Kill

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Ormai era più che sicura che non stava avendo le allucinazioni, si accorse però, di star urlando alla persona alla finestra di star ferma, non pareva sentirla, stava ridendo a crepapelle (o piangendo non ci capiva), una risata completamente assorta che fece capire alla ragazza che in realtà la sù c'era un ragazzo.
Per attirare la sua attenzione prese il cellulare e accese la torcia, il ragazzo alzò lo sguardo, non si riusciva a capire se fosse stupito o arrabbiato. La ragazza però, ormai si era fatta notare, li urlò di rientrare in camera e andare giù (sottolineando il fatto che doveva prendere le scale e non buttarsi). Quando lui annui la ragazza corse alla porta e la aprì con così tanta foga che la coperta le volò via di dosso, scese le scale quasi scivolando ad ogni passo la adrenalina scorreva a mille. Quando arrivò giù e attraverò la grande strada deserta, si accorse di aver smesso di ragionare, riprese la calma, le ci vollero 2 secondi circa, poi si incamminò nel lungo e ampio giardino dove ad aspettarla c'era un ragazzo. Lo stesso ragazzo che 3 minuti prima si stava per togliere la vita, era lì davanti a lei, alto, una zazzera di capelli biondi e gli occhi verde smeraldo, sembrava che brillassero, portava un paio di jeans neri e una giacca dello stesso colore, ma con la scritta "i kill you".
La ragazza parlò
<Sembrerebbe il caso di chiamarlo tentato suicido no? >
Un angolino delle labbra del ragazzo si alzò, sembrava che stava sorridendo <tentato perchè a fermarmi è stata una ragazza con una torcia>
Risero tutti e due.
<Mike> disse lui < mi chiamo Mike> aggiunse.
<Victoria> rispose la ragazza <io sono Victoria>.

La finestra nell'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora