Ero seduta nel letto, immersa nella lettura di uno dei tanti libri che ci sono sulla mia libreria, e ad disturbare la mia tranquillità, fu lo squillare del mio cellulare.
Era mia madre che mi avvertiva che sarebbe tornata a casa tardi. -Evvai, un'altra sera a casa da sola- pensai. Così scesi giù dalle scale, e mi preparai un piatto di pasta.
Dopo aver mangiato e aver messo la roba a lavare andai in camera mia per continuare a leggere il libro che già avevo iniziato, passano diverse ore ed io non mi accorgo che si è fatto tardi. Quando leggo un libro il tempo per me si ferma, il mio cervello va in stand-by, e non ho più la cognizione del tempo. Sono sempre stata così.
Ma un rumore mi fa tornare alla realtà. Sono pietrificata, non capisco da dove venga. -Forse proviene dalla finestra- penso. Così mi alzo dal letto, e mi affaccio alla finestra, non c'è nessuno. È solo il ramo dell'albero che sbatte contro il vetro.
Sto un altro po' a guardare fuori dalla finestra, alzo gli occhi al cielo e vedo che è nuvoloso - Stanotte ci sarà un temporale, se non un diluvio- penso -Meglio andare a letto-. E così sbuffando, mi rintano nel caldo del mio piumone.
Suona la sveglia che segna le 6:30 del mattino, stanotte non ho proprio chiuso occhio, per colpa di quel maledetto ramo. Mi alzo dal letto, vado in bagno e mi faccio una doccia veloce. Esco. Mi guardo allo specchio e non ho proprio una bella cera. Borse nere alloggiano indisturbate sotto i miei occhi color Ghiaccio, la pelle del viso è bianca latte, i capelli anche se appena lavati, sono crespi e sono di color nero pece. Hanno perso il luccichio che hanno di solito.
Asciugo i capelli, Ricci, lavo i denti e mi trucco con un po' di eyeliner, Mascara e fondotinta. Esco dal bagno con un asciugamano intorno al mio corpo, mi avvicino all'armadio e prendo dell'intimo di pizzo color blu notte, una felpa della Nike con il cappuccio color grigio, un pantalone di jeans stretto alla caviglie color nero, e le mie amate Jordan grigie e nere.
Prendo lo zaino e scendo al piano di sotto, entro in cucina e trovo mia madre a preparare la colazione《Buongiorno mamma》e la saluto con un bacio sulla guancia 《Buongiorno tesoro, ti vedo un po' stanca, non hai dormito?》chiede lei 《Non tanto, fra la pioggia e il ramo dell'albero che sbatte al vetro della mia finestra non so chi sia più fastidioso》gli dico io, subito dopo ci mettiamo a mangiare, e tra una chiacchera e l'altra è arrivata l'ora di andare a scuola, saluto mamma e lei mi dice di prendere la macchina, perché tra meno di un'ora ci sarà un altro diluvio, prendo il giacchetto di pelle, il cellulare e le cuffie, guardo fuori ed in effetti ha ragione -Dovrò rinunciare alla mia dolce Ducati, vabbè sarà per un'altra volta- penso.
Prima di uscire di casa, prendo le chiavi del Pick-up nero, che mi hanno regalato i miei genitori al mio 18esimo compleanno, scendo in garage, e salgo sul Pick-up, metto in moto e parto per andare a scuola.
Appena arrivata, scendo e vado verso la mia migliore amica, Viola. Appena mi vede, mi corre incontro e mi salta addosso. Lei è tre cm più bassa di me, con capelli lunghi che vanno sul castani chiaro, quasi biondo. Occhi grandi da cerbiatto, color verde con delle pagliuzze del color del grano, il viso pulito ospita qualche lentiggine, un fisico degno di una pallavolista.
