Un urlo straziante mi sveglia nel cuore della notte...mi strofino gli occhi e decido di sconfiggere la mia paura del buio per scendere dal mio caldo letto e toccare con le dita dei piedi il pavimento in legno vecchio e freddo che mi fa venire un leggero brivido fino alle ginocchia.
Mi avvicino lentamente verso quei tonfi che si sentono dal piano di sotto. Percepisco con l'udito quelle urla che supplicano pietà, è la voce della mia dolce madre che per l'ennesima volta viene picchiata dal mio alcolizzato padre.
Le gocce di pioggia battono sul sottile vetro della finestra di camera mia, è una pioggia leggera di Novembre. Niente tuoni o fulmini, solo acqua.Esco in silenzio dalla mia stanza insieme a Mr. Babani, il mio orsacchiotto guerriero che mi salva sempre dai mostri sotto il letto ovvero mio padre, spesso quando la mamma è sfinita dalle botte, le dà anche a me e io mi nascondo inconsciamente e con la speranza che non mi trovi nel mio armadio o sotto il lavandino della cucina.
Arrivo in fondo al corridoio e mi avvicino alle scale che fanno un leggero scricchiolio sotto i miei piedi ma le urla sono così forti che lo sento solo io.
Mia madre piange sempre e ogni volta che lo fa si siede in ginocchio e mi abbraccia forte a se, nascondendosi il viso nel mio petto.Con difficoltà scendo un paio di scale e riesco a vedere le ombre dei miei genitori sulla carta da parati del muro, sento tutto perfettamente.
- " Perché lo hai fatto Rose...?" sento la voce stanca e ubriaca di lui.
- " Perdonami, non fare del male a Jo... ti supplico." la voce di mia madre trema dal dolore riesco ad immaginare il suo viso pallido contornato dalle infinite lacrime di sale.
Aspetto qualche secondo ma non si sentono più le voci dei miei genitori.
Scendo ancora alcune scale e vedo mia madre in ginocchio credo che mio padre sia andato via, decido di andare da lei per consolarla però mi fermo appena tre passi dopo.In una frazione di secondo mio padre si avvicina a lei ed io resto immobile e con gli occhi sgranati, lascio cadere Mr. Babani sul pavimento e mi tappo le orecchie.
Mio padre le ha tagliato la gola con un coltello.
Il suo debole corpo cade a terra del tutto e i suoi occhi verdi sono puntati sui miei.
Il sangue macchia il suo vestito azzurro con le fantasie e il tappeto scuro intorno a lei.
Con il suo ultimo respiro mima sulle labbra:-" Jo...scappa ".
Londra, 1989.
Mi chiamo Joseph Green, e questa è la mia storia.
Mia madre è stata assassinata da mio padre quando avevo solo quattro anni, lui è stato arrestato ed io sono rimasto per un anno nel orfanotrofio di Stratford dopodiché sono stato adottato da una suora che mi ha insegnato il valore della vita e dell'amore, Abigail Wilson.
Una donna anziana che chiamo "mamma" perché lei mi ha ridato una casa, una famiglia e amore.Oggi ho trentadue anni, insegno scienze umane nel Westminster University e vivo da solo in un appartamento a Portway.
Nonostante siano passati ventotto anni dalla morte di mia madre non riesco a dimenticare quella notte... appare nei miei incubi che la dipingono di rosso.
Devo scoprire perché mio padre l'ha uccisa, devo sapere come sono andate le cose quella notte.
Devo scoprire tutta la verità.
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L'assassino di Christine Moore
Mystery / Thriller"Quali sono le pene per chi ha versato sangue sulla terra? Per chi ha tolto la vita ad una persona innocente?" Una storia ambientata a Londra racconta l'omicidio di una giovane donna che si è perdutamente innamorata del uomo che credeva di conoscere.