1: Yoonmin - Hades ; Persephone

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Per sei mesi, la primavera popola l'Oltretomba.
Per sei mesi, la primavera nasce sul viso di Ade ogni mattina, mentre scruta Persefone tra le ortensie, impegnato a accarezzarne i petali, piccoli come le sue mani, delicati come il colore della sua carnagione.
Ade detestava i fiori, detestava la luce, detestava la calma. Per Persefone, ha imparato ad amarli, ha imparato a mettere da parte il suo volere per lui.
Per lui, che ha messo da parte la sua libertà per rispettare i suoi voleri, sottraendosi dai suoi uguali per stare con un diverso.
Così, quando il ragazzo dai capelli biondi, morbidi come il suo animo gentile, scendeva per prendere posto a fianco del Dio della discordia, quest'ultimo faceva del suo meglio per farlo sentire diverso da ciò che realmente era, un condannato.

Per sei mesi, Ade svegliava al mattino Persefone con note leggere di piano, per coprire le urla delle anime recluse nell'Inferno, per fargli dimenticare dove si trovava. Persefone, però, non riusciva a dimenticare.
Non avrebbe dimenticato nemmeno la gentilezza di Ade quando per gli altri sei mesi restanti lo abbandonava, tornando tra coloro che di lui conoscevano solo la ferocia.

Quando il Dio rimaneva da solo, bruciava tutti i fiori di Persefone. Li bruciava per collera, li bruciava per vederli rinascere quando sarebbe tornato da lui.
Durante quel tempo, soffriva. Soffriva molto di più degli anni di solitudine prima di conoscere Persefone, prima di conoscere cosa fosse l'amore.
Ma grazie a lui, aveva conosciuto anche la privazione, l'attesa, la gelosia.
La gelosia di chi poteva vederlo disteso al sole, i raggi tra le ciglia, splendenti come il suo sorriso genuino.
Quando Persefone tornava, non spengeva il sorriso. Ma non era lo stesso, in mezzo a tutte quelle fiamme, in mezzo a tutta quella violenza. Anche Ade poteva comprenderlo, dopo aver visto quello che indossava il giorno che se ne innamorò, il giorno che decise di impossessarsene.

Persefone, alla fine, aveva imparato a sua volta a apprezzare il Dio. Ad apprezzare quanto per lui diventasse qualcun'altro, quanto fosse delicato quanto lo toccava, quanto lo rispettasse, come se fosse un'opera d'arte inestimabile. Grazie ad Ade, si sentiva davvero così.
Si sentiva così quando glielo ricordava con le parole, intriseche di musica, l'unico mezzo che trasformava la sua rabbia in qualcosa di buono. Qualcosa che Persefone potesse portarsi nel cuore mentre viveva del tempo lontano.
Mentre viveva per tornare da lui e ascoltarlo ancora.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01, 2017 ⏰

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