《Buongiorno anche a te miss koala, ora potresti scendere così ritorno a respirare?》domando io, lei ride, e prima scendere mi da un bacio sulla guancia, poi mi prende a braccietto e ci avviamo verso il cancello della scuola, dove ci sono le altre ad aspettarci.
Saluto tutte e dopo aver parlato un po' suona la campanella, ci avviamo dentro la scuola ogniuno per la propria strada, ma prima di entrare in classe, ci diamo appuntamento alla Quercia dietro la scuola, durante la ricreazione.
Io e Viola entriamo in classe e ci andiamo a sedere agli ultimi banchi, chiacchieramo un po' del più e del meno, dopo nemmeno 10' minuti, entra la professoressa Parker, ci da il buongiorno, fa l'appello, e ci da il compito, e dice che abbiamo due ore per farlo, così dopo averci dato la "buona fortuna" iniziamo a fare il compito.
Passate le due ore, prima del suono della campanella consegnò il mio compito, un minuto dopo suona la ricreazione e insieme a Viola mi avvio verso la Quercia, ci mettiano a sedere su una radice, ed insieme aspettiamo le altre.Pochi minuti dopo arrivano anche loro, ed insime ci mettiamo a fumare una sigaretta, poi Cassie chiede 《Ragazze ma avete sentito che a scuola ci sono DODICI ragazzi nuovi?》tutte la guardiamo stralunate, poi Hailee conferma, e non solo ci dice che è vero, ma anche che SEI di quei ragazzi sono in classe con lei.
E allora tutte e tutte e cinque le ragazze si mettono a parlare di loro... Io invece guardo un punto fisso, lontano da noi ci sono un gruppo di dodici ragazzi seduti su il muretto a fumarsi una sigaretta, ogni tanto si girano verso di noi e poi tornano a parlare Fra di loro.
Viola si deve essere accorta della mia non partecipazione alla chiaccherata, e segue il mio sguardo, che porta nella direzione di quei ragazzi. Distoglie lo sguardo da loro per puntarlo su di me
《Hazel tutto bene? Sei più bianca di un telo》risvegliata dai miei pensieri, mi concentro su quello che mi ha appena detto Viola
《Si, non ho dormito molto, ma sto bene tranquilla》lei mormora un "va bene" e poi torna ad ascoltare quello che stavano dicendo Coleen ed Cassie.Suona la campanella, segno che la ricreazione è finita, così ci avviamo tutte e sei nelle nostre classi, -ultime tre ore e poi a casa- penso. Prendo le mie cose vado nella classe di francese.
Finita anche l'ora di francese, mi restano da fare due ore di Ginnastica.
Mi avvio verso gli spogliatoi, mi cambio, ed entro in palestra, aspettando Viola, appena arrivata il professore di Ginnastica ci dice di fare venti minuti di corsa, così incominciamo a correre.Finiti i venti minuti facciamo stretching, e ci riposiamo un po', nel frattempo arrivano i giocatori della squadra di Basket, che iniziano ad allenarsi. Poi non so come, non so perché, ma vedo con la coda dell'occhio che la palla viene lanciata verso di me, con i riflessi pronti riesco a prendere la palla e a lanciarla dentro al canestro senza il minimo sforzo 《Guardate, che il canestro è da quella parte, non da questa!》dico -idioti- penso.
SPAZIO A ME:
ED IL PRIMO CAPITOLO È FINITO, SPERO CHE VI PIACCIA.
DICO UN GRAZIE CUORE
A chfsygddvb ❤PERCHÉ SENZA DI LEI IL PRIMO CAPITOLO NON CI SAREBBE STATO.
Un bacio Sara 😘💕
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Black Moon
ParanormalAvvolte ci dimentichiamo chi siamo, non sappiamo cosa CI cambia, o CHI ci cambia. Avvolte pensiamo di essere forti ed invece scopriamo di essere deboli. Pensiamo di avere il mondo in mano, e poi invece abbiamo solo piccoli granelli di sabbia, per f...