Capitolo 259

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Quando il soggiorno a Verona finì, l'entourage de Il Volo partì alla volta di Pula per poi approdare a Palmanova mentre Giada ritornò a Napoli.

Quella settimana passò in fretta e Giada si ritrovò già a dover preparare le valige per Taormina, dove i cantanti avevano in agenda ben tre concerti in quattro giorni.

Dovendo scendere dal Friuli, Piero fece tappa a Napoli insieme al papà dove presero poi l'aereo per Catania insieme a Giada e ai figli.

Fu un viaggio sereno, la piccola si appisolò in quell'oretta mentre Gioia e Gaetano tampinarono il nonno di domande sulle nuvole, sul cielo, sulla terra. Ogni cosa era oggetto di mille e più domande da parte dei piccini, avidi di informazioni, curiosi fin nel midollo.

Intanto Giada e Piero erano chiusi in una bolla tutta loro.

-'mi sei mancata da morire in questi giorni'- confessò il tenore mentre strofinava il naso alla base del collo della donna

-'anche tu amore mio, non vedevo l'ora che arrivassi a Napoli'- rispose Giada mentre ad occhi chiusi si beava di quelle coccole

-'a Taormina ci saranno pure Franz e Ila'- avvisò Piero mentre sostituì il naso con la bocca lasciandole umidi bacini in una delle zone più sensibili di Giada

-'Piè smettila'- impose lei in maniera poco convincente, incapace di resistere ancora a lungo a quella lenta tortura.

-'non sto facendo nulla'- si giustificò con voce da cucciolo intanto che continuava

-'mi stai mandando su di giri, ecco cosa stai facendo'- corresse lei mentre poggiava una mano sulla gamba del tenore

-'amo farlo,lo sai'- ammise Piero lasciandosi andare ad un sorriso permettendo alla barbetta di solleticare la pelle diafana della donna

-'non ora Piè, non qui'- disse Giada tentando di allontanarsi 

-'ho sempre desiderato farlo in aereo'- si lasciò sfuggire il tenore dando voce ad una sua fantasia 

A quel siparietto  pose la parola 'fine' il comandante dell'aereo che annunciava l'atterraggio in perfetto orario al Fontana Rossa di Catania.

Lì i Barone vi trovarono Francesco con Ilaria e il fratello di Gaetano ad attenderli.

Gioia , alla vista dello zio, si lanciò tra le sue braccia come se non vi fosse un domani.

-'zio, zio mio bello'- ripeteva come una nenia la piccina lasciando teneri baci a stampo sulla guancia dello zio.

-'Gioia mia, quanto mi sei mancata'- rispose l'uomo beandosi di quelle coccole

-'e tu Tano, non mi saluti?'- chiese fintamente offesa Ilaria 

-'io to co nonno'- le rispose a tono il piccoletto che non ne voleva sapere di staccarsi dall'uomo

-'Gaetano, saluta zia Ila, dai'- impose autoritaria Giada 

Il bambino, si staccò dalla mano del nonno per dare un bacio alla zia e allo zio del papà per poi tornare da Gaetano.

-'Giada non ce n'era bisogno'- la richiamò Ilaria -' è un bimbo'

-'al quale bisogna insegnare l'educazione già da ora'- spiegò Giada senza ammettere alcun tipo di eccezioni.

Dopo i soliti convenevoli, salirono in auto alla volta di Taormina . In auto con Francesco e Ilaria c'erano Giada e Piero insieme a Gioia e Celeste, mentre il piccolo Tano stava con il nonno e il fratello di quest'ultimo.

-'pecchè zia Maiagazia no è venuta?'- domandò Gioia mentre guardava la strada che lo zio stava percorrendo

-'c'è Paolo a casa, partono stasera per Taormina'- rispose sintetica Ilaria abbassando lo sguardo come chiaro segno di disagio.

Un disagio che non sfuggì a Giada nonostante venisse distratta dalle parole sconnesse di Celeste ma che decise di non sottolineare, avrebbero avuto quattro giorni per parlarne.

Arrivati a Taormina, c'erano pochissime fan ad attendere fuori all'hotel; fan tra l'altro abilmente dribblate grazie all'entrata secondaria di cui l'hotel era munito.

Giunti in camera, Giada si dovette occupare solo della piccolina. Gioia era voluta andare con Francesco e Ilaria mentre Gaetano volle rimanere con il nonno e con lui andare da Eleonora.

-'stanca amore mio?'- domandò Piero mentre guardava Giada cambiare il pannolino a sua figlia.

Giada rispose scuotendo il capo intanto che faceva le smorfiette alla piccina perdendosi nella sua risata.

Dinnanzi a quella meravigliosa scena, Piero le si avvicinò di spalle cingendole i fianchi.

-'ti amano tutti e tre di un amore unico'- le disse mentre poggiava il mento sulla spalla della donna.

-'sono la loro mamma, è normale'- tentò di ridimensionare 

-'ti amano perchè sei meravigliosa con loro, non solo perchè sei la loro mamma'- corresse Piero guardando la figlia sorridere sdentata

Due colpi alla porta interruppero quel momento dolcissimo.

-'Piè so mamma'- si palesò la donna ancor prima che il figlio andasse ad aprire -'vorremmo portare Celeste con noi per un giro'- propose la donna  di getto guardando Giada inc erca di approvazione

-'io non voglio uscire, sono stanco'- tentò di liberarsi il tenore il cui unico desiderio era di stare in pace con la sua famiglia nelle mura protette dell'albergo.

-'infatti papà e io vogliamo la picciridda mica a tia'- rispose sfacciata la donna dirigendosi verso Celeste che, alla vista della nonna, si sbracciava non poco per poter essere presa in braccio.

-'l'ho appena cambiata, non dovrebbe avere fame prima di stasera ma nel caso..'- stava spiegando con premura Giada indicandole la borsa da passeggio nella quale vi era tutto l'occorrente per la piccola.

-'andiamo al Bambar e assaggerà le squisite granite di Saretto'- la interruppe Eleonora recuperando anche la borsa da passeggio della nipotina prima di uscire dalla stanza.

-'perdonala'- si scusò Piero per l'irruenza materna indicando la porta appena chiusa.

-'non serve, Piè. Sente la mancanza dei bambini ed è normale che voglia coccolarseli quando può. Anche ai bimbi manca la loro nonna'- la giustificò Giada mentre si lasciava andare ad un profondo sospiro che rese gli occhi lucidi.

Fu un solo attimo, il tempo di un' illuminazione e Piero capì ogni cosa.

Cosa avrà capito Piero?

Grazie di tutto :) sempre :)

Un abbraccio

2.Sono qui, vivimi - (sequel di E sei Splendida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora