GIOVEDI' 12 DICEMBRE
Chloe era fuori città ma mi aveva promesso che domani ci sarebbe stata sicuramente a scuola. Aurora mi aveva detto che il weekend successivo sarebbe venuta qui in città e sarebbe stata da me. Questa notizia non poteva che non rendermi felice.
Tutto sarebbe ricominciato da capo. Solo che non sapevo che fare con Warren. Avrei dovuto ascoltarlo forse. A questo ci avrei pensato poi. Ma con Edward? Frequentavamo gli stessi amici. Infondo si conoscevano da tempo e non potevo essere io a rovinare la loro amicizia.
Forse ero io quella che si sarebbe dovuta allontanare da loro. Ci avrei parlato qualche volta ma non volevo che si separassero a causa mia.
E con Edward stesso come mi sarei comportata?
Aveva detto che mi sarebbe stato lontano e glielo avevo detto anche io, solo che c'era qualcosa che mi pesava dentro.
Uscii dalla mia stanza chiudendo a chiave, camminai lungo il corridoio fino a quando non sentii qualcuno chiamarmi e mi voltai.
Lei <Ciao Ari, non ti ho vista per un mese ne a scuola ne agli allenamenti, ho sentito che sei stata in ospedale. Tutto okay ora?> mi chiese Matilde con tono preoccupato..
Io <Ora sto meglio e credo che riprenderò gli allenamenti molto presto.> dissi con un sorriso.
Lei <Domenica abbiamo una partita, dato che non ci sei stata ultimamente non giocherai, però puoi venire a vederla.>
Io <Si, mi piacerebbe. Poi ti mando un messaggio.>
Dopo averla salutata uscii dalla scuola ed iniziai a camminare per le vie della città con le cuffie alle orecchie ascoltando "Something just like this".
Era passato solo qualche giorno da quando ero stata dimessa. All'intervallo non ero ancora andata sotto l'albero con gli altri. Chloe voleva stare con me ma non volevo che lasciasse I suoi amici e il suo ragazzo. Avevo notato anche che Edward stava da solo e non con I suoi amici e da una parte mi sentivo in colpa, perchè credevo che fosse colpa mia. Sapevo cosa mi aveva fatto, sapevo come avevo sofferto a causa sua. Avevo pensato che l'avrei odiato così tanto che non avrei voluto nemmeno vederlo, eppure ero io a volte che mi trovavo a guardarlo, che cercavo I suoi occhi e non sapevo il perchè
Lui mantenne la sua promessa. Non mi parlava ma a volte vedevo che mi guardava e quando lo notavo distoglieva subito lo sguardo. Sembrava che non esistessi più per lui e non capivo il perchè non fossi felice per quello.
Dopo tutto ciò che mi aveva fatto era giusto il suo comportamento ora. Allora, perchè mi sentivo così triste? E più cercavo di provare odio nei suoi confronti, più mi sentivo male.
Cercai di non pensarci e liberai la mente pensando solo alla canzone che avevo alle orecchie. Forse avevo solo bisogno di un po' di tranquillità . Essere libera da ogni cosa per qualche giorno. Questi mesi erano stati davvero pesanti da affrontare e il fatto che avevo scoperto di più sul mio passato non era di certo un punto a favore.
Camminai ancora un po' per la città poi decisi di andare alla ferrovia. Non ci ero ancora andata da quando ero tornata. Forse avevo paura del fatto che avrei ricordato qualcosa. Ma era anche il mio posto segreto nonostante tutto.
Distratta dai miei pensieri, per poco non venni investita da una moto che frenò bruscamente ai miei piedi. Stavo attraversando la strada senza guardare se ci fossero macchine. Come sempre era colpa mia.
Era strano tornarci, sembrava passato molto più di qualche mese per me.
Iniziai a camminare e mi sentivo strana. Sembrava tutto diverso da com'era prima. Ad ogni passo I ricordi sembravano riaffiorare ed io cercavo di fare di tutto pur di scacciarli.
Ripensai al giorno in cui ero tornata a scuola. Chloe mi era saltata letteralmente addosso, I ragazzi mi avevano abbracciata ma non avevano fatto domande. E avrei voluto ringraziarli. Mentre tutti gli altri quando camminavo mi fissavano per qualche secondo, sapevo che sarebbe successo, ma continuavo a sperare che quella situazione durasse per poco. "E' questione di giorni" aveva detto Luke. "Poi tutto tornerà normale". Avrei voluto dirgli che niente era mai stato normale ma mi limitai a sorridergli e ad annuire.
Mi venne in mente il fatto che nonostante tutto questo tempo non avevo mai capito chi fosse quel ragazzo misterioso, e forse era ancora li che mi stava aspettando. C'era solo un modo per scoprirlo.
Presi un pezzo di carta dalla giacca e scrissi una frase per poi lasciare che il vento lo facesse volare via.
"Take me back to the start"
Chiusi gli occhi per qualche secondo e come un gesto spontaneo mi sdraiai a terra.
Non avevo pensieri al momento, ero vuota ma libera.
Quel ragazzo non si presentò, non lasciò biglietti e nessun segno che fosse lì. Magari non era proprio uno stalker e quindi poteva capitare che non era sempre presente, oppure anche lui se n'era andato.
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~La ragazza della ferrovia~ (Wattsy2017)
RomanceArianna Prendom, una ragazza diciassettenne con un passato da lei sconosciuto e avvolto nel mistero. Un passato da cui cerca di fuggire, ma a volte vuole anche scoprire cosa si celi dietro ad esso. Un mistero che la distruggerà lentamente. Un luogo...