50. tre "normali" giorni prima della battaglia

844 69 60
                                    

«Finalmente sei arrivata, pensavo non venissi più» disse Andrea a bassa voce.
«Già... scusa per il ritardo, ho avuto delle... "complicazioni"».
«Di che tipo?» chiese sedendosi sul letto.
Mi sedetti anch'io e guardai la notte stellata fuori dalla finestra, non c'erano nuvole. «Nulla di cui preoccuparsi» risposi sorridendo.
«Ti ricordi che dopodomani, il 28 dicembre, c'è quella festa a scuola, vero?».
Strabuzzai gli occhi. Me n'ero completamente dimenticata!
Andrea ridacchiò «Dobbiamo andarci... se ti ricordi abbiamo promesso a Brian ed Alexis che ci saremo stati anche noi».
«Andre, non so se...».
Mi fermò posandomi un dito sulle labbra. «Mi pare un ottimo modo per distrarsi dagli avvenimenti di questo periodo».
Sospirai.
«Dai, per favore...».
«Ok, va bene» dissi riluttante.
Andrea sorrise e poi si sdragliò sul letto. «Beh, io andrei a dormire, sto morendo di sonno».
Ridacchiai e mi sdraiai accanto a lui, sotto le coperte.

Scesi dalla moto di Andrea, seguita da lui. Come ogni giorno non avevo assolutamente voglia di stare a scuola.
«Andiamo?» chiese il ragazzo prendendomi per mano e dirigendosi verso l'entrata della scuola.
Sospirai ma poi lo seguì.
Era una bella giornata soleggiata.
«Ehi!» sentii dire da una voce abbastanza familiare.
Mi girai per trovarmi davanti Jeremy, quell'umano che si credeva il re del mondo, davanti.
Sgranai gli occhi. Non poteva essere vero...
«Che vuoi?» gli chiese Andrea.
«Lei...» mormorò l'umano senza staccarmi gli occhi di dosso.
Sorridendo mi avvicinai a Jeremy e lo baciai con foga.
«Chia... Chiara!» urlò Andrea afferrandomi per le spalle e tirandomi indietro, verso di lui. «Cosa stai facendo?» mi chiese.
Guardai negli occhi quello che ormai consideravo già il mio ex ragazzo.
«Andre, ho... ho avuto l'imprinting» gli dissi dopo un attimo di esitazione.
Jeremy mi attirò verso di sé, la mia schiena sfiorò il suo petto e il suo braccio mi afferrò per la vita.

Mi svegliai di colpo, mettendomi a sedere. Portai le ginocchia al petto e nascosi il viso fra le mani.
Cercai di calmarmi ascoltando il respiro regolare di Andrea, addormentato di fianco a me, ma non serviva a nulla.
Maledetto incubo... è tutta colpa di Sam. Pensai irritata.
Infatti ero molto sicura che il mio incubo fosse stato scatenato da quelle "complicazioni"; ossia una riunione di tutti i licantropi prima della battaglia. Dopo di essa Sam mi aveva presa da parte e, usando Jacob come tramite -poiché io, per qualche strano motivo, non riuscivo a sentire i pensieri del suo branco e Sam non poteva parlarmi direttamente non essendo il mio Alpha-, mi aveva parlato della relazione fra me e Andrea:

«Devi lasciarlo, Chiara» mi disse autoritario.
Sentivo i suoi pensieri attraverso quelli di Jacob.
Chi? Chiesi.
«Il tuo ragazzo umano».
Perché? Chiesi di nuovo scoprendo le zanne.
«Perché sì. In questa battaglia potresti morire e lui si farebbe delle domande chiedendosi dove sei finita».
Sa che potrei morire, non è un problema.
«Se i succhiasangue italiani venissero a sapere di lui, sarebbe un enorme problema! Non potremo proteggerlo».
Ringhiai. Non mi interessa, me la cavo benissimo da sola.
«Tu lo lascerai!».
Non funziona la tua voce da Alpha con me! Risposi ringhiando. È Jake il mio Alpha.
Sam ringhiò di frustrazione.
Jacob, che era stato zitto fino a quel momento, fece un passo avanti, frapponendosi fra me e il grosso lupo nero.
«Basta, Sam» disse «Lasciala stare». Il lupo rossiccio si voltò verso di me e, senza far sentire a Sam ciò che mi stava dicendo, mi disse di allontanarmi di un bel po' e ascoltare i suoi pensieri.
Annuii e andai via.
«Sam, perché non sei d'accordo con la relazione di Chiara?».
Il lupo nero sospirò. «Perché potrebbe avere l'imprinting e rovinare la vita a lei, Andrea e il terzo umano».
«E se non avesse l'imprinting? Gli anziani dicono che è improbabile che una donna lo abbia».
«Era anche improbabile che una donna si trasformasse e poi, lei, è diversa da noi».
«Ciò non toglie che so che farà la cosa giusta. Discussione finita». Detto questo Jacob si allontanò e io corsi a casa di Andrea.

I Cullen e i Quileutes 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora