CAPITOLO 15

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GIORNO 6
Cassy sta pulendo la cucina. Devo capire questa mania del pulire sempre la cucina. Non capisco. L'hai fatto 2 ore fa non si può sporcare in così poco tempo. A meno che non ci sia un'invasione di procioni. Ma qua non ci sono nemmeno. Non capirò mai questa mania. Urlo il nome di Lucy per capire se è in casa ma non risponde. Ma Cassy dice che è qui. La cerco nella sua camera ma non c'è. Busso nel bagno di camera sua ma non risponde nessuno. Apro la porta ma la stanza è vuota. Vado in camera mia. A volta la trovo lì che gioca con la PlayStation. Non c'è neanche qui. Magari è uscita in giardino. Scendo e esco fuori. Non è neanche lì. La chiamo al telefono e non risponde. La chiamo di nuovo. Sento la sua suoneria che viene dalla cantina. La chiamo. Non risponde. Scendo in cantina.
Occhi sbarrati. Respiro affannato. Lacrime. Ecco come mi sveglio. Di nuovo. Lucy. Lucy. Lucy. È l'unico nome che mi vortica in testa. Lucy. Lucy. Lucy. Basta. Basta. Basta. Guardo la sveglia e sono ancora le 4:06. Sono sicuro che non dormiró più così decido di cambiarmi e uscire. Indosso una t-shirt e dei pantaloni neri ma decido di portare una felpa con me. Non si sa mai. Esco dall'hotel per fare una passeggiata. Dopo 30 minuti a girovagare a vuoto per dimenticare l'incubo mi ritrovo nel burrone. Olvia sicuramente non sarà qui ma almeno potrò stare tranquillamente solo e senza pensieri negativi. Potrò pensare solo a lei. Ma con mio grande stupore lei è lì. Rannicchiata contro il solito albero e sta dormendo.
<<Olvia?>> Lei si alza di scatto e mi osserva. È un po' sorpresa di vedermi. Bhe è normale sono le 4:30 circa ma perché lei stava dormendo qui? Perché non era a casa sua? Ma dov'è casa sua? Ha la pelle d'oca così le passo la mia felpa. Lei mi guarda e la indossa. Si porta le ginocchia al petto per avere più calore così decido di abbracciarla per aiutarla. Si è anche una scusa ovviamente ma a lei non dispiace. Anzi sembra apprezzato dato che poggia la sua testa sul mio petto.
<<Perché non sei a casa?>> Non risponde e non prende il suo bastone. Rimane in questa posizione.
<<Ehi piccola?>> Mi guarda, prende il bastone e scrive:
"Perché tu sei qui?" Rido ma non rispondo. Furba la ragazza. Ritorna con la testa sul mio petto e ci addormentiamo. Io non ho incubi e lei non ha brividi. Siamo solo io e lei. Non c'è Cassy nei miei sogni e neanche Lucy. Solo io e lei. In un burrone come questo. Lei non parla ma io la amo. La amo con ogni fibra del mio corpo. La amo come mai ho amato prima. Alle 6 ci svegliamo entrambi. Qui l'alba è mozzafiato. Decido di scrivere un messaggio a mia madre per rassicurarla in caso non mi trovi quando si svegli e le dico che sono andata a fare colazione con amici. Che poi è vero che non sono solo.
<<Dormito bene?>> Lei mi guarda sorridendo e annuisce.
<< Cosa vuoi fare?>>
"Rimarrò qua per molto e tu?"
<<Ti faccio compagnia>>
"Non sei obbligato"
<<No, ma mi piace stare con te.>>
Lei sorride e inizia a scrivere:
"Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza. Dio creò l'uomo dandogli la parola, ciò che ci differenzia da un pugno di creta. Dio ci diede i pensieri ed è lì che l'umanità si divide.
Da una parte troviamo quelle persone che non hanno paura degli altri. Coloro che non nascondono il proprio pensiero perché indifferente a quello altrui. Coloro che sorridono vedendo il dolore degli altri. Coloro che vivono di gironi consapevoli della sofferenza. Coloro che si fanno chiamare demoni. E poi ci sono loro. Quelli che hanno paura degli sguardi rabbiosi. Quello che hanno paura di esporre il proprio pensiero. Quelli che soffrono vedendo il dolore degli altri. Coloro che hanno tante cicatrici. Coloro che sono caduti tante volte ma si sono rialzati, con del sangue, ma si sono rialzati. Coloro che vogliono salvare gli altri perché sanno cosa vuol dire soffrire. Coloro che vivono di notte perché non vogliono essere giudicati. Coloro che si fanno chiamare Angeli.
Noi possiamo essere chi vogliamo.  Noi possiamo vivere nella notte e nel giorno. Io ho scelto una via di mezzo. Io sono il Pomeriggio. Sono un Angelo se mi affeziono a te. Sono un Demone se mi provochi. Ma è l'Angelo che ti fotte. È lui che ti porta a soffrire. Il Demone ignora gli altri. È egoista."
Ok, bhe, wow.
<< Non so cosa dire.>> Lei sorrise e basta. Sorride. Sorride sempre. Come chi ne ha viste tante e ora vuole solo riposare.

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