Inizio

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Marco non faceva altro che scuotere la testa quasi sproporzionata per quel corpicino da 28enne che si ritrovava, la scuoteva ripetutamente e vistosamente e soprattutto...minacciosamente..."No no Rebecca cosi non può andare, come fai a non accorgerti che così non può andare?!"
Rebecca che malgrado le innumerevoli situazioni passate amava quella belva, con voce tremolante chiese "Cosa non va?

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Marco, sei

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cambiato in questi ultimi mesi. Non sei più il ragazzo che avevo conosciuto, cosa ti succede?"
Inferocito, lui ribadì prontamente il concetto ma questa volta senza filtri...

"tu sei mia hai capito bene? Ti è chiaro che tu sei di mia proprietà?! Mia e di nessun altro, nessuno e dico nessuno può guardarti senza il mio permesso!"


Incredula a quelle gelide parole si sentì male...e mentre il suo "dolce gelosone" la guardava non poté fare a meno, istintivamente, di fare un passo indietro.
In quella cucina, dopo la cena della domenica ci avevano da poco fatto l'amore e quella stessa stanza si stava cinicamente portando via lo stesso amore che durava da mesi. Solo in quell'attimo Rebecca notò la distorta visione che Marco aveva di quel nobile sentimento che un tempo li accomunava, così tentò di ribattere "Marco io non sono tua perché dici queste cose?"
La bestia non rispose ma fece un passo avanti, la situazione stava prendendo ancora, per l'ennesima volta, una brutta piega ma Rebecca capì che questa volta non se la sarebbe cavata con "qualche livido e basta".
"Dove pensi di scappare puttanella? Sono stanco delle tue pretese, se provi a scappare io ti uccido chiaro? Non me ne frega un cazzo della polizia e di tutte queste stronzate da telefilm di seconda mano"

A queste parole cercò affannosamente qualcosa dietro di sé che potesse difenderla...l'adrenalina le impediva ogni ragionamento e senza nemmeno accorgersene Rebecca brandiva un coltellaccio da cucina e lo puntò dritto verso Marco. Lo supplicò

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"ti prego amore, stai calmo" le lacrime scendevano copiose sul volto della ragazza, le sue mani tremavano vistosamente ma lui non si lasciava di certo impietosire dalle "solite scenate da stronzetta viziata" ed incalzava senza esitazione. I suoi passi erano massi gli stessi che lei amava per la sua delicatezza ora erano macigni che picchiavano il pavimento in cotto scelto con così tanta cura e amore.
Rebecca immobile incassò uno schiaffo. Un altro. Tanto ormai ci era abituata, la lucidità le permise di nascondersi sotto il tavolo che lui con un calcio spostò e con un altro, prontamente la colpì in pieno ventre, la ragazza quasi svenne dal dolore accasciandosi per un momento e mentre il carnefice guardava la sua "futura mogliettina" si abbassava e la guardava attentamente. La sollevò per i capelli e la colpì con uno schiaffo, Rebecca, la povera Rebecca pendeva dai lunghi capelli ricci color delle foglie d'acero e non ostante la vista offuscata cercava disperatamente che qualcosa, che, l'amore facesse cambiare quella situazione disperata, farfugliò un flebile "ti amo" il suo filo di voce riuscì a fare breccia nel cuore di Marco tanto che la lasciò.
Sfruttò questa debolezza per cercare qualcosa sul pavimento che la potesse nuovamente difendere, ma con un occhio gonfio e una costola incrinata non riuscì a fare molto.
Lui la guardava dall'alto "ti piace violento eh puttanella?" fece nuovamente per abbassarsi ma in quel momento la ragazza raccolse le sue ultime energie e con l'ultimo fiato di forza che le rimaneva in corpo pugnalò il suo amore dritto al petto. Fulminata, l'anima gemella, il sogno di una vita felice di un prossimo matrimonio, si infransero sul pavimento, il coroner dichiarò che " la lama dell'utensile da cucina ha trapassato il ventricolo destro, l'uomo è sicuramente morto sul colpo"...:"non male la ragazza"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 19, 2020 ⏰

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