Capitolo ventitre

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Layla POV

La mattina dopo mi svegliai con l'emicrania, mi sentivo come se qualcuno stesse suonando la batteria dentro la mia testa. Mugugnai e mi nascosi sotto il cuscino. Questo era il motivo per il quale non mi ubriacavo. L'ultima volta che l'avevo fatto era stato terribile, mi ero ripromessa di non farlo più. Fortunatamente questa volta non avevo vomitato. Oh aspetta? L'avevo fatto? Mi domandai. Mi rannicchiai e mi strinsi intorno le coperte.

Respirando profondamente sentii un familiare odore di lavanda. Era un mix di colonia e uomo. Con gli occhi ancora chiusi, mi voltai e annusai il letto, dove il profumo era ancora più forte. Sapevo di sembrare strana, ma non riuscivo a smetterla di annusare il letto, quell'odore mi attraeva. Avrei voluto sigillarlo in un piccolo spazio e conservarlo. Cosa c'è che non va in te Layla?! Non capivo perché il mio letto era impregnato di profumo maschile, ma non mi feci ulteriori domande. Per qualche strana ragione, più annusavo il letto, più il mio mal di testa si affievoliva.

Ero sul punto di alzarmi e prendere coscienza di ciò che era successo la notte prima, quando sentii dei passi incamminarsi verso la mia stanza. Più si avvicinavano, più borbottavo.

"Kay, quanto abbiamo bevuto ieri?" Le chiesi, da sotto le coperte. "Mi sta scoppiando la testa." Kacey non rispose, ma la sentii muoversi per la stanza. Dato che non mi rispondeva, mi insospettii sempre di più. "Kacey?" La chiamai di nuovo. Ma accade la stessa cosa. Confusa, allontanai la coperta e mi scoprii la testa. Il sole colpì i miei occhi e d'istinto li coprii con la mano. Okay, non berrò mai più! Dopo un minuto, la spostai. Mi guardai in giro e rilasciai un sospiro. Quella non era la mia stanza. Il mio sguardo si spostò sulla destra e vidi Ashton, in piedi, con indosso una t-shirt bianca. Perché diamine sono qui?!?!

"Ash- Ashton?" Dissi. Si voltò al suono della mia voce.

"Oh bene, ti sei svegliata." Si avvicinò e si mise sul lato del letto.

"Cosa ci faccio qui?" Gli chiesi, guardandomi intorno. Mi sentivo la bocca impastata.

"Sei venuta qui ieri, verso le 23. Eri già ubriaca." Mi rispose Ashton, facendo spallucce prima di rialzarsi e dirigersi verso il bagno. Ritornò un minuto dopo con un bicchiere d'acqua.

"Questo dovrebbe aiutare il tuo mal di testa." Mi passò il bicchiere e qualche aspirina. La presi velocemente e deglutii.

"Non mi ricordavo di essere venuta qui." Mormorai, portandomi il bicchiere, ormai vuoto, sul fianco. Quando mi mossi, le lenzuola mi scoprirono, guardai in basso e vidi le mie gambe nude, con addosso solo un paio di boxer. "Mi hai spogliata?"

"Sì, ma non ho sbirciato nulla, se è quello che ti stai chiedendo." Replicò Ashton. Non era di quello che mi preoccupavo. Avevo paura che avesse visto la mia cicatrice e iniziasse a farmi domande a riguardo. Vedendo che non diceva nulla, mi rilassai.

"Oh Dio, per favore, dimmi che non ho fatto niente di stupido." Dissi, coprendomi la faccia con le mani, mentre pensavo a quello che potevo aver fatto.

"Niente di così estremo." Mi disse Ashton divertito. "Ma, devo dire che la Layla ubriaca è la mia persona preferita." Mi fece un piccolo ghigno e si voltò. "Ti ho preparato la colazione, ti sta aspettando. Vieni giù tra un minuto." Solo il pensiero del cibo mi fece diventare lo stomaco pesante.

"Non penso di riuscire a mangiare." Dissi, diventando verde al pensiero del cibo.

"Devi. Sennò il tuo dopo-sbornia peggiora." Senza aspettare la mia risposta, si voltò e lasciò la stanza. Borbottai e mi ributtai sul letto. Non avevo voglia di muovermi, ma sapevo che se non fossi scesa entri un paio di minuti Ashton mi avrebbe raggiunta e mi avrebbe portato giù con lui. Con un'altra mugugno, appoggiai le gambe a terra e mi alzai. Appena lo feci vidi la stanza intorno a me girare. Chiusi velocemente gli occhi e mi presi la testa tra le mani.

Something Inside -Traduzione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora