Perché non era ancora arrivata? Che non l'avesse seguito? Avrebbe dovuto controllare ma non aveva tempo da perdere, la lista delle cose da fare era ancora troppo lunga e non poteva permettersi di saltarne delle parti.
Ragiona il Bianconiglio mentre, più inciampando che saltellando, cercava di estrarre dal panciotto una lunga lista che, dopo aver meticolosamente controllato, rispose goffamente al suo posto.
«È tardi non posso aspettarla, meglio passare dal giardino fiorito e avvertire del suo arrivo...» ma venne interrotto da una voce calma e profonda proveniente da chissà dove tra le fronde degli alberi sovrastanti: «Ciao Bianconiglio, ti vedo tranquillo come tuo solito»; in risposta il roditore si bloccò di scatto ma senza smettere di saltellare sul posto, quasi sottolineando di non aver intenzione di perdere tempo: «Vieni fuori gatto, ho fretta» ma venne subito interrotto dall'interlocutore:«si l'avevo notato» un grande sorriso si dipinse gradualmente, sempre più vivido fluttuava sospeso sul ramo di un albero, ne sporgeva una lunga fila bianca e ordinata di piccole zanne appuntite.
Dato il "fortunato" incontro il coniglio, pensò bene di volgere la situazione a proprio vantaggio in modo da recuperare il tempo perso a parlare: «A proposito, dovrei andare a casa prima della riunione e dopo dovrò tornare al castello...dato che mi hai fatto perdere tempo; devi avvisare tu i fiori dell imminente arrivo di Alice, in modo che la conducano a casa mia» .
«Quell'Alice?» lo interruppe di nuovo il sorriso ora accompagnato da due grandi occhi felini blu notte :«Si. Ma non mi interrompere», sbotto il coniglio spazientito:«Dovranno mandarla verso casa mia. Mi raccomando, dovrà assistere alla riunione!» disse allontanandosi, mentre controllava l'orologio nella speranza di non aver perso troppo tempo in chiacchiere.
Lo stregatto, o almeno ciò che era visibile di lui, sembrò riflettere per poi ragionare ad alta voce:«Oh, i fiori, quegli aristocratici con il profumo sotto al corolla...
Calcolando che Alice non supererà il dilemma della porta e dovrà rimpicciolirsi per entrare, la scambieranno certamente per un'erbaccia o qualcosa di simile...e lei se ne andrà dal giardino raggiungendo quel vecchio bruco sputa sentenze e sono certo che la giovane non vorrà fargli compagnia; quindi giungerà nella foresta da me ...bene il problema si risolve da solo. »
Detto ciò sparì nuovamente con una risatina soddisfatta.
♣Dopo essere uscito dal bosco e aver percorso una parte del sentiero, che si estendeva nel mezzo di un campo di grano, svoltò raggiungendo la radura un cui si trovava la sua amata casetta.
Aprì la porta e se la chiuse alle spalle, con un lungo sospiro vi si appoggiò squadrando l'orologio di ottone a forma di coniglio appeso alla parete, cinque minuti di anticipo, ma allora perché non riusciva a darsi pace?Dondolando si staccò dalla parete e, dopo aver lanciato un' occhiata ostile all'orologio che troneggiava sull camino salì le scale e raggiunse la sua camera.
Si lasciò cadere sulle morbide coperte celesti e fissò lo sguardo sul soffitto latte.
I rintocchi delle lancette eccheggiavano nella stanza; era una sinfonia carica di significato, inarrestabile, come l'inevitabile fuga del tempo, melodioso e perfetto, come un ingranaggio ben oliato che non accenna a cedere.
Il tempo...trascinava verso l'oblio ogni cosa, come se si nutrisse della rovina, della ruggine, della vecchiaia, della morte. Dopo questi pensieri altre idee erano solite affiorare nella sua mente "ne vorrei di più; il tempo dà, dà vita, il tempo toglie, o meglio, si riprende la parte di sé che ha donato; non possiamo fargliene una colpa, chi dice che non si sia dato semplicemente in prestito? Magari non basta per tutti e preferisce fare un po' a testa che dover scegliere chi rendere partecipe del dono di vivere...
Infondo anche io, se mi trovassi al suo posto, non potrei dare un pezzo di me a tutti, mi esaurirei e piano piano di me non resterebbe più nulla..."
con questi ragionamenti, troppo grandi per un roditore così piccolo, le palpebre si fecero pesanti e si addormentò come un sasso.Si svegliò di soprassalto maledicendosi per essersi appisolato;
guardò l'ora, due ore, due ore, com'era possibile ?!Per fortuna aveva ancora un po' per preparare la riunione, ma chi poteva essere alla porta?
Scese le scale a due a due per poi afferrare la maniglia e spalancare, sull'uscio, appoggiato allo stipite stava....
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Alice sotto sopra
FantasíaL'avventura di un Alice inaspettata alla ricerca di stessa con un contorno di personaggi dalle personalità "patologicamente" interessanti . Questa è una rivisitazione del tutto personale della storia originale di Lewis Carroll "alice nel paese delle...