I think I wanna marry you!

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-Un the' verde caldo per favore- chiesi al barista, sorridendo il più che potevo. In tutta risposta il barista ricambiò il sorriso, girandosi per preparare la mia ordinazione. Non andavo matta per il the' verde, ma non potevo assolutamente esagerare in quei giorni.
-Vai sul pesante- mi girai di scatto verso un ragazzo biondo che sorseggiava una birra rossa. Alzai un sopracciglio.
-Mi scusi? Parla con me?- si girò verso di me sorridendo, aveva un sorriso che faceva invidia al sole. I suoi occhi penetrarono i miei, sembrava quasi mi stessero racchiudendo in un emisfero parallelo.
-Sì- prese un altro sorso dalla sua birra, guardandomi negli occhi. -Vai sul pesante- ripeté, indicando con un accenno della testa il mio the'. Aprii la bustina e la immersi nell'acqua bollente. Solo limone, niente zucchero.
-Non devi entrare in un vestito trentotto tra tre giorni- alzai gli occhi al cielo osservando il solitario posto sul mio anulare. Era d'oro giallo con una piccola pietra di diamante. Era così brillante, luccicava sotto ogni fonte di luce.

Steve me l'aveva regalato mesi prima, dopo una cena romantica. Stavamo insieme da sette anni e finalmente si era deciso a coronare il nostro amore chiedendomi di sposarlo.
-Anche se dovessi, penso che una bustina di zucchero la metterei- ridacchiò divertito, osservando la mia faccia disgustata dal sapore amaro del thè. Mi passò una bustina di dolcificante che accettai volentieri.
-Grazie- gli sorrisi ricevendo un suo sorriso in risposta. Un bellissimo sorriso, ci tengo ad aggiungere.
-Sono Justin- mi porse la mano che afferrai saldamente.
-Christine- sorrisi. -Quindi tu sei uno di quei soliti ragazzi che cerca di fare colpo nei bar?- gli chiesi per poi sorseggiare il the'. Si girò verso di me mettendo le mani nelle tasche, alzò un sopracciglio e mi guardò negli occhi.
-Con te non attacca, eh?- scossi la testa ridendo, così si mise una mano sul petto e fece una faccia dispiaciuta. -Oh, questo è un gran colpo- ridacchiai cercando di dare poco nell'occhio.
-Non penso proprio che un ragazzo come te non abbia abbastanza ragazze da portarsi a letto- cercai il portafoglio dalla borsa, ma all'improvviso venni bloccata da una mano.
Il suo tocco fu così delicato, la sua mano era così calda e morbida. Guardai il ragazzo di fronte a me negli occhi, sentendomi immediatamente imbarazzata. Non riuscii a reggere il suo sguardo così penetrante per molto, così abbassai il mio, arrossendo immediatamente.
-Se mi permetti, vorrei pagare io il tuo the'- confessò, dopodiché prese il mio mento tra le mani e mi guardò dolcemente negli occhi. Sorrisi, per poi annuire lievemente.
-La prossima volta però offro io- mi impuntai, guardandolo mentre afferrava una banconota da dieci dal portafoglio.
-Ci sarà una prossima volta?- sorrise prendendo il resto, poi mi guardò. Quel suo sorriso, era sempre presente sulle sue labbra.
Quelle labbra, così rosee e carnose, proprio come quelle di Steve. Solo che le sue, avevano un non so cosa di più affascinante, erano a forma di cuore, sembravano carnose ed era come se ti chiamassero e ti chiedessero di essere assaporate.

Christine, stoppati.
Stai per sposarti.

La vocina nella mia testa fermò i miei pensieri, ritornai alla realtà.
-Be', magari dopo la luna di miele potremmo incontrarci di nuovo- mi chiusi nel cappotto sentendo il freddo gelido di Stratford entrare nelle mie ossa.
-Ti stai per sposare?- mi chiese sbigottito il biondo, strabuzzando gli occhi. Annuii. -Quanti anni hai?-
-Ventitré- mi girai verso il suo viso, socchiusi gli occhi a causa del freddo. -Perché?- sorrisi e inclinai la testa di lato.
-Perché sei davvero giovane, anche se io sono più giovane di te- ridacchiò, mettendo le mani nelle tasche dei jeans. -Da quanto stai con questo ragazzo?-
-Sono sette anni, praticamente da quando avevo sedici anni- cominciai a camminare verso una meta non definita, Justin mi seguiva e sembrava interessato.
-Sono tantissimi- sbottò. -L'unica relazione che ho avuto che è durata molto è stata quando avevo diciassette anni. Mi lasciò lei dopo due anni, adesso è una prostituta- fece spallucce, lo guardai compassionevole.
-Oh, mi dispiace- sussurrai. -Peggio per lei, ha perso davvero un bel bocconcino- gli feci l'occhiolino e risi sentendo poi la sua risata.

I think I wanna marry you! [ONE SHOT]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora