Dicono siano gli anni più belli della nostra vita. Dicono che quando saremo grandi rimpiangeremo questi momenti e che quindi dovremmo goderceli fino in fondo. Gli adulti parlano, citano frasi di personaggi importanti senza capirne davvero il senso. Alcuni cercano persino di imitarci, rendendosi solo ridicoli. Altri invece tentano di capirci, di entrare nelle nostre menti così incasinate che quasi sembra che scoppino. Ovviamente invano visto che loro sono "grandi", o almeno così si definiscono. Non è colpa loro, sono adulti. La loro mente è "maturata", non pensano più come un adolescente. Loro pensano al lavoro, a questioni economiche, a fare la spesa, insomma tutte quelle stronzate di cui non ce ne frega niente, che poi proprio stronzate non sono. Sono solo noiose, come gli adulti, come la vita, o perlomeno la mia.
"Ally smettila di stare attaccata al telefono e mettiti a studiare, altrimenti sarò costretta a ritirartelo!" mi rimprovera mia madre.
Sbuffo e prendo il libro di matematica, adoro questa materia.
Tutti quei numeri e quelle lettere con cui devi ragionare per ore e ore. La materica è un po' come me. Complicata. Difficile. Ci vogliono ore e ore solo per scorgerne una minima parte. Amata raramente sono come una di quelle lunghissime equazioni che ti fanno solo venire il mal di testa ma che quando riesci a risolvere ti danno quella sensazione come se avessi compiuto un atto eroico. Ecco, io sono così. Ma fino ad ora nessuno mi ha ancora risolta, nessuno ci ha mai provato.
"Ally io esco, preparati qualcosa da mangiare, ci vediamo più tardi" urla mia madre del salotto.
"Okay ciao" rispondo.
Perfetto. Alla grande.
Mia madre non c'è mai in casa. Da quando papà se n'è andato lei è cambiata, non è più la stessa. Mio padre se n'è andato quando avevo sei anni, da allora non l'ho più sentito.
Mia mamma viaggia molto per lavoro, ed io con lei. Ci siamo trasferiti da poco qui in California e non conosco nessuno. Mi piacerebbe conoscere qualcuno, o almeno, mi sarebbe piaciuto ma il tempo mi ha creato una corazza attorno, tipo una serie di parentesi.
Vado in cucina e come al solito vedo lo stesso post-it che ormai è lì da non so quanto tempo con su scritto "riscaldati qualcosa, torno più tardi, baci mamma" con vicino un cuoricino ormai sbiadito disegnato con una penna rossa.
Non ho fame, prendo le mie adorate sigarette che mi tengono compagnia ormai da anni e mi siedo sulla sedia nel balcone. "Wanderwall" degli oasis parte dalla riproduzione casuale nella mia playlist di Spotify. Una, due, tre, quattro, fino a quando non mi sento un po' meglio. Fino a quando ho colmato quello strano senso di vuoto nel mio stomaco. La mia vita è vuota. È noiosa, monotona, impossibile non odiarla, impossibile non impazzire vivendola.
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Gli anni più belli della nostra vita
General FictionAllysons, sedicenne con vita monotona e straziante. Il padre è scappato di casa quando aveva sei anni e sua madre non è mai in casa. Una vita bianca e nera che prenderà un po' di colore quando Allysons arriverà in California.