Gemelli

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«Come ti è saltato in mente di non avvertirla del cambio di programma! Era distrutta!» Sento urlare da Sarah.
«Come se fossi io l'artefice del cambio di programma. Non conosci tutta la verità. Nostro padre non vuole che io sposi o frequenti Lilith. Non so per quale assurdo motivo ma è così. Ieri sera ha inventato una scusa e mi ha tenuto con lui in ufficio tutta la notte.» Si difende Lucio.
«Ma ti sembra giusto che Lilith lo abbia saputo da nostra madre?»
«Non ho detto questo e lo sai.» Afferma il demone e sento Sarah buttarsi sul letto in preda a una crisi di nervi.
«Non avrei voluto che andasse così e lo sai meglio di tutti qui.» Afferma Lucio e sento il letto muoversi accanto a me poi una mano che mi accarezza il viso. Spalanco gli occhi di colpo e guardo il demone.
«Come posso farmi perdonare?» Chiede sapendo benissimo che stavo ascoltando la conversazione.
«Questo devi saperlo tu. Trova un modo. Qualsiasi modo.»
Lui sorride prendendola come una sfida ed esce dalla stanza. Chissà cos'ha in mente.
«Va tutto bene?» Chiede Sarah avvicinandosi a me e annuisco.
«Gli credi?»
«Non so se farlo.» Rispondo chinando lo sguardo. So che Lucio è diverso da suo padre e so anche che suo padre vuole tenerci separati ma questa faccenda non mi convince. C'è qualcosa che mi puzza.
«Lo perdonerai?» Chiede e faccio spallucce. Questa è una bella domanda. Lo perdonerò? A volte il perdono è la scelta migliore da fare ma anche in questo caso lo sarà? E se approfittasse della mia ingenuità per continuare a fare cose del genere? Fermi tutti. Sto davvero avendo dei dubbi su Lucio?
«Andiamo a colazione?» Chiedo e lei annuisce.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio prima di uscire. Il vestito fascia perfettamente tutte le mie forme e il trucco, seppur leggero, fa il suo effetto. Io e Sarah usciamo dalla stanza e superiamo il tendone rosso. Sono già tutti seduti a fare colazione. Lilith si volta verso di me preoccupata ma, vedendo il mio viso rilassato e sereno, sospira di sollievo. La stessa cosa non può dirsi di Lucifero che invece mi guarda male. Non so che cosa io gli abbia fatto. Mi ha sempre portata su un piatto d'argento da quando sono all'Inferno. Ha esultato alla notizia dei miei enormi poteri e adesso mi proibisce di stare con il figlio. Mi proibisce di legarmi alla sua famiglia. Mi siedo accanto alla Regina e Sarah, sotto lo sguardo intimidatorio di Lucifero, si siede accanto a me. Volgo un'occhiata a Lucio che osserva il suo piatto con profondo disagio. Non sa come comportarsi in presenza del padre e ad essere sincera non so come interpretare questo suo comportamento.
«Dopo colazione va' in giardino. Devi continuare il tuo addestramento.» Afferma Lucifero serio e sento cadermi le braccia. Non può dire sul serio. Mi evita da giorni e improvvisamente vuole riprendere l'addestramento? Lilith mi guarda poco convinta. Sicuramente Lucifero non ha in mente qualcosa di positivo.  La colazione prosegue in silenzio, nessuno ha il coraggio di parlare e la tensione è molta. 

«Andiamo in giardino?» Chiede Sarah avvicinandosi a me alla fine della colazione e annuisco. Ho proprio bisogno di aria fresca. Non riesco a non pensare allo sguardo di Lucifero durante la colazione. Ha qualcosa in mente e questo qualcosa lo tormenta. Arriviamo in giardino e mi siedo all'ombra di una quercia. Sarah capisce al volo che ho bisogno di restare un po' sola e si siede poco distante da me. I pensieri mi confondono la mente.
«Eccoti qui.» Affermo Lucifero posizionandosi davanti a me. Apro gli occhi e mi alzo contrariata. Dietro il demone vedo Lucio e Sarah in allerta per soccorrermi qualsiasi cosa accada. Anche loro hanno percepito le cattive intenzioni del Padre dei Demoni.
«Oggi l'allenamento sarà un po' diverso dal solito.» Afferma e tre demoni si avvicinano a me. Ognuno di loro è il triplo di me. Forse Lucifero è impazzito.
«Quei tre demoni, a un mio cenno, ti attaccheranno con l'intenzione di ucciderti.» Afferma e rabbrividisco. Sta scherzando vero?
«Tu devi essere completamente impazzito!» Sbotta Lucio avanzando verso il padre.
«Affatto.»
«Come pretendi che una demone con pochissime conoscenze sull'arte del combattimento possa difendersi da tre demoni nobili?» Continua il Principe e le sue parole di feriscono nel profondo.
«Quando vuoi Lucifero.» Affermo calma e tutti si voltano stupiti verso di me. Ho accettato questa sfida solo per dimostrare a Lucio che so benissimo cavarmela da sola. Che non ho bisogno della tata. Lucifero, con un ghigno, fa cenno ai tre demoni che mi accerchiano. Forse non avrei dovuto accettare questa sfida. Ormai sono sicura di non potercela fare. Osservo bene i demoni. Hanno tutti occhi neri e capelli ebano, molto muscolosi e altrettanto alti. Il primo sulla mia sinistra scatta verso di me e, con un po' di difficoltà, riesco a scansarlo. Sembra avere un'aria familiare ma non so dove io possa averlo già incontrato. Mi volto vero Lucio e Sarah e anche loro sembrano analizzare il demone. Evidentemente anche loro non riescono a ricordarsi dove lo hanno già incontrato.
«Davvero è tutto ciò che riesci a fare?» Chiedo al demone e lui sogghigna.
«Mi sto solo riscaldando piccola Lilith.» Biascica e le sue parole mi fanno venire i brividi. Ad essere sincera inizio ad avere paura. Non riesco a captare le sue prossime mosse e ciò mi destabilizza ancora di più.
«Concentrati Lilith.» Urla Sarah incoraggiandomi. Mi volto e solo adesso mi rendo conto che delle guardie trattengono sia lei sia Lucio. Quello stronzo vuole davvero che mi ammazzino. Con la piega che ha preso la prova è probabile che ci riescano senza troppi sforzi. Il demone scatta di nuovo verso di me e, senza sapere come, riesco a colpirlo al viso facendolo cadere sulla schiena. Gli altri due demoni guardano il compagno steso a terra e iniziano a correre verso di me. Lascio fuoriuscire il mio demone interiore. La mia mano destra prende fuoco. Allungo il braccio in direzione di due demoni che prendono fuoco. Almeno due sono stati fatti fuori senza troppi problemi. Adesso è il turno del demone che si sta rialzando. Faccio sbucare un'altra palla infuocata dal palmo della mia mano e mi preparo per lanciarla verso il demone.
«Non vorrai mica uccidere il tuo gemello?» Chiede il demone e mi congelo sul posto. Gemello?
«Abrael?» Sussurro sconvolta riassorbendo il fuoco sul mio palmo.
«La mia bella sorellina. Che donna che sei diventata.» Afferma e si avvicina a me. Lucio è immediatamente davanti a me e impedisce al demone di avvicinarsi ulteriormente.
«Giusto. Tu non mi credi vero Principe Lucio?»
«Nemmeno un po'.» Afferma Lucio minaccioso.
«Allora lascia che lo dimostri. Diciassette anni fa nacquero tre gemelli, due Principesse e un Principe dei Cieli. O per lo almeno lo sarebbero stati se, a causa di un errore dei loro genitori, questi tre fratelli non fossero stati demoni. I genitori mandarono i due più piccoli all'Inferno e la prima dei tre a vivere con i vampiri. Anche loro abbandonarono la piccola Principessa a causa della sua purezza, seppur demone, e la affidarono a una coppia sterile di umani. I due se ne presero cura fino alla loro morte. La demone poi restò con i nonni fino alla morte dei due anziani per poi vivere con i suoi due migliori amici fino al giorno del suo diciassettesimo compleanno. La demone venne portata al Regno dei vampiri dove lì conosce la vera identità del ragazzo di cui era segretamente innamorata, il Principe dell'Inferno. Uno dei suoi migliori amici muore per mano del compagno lupo della demone e così decide di andarsene. Dopo qualche giorno all'Inferno, il suo compagno lupo la trova e lei è costretta ad ucciderlo. Inizia una relazione con il Principe dell'Inferno a cui il padre di lui è contrario. Conosce la sorella adottiva del Principe e diventa la sua migliore amica all'Inferno, o meglio, la sua unica amica. Riguardo i due gemelli abbandonati alle fiamme dell'Inferno, vengono accolti da Lucifero come feccia demoniaca ma, seppur contrario, non poteva ucciderli né bandirli dal Regno per un accordo fatto con suo fratello e padre dei due gemelli. I due vennero cresciuti in segreto da Lucifero che li nutriva con il suo sangue facendoli diventare giorno per giorno più forti. Ogni giorno che passava, l'odio vero la gemella favorita cresceva sempre di più. Avrebbero voluto dirlo a Lucifero e farla uccidere, ma che sfizio ci sarebbe stato? Così aspettarono l'arrivo della gemella all'Inferno mentre restavano aggiornati sulla sua vita origliando le conversazioni dei due Sovrani con il Principe. Ed eccoti qui, davanti a me in carne ed ossa.»
«Tu volevi uccidermi.» Sussurro.
«Questo prima di raccontare a storia a voce alta. Ripetere la storia per filo e per segno mi ha fatto capire che gli unici ad avere una colpa sono i nostri genitori.» Afferma. Lucio lo guardo incerto. Abrael è così diverso da me. Non sembriamo gemelli. Sento una mano delicata posarsi sulla mia spalla e mi volto trovandomi davanti il viso di una ragazza più simile a me. Ha gli stessi colori di Abrael, ma i lineamenti sono più simili ai miei.
«Bentrovata sorella.» Afferma la demone. Lily. Guardo i miei due gemelli pietrificata. Sarah mi affianca e squadra i due demoni difronte a noi.
«Non vi abbiamo mai visti qui all'Inferno.» Afferma sospettosa.
«Li tenevo nascosti, molto più di come tenevo nascosta te. E loro, a differenza tua, hanno sempre rispettato le mie regole senza ribellioni.» Afferma Lucifero mettendosi tra i due gemelli. Continuo a guardare i due senza trovare le parole giuste per espimermi. Non so come reagire o cosa dire. Lui voleva uccidermi cazzo!
«Allora? Non dici niente?» Chiede Lily. Mi riscuoto di miei pensieri e sorrido. Abbraccio mia sorella e Abrael ci prende in braccio.
«Questo non me lo sarei aspettata.» Sussurro riferendomi alla strabiliante forza del mio gemello. I due demoni scoppiano a ridere e Abrael ci poggia  a terra.
«E così veneravi i figli di tuo fratello e buttavi merda sul tuo stesso figlio eh?» Sbotta Lucio incazzato. Probabilmente si riferisce a quando Lucifero gli faceva bere il suo sangue. Il demone rimane impassibile e Lucio se ne va in preda alla rabbia. Rivolgo un'occhiata ai presenti e lo rincorro.
«Lucio aspetta.» Affermo ma lui non si ferma.
«Lucio fermati!» Sbotto e lui si blocca sul posto. Si volta verso di me e mi immobilizzo.
«Calmati.» Sussurro in preda al panico. I suoi occhi sono completamente rossi.
«Lucio per favore, datti una calmata.»
Indietreggio ma serve a poco visto che mi ritrovo spalle al muro. Ma questi muri sono ovunque!
«Ha preferito i figli di suo fratello, il suo eterno nemico, a me!» Urla facendomi sobbalzare.
«Lo so ma poteva andare peggio.»
«Peggio? Mi ha sempre odiato, trattato male e umiliato agli occhi dell'intero Regno.»
«Almeno non ti ha abbandonato!» Urlo a mia volta e sembra pentirsi delle sue parole.
«Senti posso solo immaginare come tu ti sia sentito durante quel periodo ma tu stesso l'hai detto: essere genitori è difficile e a volte i genitori compiono degli errori, molti errori a dir la verità, ma poco importa, non interessa come né quando lo dimostrano, ma ti vorranno sempre bene. L'importante è ricordarsene in questi momenti.» Affermo e lui mi sorride.
«Adesso calmati. Non ti chiederò di andarti a scusare perchè non lo farei nemmeno io. Devi solo fare una cosa.» Affermo.
«Cosa?» Chiede curioso e lo bacio. Lui, seppur preso alla sprovvista, lui ricambia e mi stringe i fianchi.
«Perdonato allora?» Sussurra tra un bacio e l'altro.
«Non del tutto.» Rispondo.
«Allora rimandiamo a questa sera ciò che avremmo dovuto fare ieri, che ne dici?» Chiede. La proposta sembra allettante.
«Va bene.» Rispondo e lui continua a baciarmi. Mi prende in braccio ed entriamo in camera sua tra baci e risate.

«Non l'avrai fatto davvero Lilith.» Sbotta Sarah alzandosi di colpo dal letto.
«E invece si.»
«Ma capisci che così gli hai offerto il perdono su un piatto d'argento?» Sbotta la mia amica e vorrei sprofondare nella poltrona.
«In tutto questo io non ho ancora capito cosa sta succedendo.» Afferma Lily confusa guardandoci seduta comodamente sul bordo del letto. Non ha tutti i torti. Non
ha molte informazioni sulla situazione.
«Lucio ieri ha lasciato sola tua sorella senza avvertirla perchè aveva cose da sbrigare con suo padre e tua sorella, che fino a poche ore fa non sapeva nemmeno se perdonarlo, ci è andata a letto.» Spiega brevemente Sarah. Non avrei saputo spiegarlo meglio.
«Certo che sei strana forte Lilith.» Afferma la mia gemella sdraiandosi a testa in giù.
«Cos'altro devi dirci?» Chiede Sarah cercando di contenersi.
«Mi porterà a cena questa sera.» Sussurro. Lily cade dal letto e Sarah spalanca la bocca.
«E tu hai accettato, vero?» Chiede Lily timorosa della risposta. Annuisco semplicemente e le due demoni si guardano con aria rassegnata.
«La smettete?» Chiedo e le due iniziano a ridere.
«Va bene la smettiamo.» Afferma Lily tra le risate.
«Fai attenzione altrimenti cadi di nuovo dal letto.» La prendo in giro iniziando a ridere a mia volta. Non so per quale motivo ma è come se le conoscessi praticamente da sempre.
«Mi aiuterete non è vero?» Chiede ritornando seria e loro annuiscono. Sorrido e mi metto sul letto in mezzo a loro. Le due demoni mi abbracciano e ci addormentiamo tutte insieme.

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