Capitolo Quarantatré.
-Bel- sussurra una voce attirando la mia attenzione ed apro gli occhi, incontrando quelli color smeraldo del mio Principe.
-Douglas- allungo braccia e gambe per rilassare i muscoli. Accarezza i miei capelli e sorrido, beandomi delle sue carezze. -Dove sei stato?- gli chiedo alzando il busto con l'aiuto dei gomiti, notando che indossa i vestiti della sera precedente.
Un rossore compare sulle mie guance al ricordo della notte d'amore e passione che abbiamo trascorso. I sussurri, i battiti del nostro cuore, i nostri baci, l'amore... è stato tutto perfetto. E vorrei non dover tornare a casa.
-Ho raccolto delle bacche- dice appoggiando la pezza piena di bacche sul materasso, per poi accomodarsi al mio fianco e lasciare un bacio sulla mia spalla scoperta.
Ne afferro un paio e, quando vengono a contatto con la mia lingua, un gemito abbandona le mie labbra sotto lo sguardo divertito di Douglas, il quale ha iniziato ad accarezzare il mio ventre rigonfio con il palmo della mano.
-Il sole sta per sorgere, amore mio- sussurra, un nodo si forma nel mio stomaco e smetto di mangiare le bacche. Abbasso lo sguardo e poso la mano sulla sua stringendola forte. -Dobbiamo rientrare- dice, prima di lasciare un bacio sulla mia tempia.
Sospiro ed appoggio la fronte contro la sua spalla, nascondendo le lacrime dalla sua vista. -Quando ci rivedremo?-
-Presto, amore mio- sposta i capelli dal mio viso per guardare i miei occhi, asciugando le mie guance con il pollice. -Non piangere, odio vedere i tuoi occhi diventare rossi per le lacrime. Tutto questo finirà e, le nostre vite, torneranno alla normalità- dice ed arriccio le labbra in un sorriso.
Osservo il suo viso stanco, ma felice, gli occhi verdi esprimono felicità ed amore mentre mi guardano, le labbra rosee e screpolate sono sollevate in un sorriso ed i capelli scompigliati ricadono sulla sua fronte.
-Sei bellissimo- sussurro accarezzando una sua guancia, ottenendo un timido sorriso da parte sua. -Spero che nostro figlio abbia i tuoi occhi verdi, splendenti e magnetici-
-Chissà: magari sarà una femminuccia ed avrà i tuoi morbidi capelli biondi e gli occhi come il cielo- sussurra intrecciando tra le dita i miei capelli, senza distogliere lo sguardo dal mio.
Ridacchio, immaginandolo cullare la nostra bambina.
-Ed erediterà il tuo carattere: gentile, educato, coraggioso, forte, amichevole, sereno- dico e noto uno strano luccichio di felicità nei suoi occhi.
Avvicino il mio viso al suo e, le nostre labbra, si incontrano in un bacio in cui entrambi esprimiamo silenziosamente i nostri sentimenti.
***
Apro la porta di casa con un sospiro, mi accomodo al suo interno e la richiudo alle mie spalle, provocando un rumore assordante che risuona nella silenziosa e vuota.
Mi sfilo il mantello e lo appoggio sopra allo schienale della sedia, prima di avvicinarmi al ripiano della cucina e prendere un bicchiere d'acqua fresca.
-Dove sei stata?- chiede una voce facendomi sobbalzare per lo spavento. Mi volto verso la voce e vedo Logan, vestito con il solito abbigliamento che utilizza per andare al lavoro, con le mani appoggiate sul tavolo e lo sguardo puntato su di me.
Un misto tra preoccupazione e rabbia.
-Logan- sospiro portando una mano sul petto. -Mi hai spaventato. C-Credevo fossi a Palazzo- il battito del mio cuore si regola e sollevo le labbra in un sorriso.
-Non hai risposto alla mia domanda- dice serio, senza battere ciglio.
Deglutisco ed abbasso lo sguardo sul bicchiere stretto tra le mie mani. -Sono uscita questa mattina per fare una passeggiata- sussurro, senza avere il coraggio di guardarlo.
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Il Principe E La Serva.
RomanceEra il 1608 quando il Principe Douglas tornò dal suo viaggio in Francia. Tutti dal più ricco al più povero non vedevano l'ora di rivederlo, di abbracciarlo. Una di queste era Isobel, una serva e dama da compagnia della Principessina Elena, figlia de...