Afferro il cellulare.
-Giovanni, vienimi a riprendere-
-Cosa?-
-Ci ho ripesato-
-Va bene, arrivo. Scendi!-
Rindosso il cappotto ed esco dalla mia stanza.
-Dove vai?- mamma
-Ho cambiato idea-
-Tara, per piacere-
-Mamma, quando vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto. No?-
-Mi stai facendo spaventare- io sorrido
-Mamma, mi conosci-
-Non fare troppo tardi e guarda tua sorella-
Scendo le scale, Giovanni è già qui. Apro lo sportello e mi infilo nella macchina.
-Allora?- mi chiede
-Ti indico la strada-
-Non andiamo da gli altri?-
-No-
-Dove andiamo?-
-Ora tocca a me-
Dopo le varie indicazioni dico -Ora fermati qui-
-Dove siamo?-
-Nel mio posto, tu hai il tuo e io il mio-
Faccio un passo in avanti, prendo Giovanni per mano e lo trascino dietro di me. Inizio a correre, con lui dietro. È una cosa involontaria, stiamo andando in uno dei posti più speciali della mia infanzia. Io corro come non mai, non sono affaticata, anzi, sono molto tranquilla e felice. I nostri capelli volano al vento, nell'aria c'è odore di grano e il paesaggio è stupefacente. Siamo su una collina, da qui si vede tutta la valle, ormai buia. Mi fermo, siamo arrivati. Giovanni è meravigliato. Gli appoggio le braccia sulle spalle, lui appoggia le sue mani lungo la mia schiena.
È il sogno che ho fatto. Saul è Giovanni. Lo fisso negli occhi, se vuoi qualcosa che non hai, devi fare qualcosa che non hai mai fatto. Continuo a ripetermi questa frase, poi inizio a correre di nuovo e porto con me Giovanni.
Lo trascino in un parchetto, il parchetto in cui giocavo da bambina.
-Qui ci venivo sempre da piccola- dico meravigliata, è esattamente come me lo ricordavo, anche se non ci venivo da tanto.
-Cosa vorresti fare-
-Lo scivolo!- corro sulla giostra, Giovanni mi fa qualche foto. Poi io scivolo giù e corro sulle altalene.
-Tara che stai facendo?-
-Mi diverto- lui sorride e sale sull'altalena vicino a me.
Dopo che ci siamo divertiti ad usare tutti i giochini del parco, ci sdraiamo a terra, appoggiandoci su un telo blu che aveva Cic in macchina.
Giovanni mi da la mano.
-È bellissimo qui- Giovanni
E la frase "se vuoi qualcosa che non hai devi fare qualcosa che non hai devi fare qualcosa che non hai mai fatto" continua a ronzarmi nella mia testa. So quello che voglio e quello che devo fare?
Alessia pov's
Siamo in centro in un bar tutti stanno ordinando qualcosa, ma io non prendo niente. Non mi sento molto bene, ma più che farmi male una parte del corpo mi angoscia il cuore. Questa è una cosa che non ho ancora detto a nessuno, credo di essere interessata a Saul che ora è abbracciato a Federica.
Non odio Federica, ma mi da comunque fastidio e credo sia normale.
-Che prendi?- Cameron
-Non voglio niente- io
Giorgia è nella mia stessa situazione, Sara e Cameron sono sempre più intimi e lei per noi è come una sorellina minore ed è difficile pensare a lei come una cretina.
Tara e Sara si somigliano molto e non solo per i nomi. Sono entrambe di bellissimo aspetto, entrambe studiose ed intelligenti, sono le persone più fantasiose che io abbia mai visto e vederle tristi mi ha sempre fatto sciogliere un po'.
Le ordinazioni sono arrivate, io fisso un particolare della tovaglia e continuo ad immergermi nei miei pensieri.
La mia corazza indistruttibile, alla fine, è molto facile da distruggere.
Ripenso alle parole di Tara e mi ci rivedo completamente. D'altronde Tara ha sempre ragione.
Spazio autrice
Ciao amorini, eccomi qui con un nuovo capitolo, anche questo molto corto. Che ne pensate? Cosa succederà secondo voi tra Tara e Giovanni? Vi piacciono gli scambi di narratori? A me personalmente, quest'ultima cosa mi ispira tanto e mi piacerebbe presentarvi meglio gli altri personaggi!
Al prossimo capitolo.
Marty ♥
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Ragazza non tumblr (#Wattys2017)
أدب المراهقين"Così rara l'unione tra la bellezza e la modestia" "Se vuoi qualcosa che non hai, devi fare qualcosa che non hai mai fatto" -Fede, mi piace tantissimo come sta venendo la storia dei miei nonni, mi piace ancora di più come tu l'abbia trasformat...