Capitolo 1

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L'idea del visitare posti nuovi mi ha sempre entusiasmato, nonostante io non ne abbia mai avuto la possibilità. Ho sempre pensato a quanto sarebbe bello cominciare a viaggiare visitando il mondo, a quanto fosse bella la sensazione del primo volo in aereo, aereo diretto chissà dove; magari a Dubai, a Oslo, a Madrid, a Miami, o chissà quali altre mete turistiche. In vita mia ho sempre vissuto nella piccola cittadina dove sono nata, nel sud Italia, precisamente in Puglia nel mio amato Salento. E non mi sono mai spostata per molto tempo, solo una volta; andai insieme alla mia famiglia in un resort in Calabria. Nulla di ché, anzi quella vacanza fece proprio schifo insieme alla scarafaggio che trovai sotto al mio letto il primo giorno. Io mi ero solo piegata per togliermi le scarpe e buttarmi così finalmente sul letto dopo circa due ore di viaggio, e neanche il tempo di slacciare una scarpa che un essere di circa due centimetri passa proprio davanti ai miei piedi. Non mi stupii più di tanto visto che eravamo in aperta campagna, ma quella sorpresa inaspettata mi fece al quanto schifo. E anche se a nove anni il mio spirito socievole era già piuttosto sviluppato, e in effetti riuscì a fare amicizia con qualche altra bambina del villaggio, il resto della vacanza fu abbastanza noioso.

Ora stavo partendo, finalmente, per una nuova meta. Si in questo momento dovrei essere la felicità in persona; finalmente si cambia, finalmente conoscerò un nuovo posto, potrei persino prendere per la prima volta nella mia vita l'aereo. Già dovrei proprio essere contenta; peccato che il motivo per cui stia partendo sia perché i miei genitori sono stati costretti a trasferirsi per continuare a lavorare nell'azienda dove appunto lavorano da un paio di anni, trascinando con loro anche me a Milano, abbandonando scuola, amici, e parenti. Anche se per quest'ultimi non me ne dispiaccio poi così tanto. L'unico che mi mancherà tanto sarà il nonno. Ma spero di rivederlo presto, e fortunatamente in estate ritorneremo in Puglia, così magari tenterò di nuovo a convincerlo a trasferirsi a Milano con noi. Non che io accetti molto questo trasferimento, ma almeno avere il nonno accanto a me sarebbe d'aiuto. Il bello di tutto questo è anche che dopo che i miei genitori mi comunicarono questa fantastica notizia, pensai che forse ci sarebbe stato qualcosa di "figo": magari avrei potuto prendere l'aereo per la prima volta in vita mia. Ma no, figuriamoci, mio padre voleva arrivare a Milano dal Salento in macchina. Si dai, in fondo è bellissimo farsi ore e ore in macchina di viaggio, quando potevi farne meno di due in aereo.

Ed così che mi ritrovo ora nei posti posteriori della peugeot 3800 di mio padre, a leggere una storia trovata per caso su Google play libri, di cui non ricordo nemmeno il titolo, e a sobbalzare di continuo.

- Papá puoi evitare di prendere i dossi presenti sulla strada!? -

- Eva non è colpa mia se la strada è così ripida. -

Sbuffaì per l'ennesima volta. Giá non sopportavo l'idea del viaggio in macchina lungo ore, ora figuriamoci un viaggio in macchina così.

Dopo più o meno dieci ore di viaggio e tre soste in autogrill, finalmente arrivammo a Milano.

Da quel poco che potei vedere, be' non mi sembro per niente male, ma non mi sarei mai legata a Milano come alla mia amata terra nativa.



Passi silenziosiWhere stories live. Discover now