Non ebbero tanta importanza il sole, la luna le stelle, ero una ragazza con i valori a modo mio.
Non tardai nell'imparare a ragionare con la mia testa e ad usarla nel modo più giusto possibile.
Una specie di giustiziera caparbia, avvocato delle cause perse.Sono nata non dopo il '94 nel segno del sagittario, una moschettiera.
I miei genitori non sono così vecchi, sono nel fiore della gioventù! O almeno così affermano.
Simpatici e giocherelloni, quelle persone che ti fanno sentire a casa, come un ombrello che ti asciuga dalla pioggia.Le mie sorelle non tanto, amano l'attenzione e il fracasso, non proprio come me.
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Un giorno d'inverno, si sa;
il camino prendeva vita, coperte e tazze di cioccolata, un classico insomma.
Ero comoda sul blu divano di casa, in tv trasmettevano un programma vecchio, degli anni novanta credo, cercavo di capire il gioco quando ad un tratto ci fu un blackout.-
L'euforia di quel buio improvviso coinvolse tutti.
Quando uscii fuori dove c'erano i vicini che parlottavano tra loro da un balcone all'altro; mi incantó la città spenta, nient'altro acceso se non la luna.
Che strano a quest'ora il blackout! - Chissà cos'hanno combinato! - Sarà qualche guasto a causa del mal tempo.
In questi giorni il tempo non era dei migliori, le strade erano navigabili, inusuali. Fortunato chi come me resideva in collina, poteva segnare l'orizzonte con un dito, niente palazzi, niente fabbriche che ostruivano la vista, gli occhi erano colmi del blu cielo, fantastico vero?
Le case erano biglie, le persone ancor meno visibili.
La pioggia arriva prima e con irruenza, c'è a chi piace questo cielo scolorito nel grigio, una forma d'arte nota.-
Dopo qualche giorno lontano dal blackout non ne conoscemmo il motivo e nemmeno quale fosse il guasto. Andammo avanti con le nostre vite dimenticando quella sera.
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Era il dodici dicembre quando svegliandomi notai un silenzio proveniente da qualcosa di inaspettato, nuovo e strano;
i miei erano appiccicati alla finestra in cucina, quasi fosse nettare per api come loro, non subito notai cosa ci fosse di così curioso là fuori, ero assonnata, presa dall'ennesimo sogno strambo.-