Perché?

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Si ricordava di quel giorno come se fosse successo ieri, anche se era passata ormai una settimana. Si ricorda di come lui le aveva sorriso quando lei li aveva fatto promettere che per qualunque cosa avrebbe dovuto chiamarla dandogli subito dopo il suo numero di telefono. Si ricorda che quando si erano salutati lui era stato tutto il tempo a fissarla mentre se ne tornava a casa con area soddisfatta.

Ora stava lì tutta sola, dinuovo avvolta nella notte, con nessuno in giro, la strada deserta, il balcone con il gatto, e la casa con la finestra nell'ombra; quella finestra dove esattamente una settimana fa, un ragazzo stava per togliersi la vita. Mike.

Victoria era completamente avvolta nei suoi pensieri, il vento dolce e ghiacciato le sfiorava la pelle chiara del viso,facendole arrossire le guance, era strano che si gelava così tanto a luglio pensò mentre nascondeva le mani sotto le maniche della felpa. La candela davanti a lei tremolava, se non ci fosse stato il vetro intorno, la fiamma si sarebbe già spenta. la ragazza si stava alzando per andarsi a fare una cioccolata calda, ma- ....< Victoria!> si sentì quel richiamo quasi come un sussurro forzato

La ragazza si girò di scatto, lo sguardo le finì subito sulla finestra di Mike, ma non c'era nessuno .... <Victoria!!> ecco dinuovo, qualcuno la stava chiamando, ma questa volta la ragazza studiò la strada sotto di lei, e dopo qualche secondo vide una testa bionda, <Mike!> urlò involontariamente , lui sorridendo si portò un dito alle labbra, per farle segno di non urlare, il suo viso aveva un' espressione perversa e sicura. Dopo pochi attimi, lui con aria decisa le puntò il dito contro e poi lo mosse verso di lui facendole capire che la stava aspettando e doveva scendere, dopo una breve pausa lei annuì e si diresse verso la porta.

Eccolo, indossava di jeans blu consumati e strappati, una felpa nera con la cerniera un po' abbassata che faceva intravedere le clavicole. Sembrava pensieroso come se per un lungo tempo avesse pensato a cosa dire, ma quando la vide le sorrise, un sorriso dolce e di gratitudine. Lei ricambiò il sorriso, anche se un po' incerto. Insomma dov'era finito in questa settimana? Lei aveva provato ad auto convincersi che non era obbligato a chiamarla, ma sapeva che non era vero. Lui  doveva chiamarla. Lei li aveva salvato la vita!

<tutto bene?> le disse ad un certo punto facendola tornare coi piedi per terra. <Si, ma tu piuttosto, dove sei finito in questa settimana?>

<Sono andato in vacanza> disse tranquillamente. Capì che non stava mentendo dal fatto che aveva le guance rosse e il naso spelacchiato.

<bene.> rispose lei infine. Si era creato un silenzio imbarazzante, tutto era silenzioso, si sentivano solo i loro respiri

<ti va di andare a fare un giro?> chiese lui interrompendo il silenzio imbarazzante. Si guardò un attimo incerta i vestiti: pantaloncini celesti, felpa blu e scarpe comode, non era molto ordinata avrebbe preferito cambiarsi. Alzò lo sguardo, lui le stava sorridendo. Senza accorgersene rispose di si, in fin dei conti erano le tre del mattino, in giro non c'era nessuno.

Si stavano incamminando sulla grande strada deserta, quando lui la prese e iniziò a correre; una corsa completamente inaspettata che la avrebbe fatta cadere se non fosse stato per la mano di lui stretta intorno al suo piccolo polso. Mike stava ridendo, un po' per l'adrenalina che Victoria sentiva anche attraverso la sua mano, un po' per la pazzia del gesto e un po' per la faccia di lei completamente fuori dagli schemi. Ora ridevano tutti e due. Lui si fermò di colpo e lei le cadde completamente addosso, anche se lui non si mosse di un centimetro, stava ancora ridendo, non sembrava stanco, lei stava respirando a fatica invece, avevano corso per almeno metà paese anche se ci erano arrivati in un attimo. <Guarda> le disse aprendo le braccia per indicare tutto ciò intorno a loro. Si trovavano in un giardino, i loro piedi tra l'erba bassa e curata, c'erano tantissimi alberi che formavano un cerchio largo e lineare. < wow> disse Victoria, quando si girò dinuovo per guardare Mike lui le stava sorridendo, lei ricambiò il sorriso. < ti piace?> chiese Mike come se non potesse piacerle <stai scherzando? È meraviglioso, non credevo esistesse un posto del genere!> disse lei accorgendosi che prima aveva trattenuto il fiato. <Sarà un  segreto ok?> disse Mike, quasi in area preoccupata <questo è il nostro segreto, questo giardino e tuo, mi hai salvato la vita, questo è il minimo> parlava in modo tranquillo, era incantevole pensò Victoria tra se e se. <io ho una domanda da farti> disse lei decisa. Ora lui sembrava più serio <dimmi> rispose. Lei continuò <perché ti volevi togliere la vita quel giorno? E ora perché questo? >

Lui aveva un sorriso perverso ora, che le fece venire la pelle d'oca <perché, mi chiedi?>

<si. Perché-->

ombre.

La finestra nell'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora