei che ci guarda sorridendo come un'ebete. Se non è stata lei a tossire, allora chi è stato?
«Sarah non ti avevo detto di rimanere al tuo posto?» Tuona Lucifero e la demone trasalisce perdendo il sorriso. Si volta lentamente verso il demone e china il capo per poi allontanarsi in silenzio.
«Lei non può restare qui. L'ho accolta nella mia famiglia ma è figlia di due traditori.»
«Si ma lei non ne ha colpe. Non è stata lei a scegliersi i suoi genitori! Come non lo hai fatto nemmeno tu!» Sbotto e seguo Sarah fuori dalla Sala del Trono.
«Sarah aspetta!» La chiamo appena uscita dalla Sala e lei si ferma.
«Non fa nulla Lilith. Lui ha ragione, sono la figlia di due traditori.»
«Ma non hai scelto tu di essere loro figlia, Sarah. Non fartene una colpa.» Cerco di rassicurarla. Lei mi sorride leggermente sollevata dalle mie parole e ci incamminiamo insieme.«E così Lucifero non ha mai rispettato la decisione della moglie.» Affermo seduta sul letto nella stanza di Sarah.
«Già. Mi ha sempre vista come la figlia dei traditori che non si sa come è riuscita a salvarsi da una tragedia.»
«Scusa se te lo chiedo ma come sono morti i tuoi genitori?»
«Lupi mannari. I miei genitori erano alleati con loro, ma poi gli fecero un torto. L' Alpha non lo accettò e ordinò ai lupi di ucciderli. Non so se mi videro, fatto sta che mi risparmiarono. Il giorno dopo Lucifero e Lilith vennero alla casetta per giustiziare i miei genitori e videro i danni provocati dai lupi. Lilith fu la prima ad accorgersi di me, o almeno così racconta. Mi prese tra le sue braccia e, senza ascoltare le proteste del marito, mi portò con sé al castello. Mi mise nella culla accanto a Lucio e ci guardò dormire insieme per ore come una mamma farebbe con i suoi due bambini. Mi ha sempre trattata come figlia sua. Non ha mai fatto distinzioni tra me e Lucio. Nessuno dei due era più importante dell'altro. Per lei avevamo la stessa importanza.» Racconta e resto ammaliata dal suo racconto.
«E la tua storia invece?» Chiede e chino la testa.
«Come tutti sanno io sono figlia di Michele ed Eris, Sovrani dei Cieli, e sorella di Michael, Erede al Trono dei Cieli. Sono la prima di tre gemelli, nati tutti demoni. I miei genitori strinsero un patto con una strega a causa dalla sterilità di mia madre. Purtroppo non riuscirono a pagare il prezzo alla strega, così io e i miei gemelli siamo stati il prezzo da pagare. Decisero di affidare Abrael e Lily a Lucifero. Io invece venni mandata dai vampiri a causa dei miei poteri. Dicono che siano troppo anche per l'Inferno e, se usati male, questi poteri potrebbero distruggere ogni cosa. Per qualche mese rimasi con Walt e Reina, ma anche loro mi abbandonarono lasciandomi a una coppia umana che non poteva avere figli. Venni cresciuta con tutto ciò che potessi desiderare. Cercavano di non farmi mancare nulla. Quando avevo dodici anni i miei genitori morirono e rimasi con mia nonna e mio nonno. Dopo pochi anni morirono anche loro e io andai a vivere nella vecchia casa dei miei genitori insieme ai miei due migliori amici, Sam e Jack.» Solo a nominare il suo nome mi vengono le lacrime agli occhi «Al mio diciottesimo compleanno scoprii la verità e tornai da chi credevo fossero i miei genitori. Lì conobbi la vera identità di Romy, ovvero Lucio, anche se continuava a tenermi nascosto il suo nome. Trascorsi una settimana lì e Lucifero venne a raccontarmi la verità il giorno dopo la morte di Jack. Era un lupo mannaro e faceva parte del branco del mio mate, Demon. Il giorno dopo me ne andai con Lucio ed ecco qui tutto.»
«Aspetta. Demon sarebbe quel lupo che qualche giorno fa uccidesti proprio fuori dall'Inferno?» Chiede e io annuisco.
«Forte!» Afferma estasiata e sorrido di quella reazione. Non tutti avrebbero reagito così.«Adesso penso proprio che tu debba andare.» Afferma guardando l'orologio. Cavolo, stiamo parlando da più di due ore!
«Forse hai ragione.» Sorrido e l'abbraccio prima di alzarmi dal letto.
«Poi mi racconterai.»
«Ovviamente.» Affermo sorridendo ed esco dalla stanza.
«Lilith dove vai così di fretta?» Mi chiede la Regina incrociando la mia strada.
«Devo prepararmi per la cena con Lucio!» Esclamo al settimo cielo.
«Cena? Lucifero mi ha detto che lui e Lucio avevano delle cose da fare questa sera.» Afferma confusa e la mia felicità sparisce.
«Davvero?»
«Così mi ha riferito Lucifero.»
«Ah, va bene. Grazie per avermelo detto.» Affermo con un sorriso forzato e mi dirigo in camera mia con passo lento e trascinato. Non avrei pensato che sarebbe andata così. E stupida me che ho creduto davvero di poter uscire con lui. Accidenti Lilith. É l'Erede al Trono. É ovvio che abbia cose da fare invece di uscire con una stupida neo demone. Entro in camera mia e mi fiondo sul letto. Ho deciso. Non mi alzerò per le prossime ventiquattro ore. Sento qualcuno bussare e biascico un misero 'avanti'. Sento la porta aprirsi e qualcuno si siede accanto a me sul letto. Alzo la testa e incrocio lo sguardo di Sarah.
«Pessimo inizio di serata, vero?» Chiede poggiandomi una mano sulla schiena per rassicurarmi e annuisco girandomi sulla schiena.
«Sono sicura che Lucio avrà una valida spiegazione. Te lo assicuro.»
«Lo spero.» Sussurro e mi lascio coccolare e consolare da questa nuova amica.
«Ti ha chiesto Lilith di venire a vede le condizioni della mia salute mentale?» Chiedo e lei annuisce.
«Ha fatto bene, mi serve un'amica in questo momento.»
La demone mi abbraccia e io, lentamente, mi addormento cullata dalle sue braccia e dal lieve dondolio del suo corpo.
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Il profumo dell'Inferno
FantasiPRIMO LIBRO DELLA SAGA "INFERUS" Una storia piena di tranelli, intrighi e misteri. Una Principessa abbandonata a sé stessa per tenerla al sicuro. Ma è davvero al sicuro come tutti pensano?