Capitolo 6

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PAURA E LUTTO

Aya's POV

<Quindi è qui che mi aiuterai a far passare la paura?> Chiesi, guardandomi attorno, era una zona dei sotterranei che credevo non esistesse: appena a qualche metro dall'Anteiku una grande e profonda stanza attraversata da diversi tipi di cavi e tubi.
<Scusami, non c'è altro posto dove possiamo allenarci indisturbati.> Rispose Yomo.
<Sta tranquillo. Solo non allontanarti troppo...> Mi stringo nel maglione, mentre un leggero brivido attraversa la mia schiena.
Sospiro, per poi spostare il mio sguardo su di lui.
<Dimmi, cosa devo fare?>
<Iniziamo con del semplice riscaldamento.> Risponde, togliendosi il cappotto. Inizia con degli esercizi normalissimi, per sciogliere i muscoli, esercizi che ripeto dopo di lui.
<Adesso che ci siamo riscaldati, possiamo iniziare. Colpiscimi.> Mi blocco un istante, pensando di aver capito male.
<Cosa->
<Colpiscimi.> M'interrompe, chiudendo le mani in due pugni e posizionandole davanti a sé.
<Io non voglio farti male...> Dico, un po' diffidente.
<Non preoccuparti, serve per capire quanto sei forte. Colpiscimi con tutta la tua forza, Sanka.> Sospirai, chiusi le mani in due pugni e mi preparai ad attaccare.
<Va bene, Yomo-san. Io però, per gli amici mi chiamo Aya.> Gli sorrisi, cogliendolo di sorpresa, mi lanciai subito all'attacco, con tutta la mia forza, proprio come aveva detto lui.
Parò tutti i colpi con facilità, senza però attaccarmi minimamente. Dopo pochi minuti che mi sembrarono interminabili, smisi di attaccare, sfinita.
<La resistenza degli Ukaku è debole, soprattutto negli scontri ravvicinati. Puoi benissimo evitarli grazie alla tua velocità, quindi stai attenta a non farti catturare o immobilizzare, sarebbe la fine. Non sei molto forte, quindi non esitare a fuggire quando la situazione è critica, Aya. Potresti rimetterci la pelle.> Parlò, severo.
Queste parole, abbassarono il mio morale, ma sapevo bene che erano sincere.
<Adesso, inizia l'allenamento.>
... Eh?
<La tua kagune è perfetta per i salti, no? Mostrala.> Disse, serio.
<Ah... Sì.> Mi concentrai, permettendo alle ali di uscire, abbassai poi il capo, iniziando a giocherellare con le dita.
<Che ti succede?> Chiese l'albino, notando il mio cambio di espressione.
<No è solo che... Non mi piace usarle.> Dissi portandole davanti a me, quasi avvolgendomici.
<Come mai?>
<Ogni volta che le usavo...> Iniziai, poggiando una mano sulla parte superiore e solida di esse, su uno dei due "rami" principali.
<...Le usavo perché altrimenti sarei morta.> Finii la frase, portandole di nuovo dietro di me.
<Ti capisco, Aya. È sempre così.> Disse Yomo, avvicinandosi, guardandomi negli occhi.
<Ma se vuoi davvero vivere, devi imparare ad essere forte e a usarla ogni volta che ne hai bisogno. In tutti i modi possibili.> Mi guardò negli occhi mentre parlava, riuscivo a vedere in essi tutta la sua determinazione, la sua voglia di vivere in questo mondo.
Mi mise forza, voglia di combattere.
Annuii, aspettai che mi dicesse cosa fare.

°•°•°•°•°•°•°•°•°

<Ahhh sono esausta!> Dissi, scendendo dall'auto.
<Piano piano ci farai l'abitudine.> Mi rispose lui, scendendo dall'altro lato.
<Vuoi dire che mi allenerai ancora?>
<Fino a quando non sarai abbastanza forte.> Sorrisi, chinando leggermente il capo:
<Grazie Yomo-san!> L'albino rispose annuendo, stringendosi nella giacca.
Quando entrammo all'Anteiku però, il nostro umore cambiò.

<Aya, Yomo... Ci siete anche voi.> Disse il capo. Erano tutti in un unica stanza, i volti preoccupati.
<La signora Ryoko... È stata uccisa da una colomba.> Sgranai gli occhi, abbassando il capo.
<La signora Ryoko è...> Sussurrai, mentre ripensavo alla conversazione che ebbe con Yomo quella notte:
"...Non posso continuare ad essere una bambina viziata se voglio che Hinami dipenda da me"
Strofinai le mani sulle braccia, quasi cercando di liberarmi dallo sconforto che mi aveva avvolta.
<Hinami adesso è ricercata, quindi volevo mandarla nella 24esima circoscrizione, almeno fino a quando non si calmeranno le acque.> Disse il capo, la voce segnata dalla tristezza.
<No.> Intervenii io.
<Hinami può stare qui al posto mio, allontanarsi da noi per lei sarebbe ancora peggio-> venni interrotta da Touka, appena entrata. Quando mi vide in volto, iniziò a preoccuparsi.
<Cosa è successo, capo?>

Me lo aspettavo. Sapevo che sarebbe scoppiata in un impeto di rabbia, Touka è fatta così.
<NEMMENO TU, AYA?! NEMMENO TU VUOI VENDICARE LA SIGNORA RYOKO?!> Alzai lo sguardo, e parlai guardandola negli occhi:
<Dimmi Touka... A cosa servirebbe uccidere quegli agenti? Che cos'è la vendetta? Riporterebbe i genitori di Hina indietro..?> Chiesi, facendola arrabbiare ancora di più. Uscì e chiuse violentemente la porta.
<Capo... Non fa niente per fermare Touka?> Intervenne Kaneki, si sentiva responsabile poiché non è riuscito a far nulla per la signora Ryoko. Non è stato abbastanza forte.
<Le ho già spiegato la situazione. Se si farà male sarà solo colpa sua e imparerà dal suo errore.> Rispose severo. Per quando fossi contraria, dovevo ammettere che aveva ragione. E poi, niente avrebbe potuto smuovere Touka in questo momento.

°•°•°•°•°•°•°•°•°

Sento bussare alla porta, indosso una maglia a maniche lunghe fin troppo grande e dei pantaloni della tuta scuri, ho i capelli umidi e un asciugamano sotto di essi, sono appena uscita dal bagno. 
Vado ad aprire, trovandomi davanti Yomo e Yoshimura.
<Prego.> Dico, anche se leggermente confusa dalla loro visita.
<Cosa vi porta qui?> Chiedo, invitandoli a sedere ma ricevendo soltanto due rifiuti.
<Aya-chan, hai davvero intenzione di cedere il tuo posto ad Hinami?> Annuisco, con un sorriso un po' malinconico in volto. Dopotutto, questa è stata la mia prima casa... Il capo sospira prima di rivolgermi un sorriso:
<Ho pensato a una soluzione.> Mi incuriosisco.
<Yomo mi ha appena parlato del tuo allenamento, quindi pensavo... Perché non vai a vivere con lui?> Rimasi non poco sorpresa dalla sua domanda.
<Cosa? Posso... Posso davvero?> Chiesi, incredula.
<Certamente. Yomo ha detto anche che ha lo spazio per farlo, quindi non vedo il problema.> Mi sorrise il capo.
<Grazie mille. A entrambi.> Dissi, abbassando il capo, i capelli coprirono il mio volto che era piegato in una smorfia commossa.
Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, alzando lo sguardo vidi il volto sorridente del capo, che mi guardava felice.
<Credevi davvero che ti avremmo lasciata per strada? Una casa non è un luogo. Una casa è formata da persone, o Ghoul se preferisci. Una casa è formata dalle persone a cui vuoi bene e che te ne vogliono.> Rimasi a bocca aperta sentendo le parole di Yoshimura-san. È una cosa così semplice e non me ne sono nemmeno resa conto. Pensai, guardando prima lui e poi l'albino, che mi osservava con degli occhi bellissimi, occhi che... Non saprei raccontare.

°•°•°•°•°•°•°

<Sorellona...> Mi voltai, vedendo Hinami davanti la porta, aspettava il mio consenso per entrare. Stavo riempiendo un borsone con le poche cose che ho, o meglio, che mi sono state regalate in questo breve lasso di tempo.
<Hina, entra pure.> Dissi accogliendo la ragazzina con un sorriso.
<Anche tu andrai via per colpa mia, sorellona?> Piccole lacrime iniziarono a bagnarle il volto, lacrime che cercava di asciugare con le maniche della sua giacca.
<No Hinami...> Mi abbassai alla sua altezza, vedendola meglio in volto, un volto distrutto dal dolore, gli occhi spezzati dal pianto.
<Tutti finiscono per sparire a costo di proteggermi... Adesso vai via anche tu! Per favore, non andartene!> Disse la piccola, afferrando le mie mani.
Le strinsi prima di iniziare a parlare:
<Hina, non andrò molto lontano, verrò a trovarti spesso, talmente tanto che inizierai ad odiare la mia presenza! Ti rimarrò accanto. Anche i tuoi genitori lo faranno, finché ti ricorderai di loro. Ricordati sempre di non dimenticarli, chiaro? Tu che hai la possibilità di ricordarli... Ricordali.>
Dissi, sorridendo.
<Sorellona, non piangere per favore! Non volevo farti piangere!> Mi accorsi solo adesso delle lacrime che scorrevano lungo il mio volto, cadendo sulle mie ginocchia.
<Oh... Non me ne ero accorta. Sta tranquilla, non è colpa tua.> La rassicurai, abbracciandola, accarezzandole piano la testa.
<La tua sorellona è sempre con te, Hinami.>

N.A.
Yo!
Buon inizio scuola a tutti.

Già... È ricominciata di nuovo.

I'll protect you. • Renji Yomo • Tokyo GhoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora