Capitolo 11

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Le labbra di Mark si muovono sulle mie, sono così ruvide e fredde, e io sono rimasta immobile come un pezzo di ghiaccio non riesco a reagire, i miei piedi li sento incollati al pavimento, con la coda dell'occhio vedo i nostri genitori sorridere e annuire mentre ci guardano sognanti, e non solo loro, abbiamo tutti gli occhi puntati addosso delle persone presenti in sala. Vorrei tanto scomparire, trovarmi in un posto isolato lontano da tutto e da tutti. Lontana da questa società, lontana dai miei genitori e soprattutto lontana da Mark, in cui la sua altezza e fatta soltanto da falsità e arroganza. Ma visto che stiamo recitando devo stare alle regole.

Muovo piano le labbra sulle sue, devo provare a farmelo piacere... oh non ci riesco! Mi fa rabbrividire, ma non per l'eccitazione, ma perché mi fa maledettamente schifo. Ecco sì, lo detto. Decido di mettere fine a questo strazio staccandomi da lui.
Mark ha un ghigno soddisfatto sul volto e mi guarda con aria di sufficienza. Mia madre in lontananza​ fa un piccolo applauso, che mi mette solo in imbarazzo, e mio padre sorride, forse non in modo solare, ma credo che è il primo sorriso sincero che gli vedo in diciassette anni di vita. I signori Schwarz ci guardano come se già fossimo sposati.
Si avvicinano tutti e quattro a noi.

-Oh tesoro! Ma siete bellissimi! Ho sempre saputo che eravate fatti l'uno per l'altra- esclama mia madre entusiasta, io non vedo proprio tutta questa felicità.

-Angela finalmente hai fatto una cosa buona- aggiunge mio padre guardandomi fiero? Sul serio!? Per meritarmi la sua attenzione ho dovuto baciare Mark. Se devo toccare tutte le volte le labbra di questo sciagurato preferisco andare in Antartide.

Mark si avvicina a me e mette un braccio intorno alla mia vita, quanto vorrei spezzarglielo. -Siamo molto innamorati- dice sorridendo, ma cosa va blaterando? Questa serata sta andando di male in peggio.

-Potremmo anche anticipare la data del fidanzamento ufficiale- propone Albert.

-Si potrebbe anche fare, visto la loro scena intima in pubblico- acconsente il padre di Mark che fino ad ora era. rimasto in silenzio

-Cosa!?- sbotto sconvolta. Tutti e quattro mi guardano interdetti, non ho mai alzato la voce così e per una signorina come me non è un atteggiamento consono, devo darmi una regolata e trattenermi.

-Volevo dire che non è il caso di anticipare, avete già deciso la data e le varie preparazioni per l'evento, sarebbe soltanto una gran confusione- dico più calma e mantenendo il sangue freddo.

-Sono d'accordo con Angela- acconsente Agnese, la mamma di Mark, che non aveva ancora aperto bocca.

-Già, porterebbe soltanto confusione e io non mi posso stressare, fa male alla mia pelle- dice Adriana toccandosi la pelle della faccia.

Faccio un piccolo sospiro di sollievo, se avrebbero anticipato il fidanzamento io sarei morta in questo preciso istante, almeno ho ancora un po di tempo per far scappare Mark da me, in realtà ci vorrebbe solo un miracolo.
Un piccolo tintinnio ci fa distrarre dalla nostra conversazione e tutte le persone nella sala si girano verso quel rumore. Un uomo un po grassoccio e pelato vestito con la divisa nazista sta in piedi sopra le scalinate con un bicchiere e un piccolo cucchiaio in mano, sarà venuto da lui il delicato rumore.

-Voglio annunciarvi che tra pochi minuti inizierà la conferenza delle forze militari del Fhürer e invito tutti gli uomini e ragazzi presenti in sala di seguirmi. Le donne potranno rimanere qua a sorseggiare delle bevande e mangiare del cibo che si trova sul quel bancone oppure deliziarsi a passeggiare per il grande giardino della casa. Grazie per l'attenzione- finisce il suo discorso diplomatico e scende dalla scalinata. In pochi attimi tutti gli uomini e i pochi ragazzi escono man mano dalla stanza per andare nella sala conferenze.

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