Si svegliò di soprassalto quando sentì il rumore di un vetro rotto. Era ancora dentro la vasca da bagno, la pelle era diventata rugosa e molle. Prese il cellulare, erano le undici del mattino! aveva dormito per così tanto ?!
Si alzò lentamente dalla vasca ricordando che a svegliarla era stato il rumore di un vetro rotto, si mise un asciugamano intorno al corpo e quando tirò via la tendina il cuore le balzò via dal petto: lo specchio era rotto, ma aveva una scritta fatta in rosso dove era leggibile "due anni". Victoria restò immobile per alcuni minuti, poi prese una pezza, doveva togliere quelle scritte, il padre non doveva vederle, stava strofinando con foga, quella cosa rossa non voleva andare via, ormai le sue mani stavano sanguinano e i pezzi di vetro rotto le si erano infilati nella carne. Rosso, rosso ovunque. La ragazza non sapeva come togliere quella scritta, ci stava provando ma non voleva andare via. Per la frustrazione tirò un pugno allo specchio già rotto, che cadde in mille pezzi sul pavimento, le schegge si conficcarono nelle gambe della ragazza facendola cadere in avanti sulle ginocchia, era ricoperta di sangue.
Restò immobile a guardare il pavimento, poi decise di alzarsi, stava tremando, non solo per la rabbia e lo spavento ma anche per le ferite. Ora doveva pulire e medicarsi. Prese una pinzetta e iniziò a togliersi tutti i frammenti, ci mise due ore circa anche per fasciarsi. Andò in cucina per prendere una busta e una scopa, il padre era ancora a terra, i capelli grigi erano sporchi così come i vestiti, la ragazza lo prese dalle braccia e lo trascinò in camera da letto, poi riprese a pulire fin quando tutti i pezzi e le schegge di vetro non furono scomparsi.
Si era stesa sul letto esausta, le gambe e le braccia sanguinavano sotto le bende, ma non le importava. Voleva sapere chi era entrato in casa e come aveva fatto. Avrebbe voluto chiamare la madre e raccontarle tutto, ma sapeva che ad essa non le importava nulla di ciò che le accadeva.
Decise di andare in cucina per preparare da mangiare, mise l' acqua a bollire e intanto andò sul balcone, il cielo era grigio, e rumoroso, tra pochi minuti si sarebbe messo a piovere, la ragazza ne era certa. Quando finì di mangiare andò a prendere la felpa di Mike e se la mise, poi si sedette sulla sedia fuori al balcone, aveva iniziato a diluviare, i tuoni e i lampi erano forti, un tempo meraviglioso pensò Victoria. La pioggia le aveva bagnato i capelli che si erano appiccicati sulle tempie, i lampi erano accecanti, il vento forte e la pioggia violenta. Alzò lo sguardo sulla finestra più alta del palazzo difronte, quella di Mike, si chiese se a lui piacesse la pioggia, o se in quel momento la stava guardando proprio come lei.
Poi vide qual cosa, nella finestra del ragazzo, sembrava qual cosa che stava la già da molto tempo, cercò di mettere a fuoco cos'era, ma con la pioggia e la nebbia era difficile. Non sembrava umano.
Aveva un sorriso largo che arrivava dietro le orecchie, occupava metà faccia ed era rosso come il sangue, gli occhi spalancati ... un lampo illuminò quella cosa, Victoria sentì il cuore fermarsi ... Quella cosa la stava fissando ... quella cosa era Mike.
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La finestra nell'ombra
Mystery / ThrillerC'è una stalker, un suicida, un gatto e una finestra.