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Sì, è un frutto della tua immaginazione. O forse una candid camera del cazzo, magari ti girerai e troverai Leo o Erica, che stanno ridendo di te e della tua idiozia alle spalle.

Dev'essere così.

Perché non puoi credere che seduto accanto a te, le gambe magre incrociate su uno sgabello del bar, ci sia un ragazzo. E sarebbe un ragazzo qualsiasi, se non fosse per un minuscolo particolare: questo tipo ha le ali. Esatto, delle ali bianche, traslucide quasi, che si estendono nel loro splendore.

E nonostante ciò nessuno nella sala gli sta dando la minima attenzione, come se fosse normale a Trento incontrare gente del genere, nemmeno foste a Manhattan. Cioè pure a te non ti frega un cazzo delle altre persone, le loro parole ti scivolano via come acqua, ma questo è tutto un altro livello.

Ok, stai delirando e di brutto anche.

Ti volti e continui a sorseggiare il caffè nero senza zucchero, il gusto amaro che solletica il tuo palato-dopotutto le cose dolci non ti sono mai piaciute-, cercando, provando a fare finta di niente. Peccato che le cose non vanno mai come tu vorresti, ma come piace a loro.

"Sai, non dovresti bere così tanto caffè. Ti rende nervoso e irritabile. Più del solito cioè" Parla improvvisamente il ragazzo barra Wolverine con le ali.

"Cazzo sei te per dirmi cosa devo fare?" Chiedi scocciato, perché ti sta fissando da un buon quarto d'ora e ti sei rotto gli zebedei di persone che presumono di sapere cosa è meglio per te. Poi se è uno sconosciuto, ancora peggio.

"Il tuo angelo custode" risponde quello, scrollando le spalle.

Tossisci, quasi ti è andato di traverso il caffè. E questo tipo ha anche il coraggio di guardarti preoccupato "Mi stai prendendo per il culo?"

"Non è uno scherzo, sono qui per te, Andrea." Risponde tranquillo, completamente inalterato, il che ti fa innervosire di più. Soprattutto quando ti sovviene in mente che come cazzo fa a conoscere il tuo nome. Così glielo chiedi ad alta voce.

"Come conosci il mio nome?"

"Te l'ho detto, sono il tuo angelo custode. Io conosco tutto di te, ogni cosa." Ti sorride, ma prima che tu possa dire o obbiettare qualcosa, aggiunge "Parleremo dopo." Si alza ed esce silenziosamente, senza più degnarti di uno sguardo.

"Quel grandissimo figlio di..."

"Andrea?"

Ti volti verso la voce sottile, ma decisa che ti sta chiamando. Federica ti fissa da dietro al bancone, gli occhi pece che ti scrutano con quella che sembra perplessità e... commiserazione.

"Cosa c'è Fede?"
Perché ne hai abbastanza di gente che ti osserva come fossi un animale del circo.

"...Con chi stavi parlando?" Ti domanda lentamente, come se non è sicura nemmeno lei di dirlo, mentre asciuga un bicchiere.

"Ma come, non l'hai visto? Con quel coglione con le ali, che sembrava vestito per andare a un romics. Probabilmente è un cosplayer."

"Andrea..." Fa una piccola pausa, riordina i pensieri "Sei il mio ultimo cliente, non c'era nessuno lì."

Oh.

[500 parole]

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Note dell'autrice
Salve a tutti e benvenuti in questa nuova storiella. Penso che possiate aver intuito chi sia il ragazzo misterioso, anche solo dai tag che ho messo.
Comunque a titolo informativo, saranno tante piccole drabble, legate da una linea temporale abbastanza frammentata, anche se la trama è una sola. Non si tratta di tante storie a sé.
E non ho molto da dire, quindi concludo dicendo che penso ormai si noti la mia tendenza al suicidio, perchè ho già altre due long in corso e ne sto iniziando anche un'altra. Della serie come scavarsi la fossa da sola.
Alla prossima_

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