chapter 3 ~ the first day

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*settembre*

Marinette

È il primo giorno di scuola. Ho lezione alla prima ora in 1^C, alla quarta e sesta in 2^C. La 3^C non la conoscerò oggi.
Cerco di convincermene mentre mi fisso allo specchio per mettere gli orecchini

Da quello che ho capito, ho preso il posto di una docente di ruolo in pensione, per cui ho solo il corso C quindi tre classi. Ho notato che è una cosa comune a tutte le docenti di francese e matematica, quindi dev'essere una regola. Sulla scrivania ho poggiato il registro, i libri e tutto quello che porterò. Sono emozionata, ma anche impaurita. Cosa succederà? Riuscirò a farmi rispettare? Sarò una brava docente? Riuscirò a non farmi licenziare?

Scuoto la testa e mi libero dai pensieri negativi che mi deconcentrano. Cerco di focalizzarmi sul programma della giornata.

Tra dieci minuti devo essere alla fermata del pullman. Devo arrivare alle 7:30 anche se le lezioni iniziano alle 8:00. Alya mi aspetta a quell'ora in sala professori e io devo capire come funziona la scuola per cui ho bisogno di un po' di tempo.

Stringo un po' la coda, prendo l'occorrente dal letto, la borsa ed esco. Vado verso la fermata. Il pullman è già lì. Inizio a correre e arrivo che le porte si stanno chiudendo. Inizio a bussare un'attimo prima che parta. Per fortuna il conducente se ne accorge e mi fa salire.
  "Ma è in anticipo?" Dico affannata
  "No signorina, sono cambiati gli orari. Tenga"
Mi porge una tabella aggiornata. Fantastico! Devo alzarmi un quarto d'ora prima se non voglio puzzare di camembert... Brig ne sarebbe contenta. Ma come fa ad amarlo... bleah!
  "Grazie mille"
Mi vado a sedere qualche sedile più dietro e aspetto.

Arrivo a scuola. Premo il bottone della fermata... inutile dire che sono la sfiga ambulante. Il pullman prosegue per un bel po prima di fermarsi e mi lascia a circa 300 metri dalla scuola. Inizio a correre come una matta e arrivo a scuola con un record di pochi minuti e sette o otto persone sconvolte. Entro nel recinto scolastico e, come se nulla fosse, mi dirigo verso l'ingresso principale della scuola aggiustandomi con una mano i capelli. Raggiungo Alya in sala professori.
  "Ma dov'eri finita!" Mi aggredisce Alya con tono divertito appena metto piede nella stanza.
  "Io sono la sfiga vivente, qualche problemino con i pullman" ribatto quasi spontaneamente" Alya fa un sorriso, poi guarda l'ora
  "Andiamo, non so tu ma io ho la prima ora"
  "Sisi, anch'io ce l'ho. A proposito, sai dirmi dov'è la 1^C? Oggi ho lasciato la cartina a casa"
  "1^C? Perfetto, io vado in 3^D. Si trovano praticamente vicine. Possiamo andarci insieme" mi sorride.
  "Ottima idea, andiamo dai. Così nel frattempo mi dici come funziona la scuola"
  "Okay"

Chiacchierando chiacchierando ci inoltriamo in un corridoio, poi in un altro; svoltiamo, saliamo quattro o cinque rampe di scale, qualche altra svolta e siamo arrivate.
  "Ecco, quella lì è la 1^C"
  "Grazie"

Io apro la porta della mia classe, lei quella della sua. Prima di entrare, Alya inizia a parlarmi.
  "Io alla prossima ho l'ora libera; se vuoi (e se sei libera anche tu) posso farti vedere dove sono la 2^ e la 3^"
  "Fantastico! Grazie Aly. Ci si vede dopo allora"

Lei chiude la porta e io faccio lo stesso. D'un tratto sento un silenzio pazzesco. Tutti i ragazzi mi fissando aspettando che dica qualcosa.

  "Oh, g-già, v-vero" Oddio, che sto facendo?
  "Scusate ragazzi, non mi sono presentata. Io sono la professoressa Marinette Dupain Cheng, ma voi dovete chiamarmi Madame Dupain. Lo scrivo alla lavagna e poi inizio una lezione di presentazione.

***

Finita l'ora esco dalla classe e aspetto il cambio. Dopo qualche minuto, anche Alya esce per aspettare il cambio.

Andiamo verso la sala professori. Arrivate lì, Alya mi dice TUTTO quello che devo sapere.

Mentre camminiamo Alya smette di parlare per un po'. Credo abbia finito. Arriviamo in sala professori.

  "Ah dimenticavo; se hai un'ora libera la scuola non ti obbliga a restare dentro, puoi uscire e fare quello che ti pare tornando ovviamente in tempo per le lezioni". Aly si gira verso il suo armadietto; con una rapida mossa, prende una chiave dal mazzo e lo apre. Ci mette dentro le sue cose e lo richiude. Poi si volta di nuovo per dirmi altro.
  "Io solitamente uso la mia ora di buca in due modi. O per un cornetto al bardi fronte alla scuola (cosa che farò proprio ora), o per fare il filo al professore di matematica del corso G.

Mi faccio due conti. È lui, me lo sento.
  "Ehm... come si chiama questo professore?" Dico con lo sguardo più naturale possibile, per nascondere la tensione.
  "Nino Lahiffe, ed è così carino"
Alya congiunge le mani e fa gli occhi dolci guardando nel vuoto, è innamorata. Ma io non so il suo nome. Vabbe dai, ci sono decine di prof maschi nella scuola... non può essere proprio lui e... non è detto che sia un prof. Mi rilasso un po'
   "È bello? Com'é?" Sono più rilassata, ma credo di avere le sembianze di un palloncino che, al posto del nodo, a trattenere l'aria ha due dita che stanno per lasciarla uscire.
   "Alto, snello, muscoloso,... e quegli occhi castani" butto fuori l'aria che trattenevo per ansia... non è lui! Penso sollevata... lui non ha gli occhi castani. Mi rilasso e divento felice per lei.
   "Ora, se vuoi scusarmi vado a prendermi un cornetto al bar" poi aggiunge sottovoce "ha lezione adesso" facciamo una risatina silenziosa e va via.

Mi poggio di schiena all'armadietto. Ho due ore libere, come le impiego?mi preparo per la prossima lezione o vado a mangiare qualcosa al bar? Oppure bevo un caffè alla macchinetta? Vado in giro per la scuola fingendo di avere una meta? In due ore riesco ad andare a casa. Mi squilla il cellulare... la preside. Cosa vorrà? Primo giorno e mi vogliono già licenziare?
Rispondo e basta.

  "Pronto?"
  "Ehm, professoressa Dupain?"
  "Si,... signora preside?"
  "Si, sono io. Potrebbe raggiungermi nel mio ufficio?
  "Oh, si certo, la raggiungo subito."

O madonna, che cosa ho fatto se mi vuole vedere? Mi dirigo verso la presidenza, senza pensare a niente perché mi vengono in mente solo cose negative.

Apro la porta, con l'ansia che si trasmette alla mano, facendo tremare la maniglia.

  "Prego professoressa, si accomodi"
  "Gr-grazie" rispondo tremolante
  "La vedo agitata, non si preoccupi. Volevo solo sapere come si è trovata durante la sua prima lezione... gli studenti sono stati tranquilli? Si sente a suo agio nella nostra struttura? Come si sta trovando?"
  "Oh, sì grazie, mi sto trovando benissimo - è come se avessi ricominciato a respirare dopo un tempo interminabile tanto da aver dimenticato come ci si sente a farlo - ho conosciuto solo la 1^C al momento e mi sono sembrati piuttosto tranquilli; per quanto riguarda la scuola mi sono adeguata senza troppe difficoltà. Spero di star svolgendo un buon lavoro"
  "Assolutamente. Sono felice che si sia già ambientata. Non vorrei farle perdere tempo trattenendola. Può andare"
  "Grazie mille signora preside"
  "Nathalie, puoi chiamarmi Nathalie. Siamo piuttosto informali tra docenti" mi porge una mano. Non si direbbe proprio tutta questa formalità per come è composta, ma mi adeguerò anche a questo.
  "Marinette" mi affretto a dire stringendole la mano, mentre lei si alza.
  "Allora buon lavoro Marinette" accenna un movimento dell'angolo della bocca che dovrebbe essere un sorriso. Per lo meno si sforza di farlo. Secondo me non è stata una sua decisione l'informalità ma sembra simpatica.
  "A dir la verità ho l'ora libera, ma grazie comunque... Nathalie"
  "Arrivederci"

Esco tornando a respirare. Ora so cosa farò durante l'ora libera (già me n'è rimasta solo una): berrò una bella camomilla ben carica. Vado verso le macchinette.
La scuola è grande per cui ci metto un quarto d'ora per orientarmi (senza la mappa) e arrivare a destinazione.

Sorseggio la mia bella camomilla con calma. Con troppa calma. Erano le 10:30 quando ho iniziato a sorseggiarla. Suona la campanella dell'intervallo. Sono le 10:45. Ho solo un quarto d'ora per trovare e raggiungere la 2^C. Dannazione... non ho la cartina e Alya alla fine non mi ha più fatto vedere dov'era la 2^. Mi toccherà scoprirlo... non ce la farò mai

ANGOLO AUTRICE
La storia è ambientata in Francia. Il sistema scolastico francese è completamente diverso da quello italiano. Nonostante ciò, sto scrivendo la storia con il sistema scolastico italiano perchè per me sarebbe troppo difficile visto che ne so veramente poco. Spero che non sia un problema.

still a lesson [Adrienette~Miraculous Ladybug]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora