Dolci attenzioni (9)

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In quei giorni mi ero autoconvinta che Ayaz, il migliore amico di mio marito, rimaneva per me un estraneo. Un estraneo che mi aveva sconvolto la vita, il cervello, i pensieri, i sentimenti. In quei giorni mi ero completamente dedicata al mio lavoro, la sfilata era sempre più vicina e tutto doveva essere perfetto. Dovevo fare una buona impressione, se volevo che le aziende comprassero i miei vestiti. Volevo spiccare, dovevo spiccare quella sera. Si dice che quando una donna ha delle delusioni, ha bisogno di fare un cambiamento radicale nella sua vita: ebbene io volevo diventare una moglie perfetta, con una carriera impeccabile, anche se il rapporto con Mete non andava a migliorare. Ma continuavo ad essere convinta così, lo dovevo, per l'amore che provava mio marito per me, soprattutto.

Sapevo che quella sera c'era anche lui, Ayaz, e volontariamente mi vestii ''desiderabile'': mi raccolsi i capelli in una treccia alta, che mi tirò lievemente la forma degli occhi. Trucco leggero, ma le labbra decisamente rosse. Decisi d'indossare un vestito disegnato da me, non ancora sfoggiato da nessuna modella, una specie di body a pantaloncini con una stoffa floreale semi-trasparente che faceva da gonna. Non c'era un motivo logico, volevo soltanto catturare la sua attenzione. Volevo fargli vedere che, nonostante mi fece soffrire, non m'importava, perchè per me lui non contava.

Mete sei un incanto, tesoro! Vedrai che andrà tutto bene!

Oyku Deve andare tutto bene, mi sono impegnata tanto.

Arrivati nella sala, mancavano soltanto mezz'ora all'inizio dell'evento. Molti giornalisti iniziarono a farmi qualche domanda sui capi e sulla sfilata, sui miei modelli e sul tema. Con un sorriso stampato sul volto, risposi a tutto: quello doveva essere per me un giorno perfetto.

''Signora Oyku, nella sua collezione, ci saranno anche giacche a fantasia floreale per uomini?''

Mentre stavo rispondendo a questa domanda, colsi in lontananza uno sguardo che mi fece tornare un vuoto nel petto. Ayaz. 

Anche lui quella sera non era niente male. Si fece la barba, si pettinò i capelli, e mi fissava. La sua camicia era una della mia collezione, anche il pantalone. Mi fissava, sempre serio. Non era il solito Ayaz, ma più incrociavo quello sguardo, più il vuoto diventava enorme.

''Signora? Si sente bene? Non ha risposto alla mia domanda!''

Oyku si mi scusi, stavo.. emh.. che cosa.. va beh facciamo 5 minuti di pausa e continuo le vostre domande dopo la sfilata

Uscii due minuti, per prendere un pò d'aria, visto che il dolore era insopportabile. Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo, mi tremavano le gambe, avevo nausea. Come poteva uno sguardo crearmi tutto ciò? Eppure soltanto il suo pensiero, il suo sguardo cupo su di me, mi facevano ritornare i sintomi che con il vento leggero provavo a calmare. 

Ayaz tieni, ti ho portato un bicchiere d'acqua.

Oyku grazie, ne avevo di bisogno.. Bello il completo!

Ayaz già.. una mamma riconosce sempre i suoi cuccioli.

Se solo avesse saputo che quel completo lo avevo disegnato pensando alla sua carnagione, ai suoi capelli, ai suoi occhi. Ma non era quello il momento di ricordare. Per un istante, mi guardai attorno. Cercavo Mete, perchè in un certo senso non volevo che mi vedesse con Ayaz, non volevo che vedesse il mio sguardo, temevo capisse qualcosa. Ma per mia fortuna, Mete stava parlando con un imprenditore in un angolo della sala, non avrebbe fatto caso a noi.

Ayaz sei bellissima questa sera, non so se dovrei dirti queste cose.. ma questa sera, sei proprio bella. Mi dispiace dei nostri discorsi precedenti, non volevo che il nostro rapporto finisse così. Purtroppo ci sono dei temi che non tratto mai con nessuno, mi son fatto male precedentemente e mi costa un po riparlarne. 

Oyku sono io che devo chiederti scusa. Non volevo insistere e capisco che è difficile, quando si ci è fatti male in passato. Avevo voglia di esserti amica, e di conoscerti.

''''avevo voglia di esserti amica e di conoscerti?'' Oyku e le frasi azzeccate parte 1'' pensai. In realtà avevo ragione, quella frase non c'entrava niente perchè non ero molto convinta del fatto che io volessi diventare ''sua'' amica. Non era normale quello che mi stava succedendo. Mi sentivo in colpa, anche se non avevo fatto nulla. Mi veniva da piangere, dovevo sfogarmi.

Oyku mi dispiace...

Ayaz no!! Per favore non piangere! tra poco inizia la sfilata! Va tutto benissimo! Non preoccuparti.. Facciamo così, qualche giorno prendiamo un caffè in piazza e.. ti racconto un po di me, ci stai?

Non sapeva perchè mi dispiacesse, infatti non era per quel motivo. Mi dispiaceva fare questo a Mete: innamorarmi di un altra persona, nonostante lui mi amasse ancora. Ma non potevo più mentire a me stessa. Io provavo qualcosa per Ayaz, per questo m'importava cosi tanto, per questo stavo così male, per questo qualsiasi cosa di lui mi attirava. Eppure non lo conoscevo, ma sapevo che qualcosa di lui m'attirava sempre di più. 

Oyku e cosa potrebbe pensare la gente? Che tradisco mio marito?

Ayaz che t'importa di cosa pensa? Molti amici vanno a prendere caffè e parlano insieme.. adesso entra, sta iniziando la sfilata.

Oyku hai ragione! Ti ringrazio! Entriamo!

Non ero ancora convinta al 100% d'aver parlato con quello smorfioso che mi stuzzicava ogni secondo. In quei cinque minuti era stato il ragazzo più dolce di tutto il tempo. Mi rilassai, mi godetti la sfilata, fin quando un discorso della signora Onam non mi fece balzare dalla sedia:

Ringrazio a tutti voi d'essere qui! Questa sfilata non si sarebbe potuta creare, se non ci fosse stata una stilista di pari merito! Per favore Oyku, vieni qui accanto a me!

Salii quelle scale, ero felice, molto felice

Ti faccio i miei piu vivi complimenti. Non potevo chiedere disegnatrice e stilista migliore di te. Questa sfilata non è servita soltanto per far entrare il marchio di Oyku nel mondo della moda. Ma anche per presentare il testimonial ufficiale del brand. Ecco a voi mio figlio Ayaz. Bentornato nel tuo mondo, tesoro.

Il filo invisibile (provvisoriamente in pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora