Proviamo a seguire le urla di quella ragazza, e arriviamo ad una serie di bagni chimici, quelli pubblici.
-"So! Dove sei?" Chiede preoccupata Martina.
-"Sono qui! Aiuto per favore!" Sentiamo implorare la ragazza, da uno delle tante cabine.
-"Che succede?" Accorre Giorgia, tutta preoccupata.
-"C'è un ragno!" Ci spiazza tutti.
-"Ma vai, va... ci hai fatti preoccupare per un misero ragnetto." La rimprovera Martina.
Sofia rimane in silenzio.
Torniamo tutti all'entrata di quell'edificio.
-"Ma quando diamine apre?" Chiede spazientito Francesco.
Nel preciso momento in cui il ragazzo ci pone quella domanda, delle guide mascherate da streghe, scheletri e fantasmi, aprono i portoni del planetario.
-"Prego, entrate." Ci invitano.
-"Buon Halloween a tutti voi! Fra poco inizia la presentazione." Ci informa una guida.
Stiamo entrando, quando sento un'alitata sul mio collo ed una voce macabra che sussurra:
-"Buon divertimento!"
Mi giro ma non c'è niente.
Penso che sia stato un scherzetto delle guide, quindi lascio perdere.
Dopo circa 5 minuti parte il documentario di una costellazione.
-"Questa costellazione ha orig..." Si spegne il proiettore.
Si forma un brusio nella sala, e dopo una manciata di minuti, le luci di emergenza si accendono:
-"Scusate per questo piccolo disagio. A quanto pare c'è stato un blackout in tutta la città. Ora stiamo sfruttando la luce del contatore di emergenza. Speriamo che torni tutto normale. Se nel frattempo voleste uscire un po', potete andare, noi sistemiamo il proiettore. Scusate ancora." Annuncia una guida.
Il mio gruppo, ed io, usciamo a discutere.
Fa effetto vedere questa zona centrale, solitamente molto illuminata, tutta buia.
-"Un'altro blackout!? Mamma mia!" Sospira Cristina.
-"Si, veramente!" Prosegue Beatrice.
Un borbottio, un lamento, sale da sotto terra, e le fronde degli alberi che ci circondano iniziano a tremare.
Escono, dai nidi degli alberi, uccelli a non finire, ed iniziano a volare via tutti in un'unica direzione.
I pochi cani rimasti in strada iniziano ad abbaiare, ed una folata di vento forte ci travolge.
Il cielo è tutto annuvolato, e vediamo che l'acqua di un laghetto vibra lievemente.
-"Inquietante... Entriamo dentro." Rimane apatica Arianna.
-"A proposito, voi cosa avete messo negli zaini?" Chiede Julian.
A questa domanda tutti rispondono ugualmente:
-"Dei panini, qualche merendina e un litro d'acqua."
Poi ci siamo Arianna, Julian, ed io che abbiamo portato anche delle torce per sicurezza.
Entriamo nel planetario e ci rechiamo ai nostri posti.
Stiamo ridendo animatamente, quando io zittisco tutti un attimo: sento una delle guide parlare al telefono con aria preoccupata:
-"Come? Non stai scherzando vero? Quindi devo evacuare tutti? Ok vado!"
Al sentire questa cortissima chiamata, la mia compagnia ed io ci guardiamo straniti negli occhi.
Poi, la stessa, si avvia verso un signore, presumibilmente il suo capo, e gli riferisce qualcosa all'orecchio.
Non appena la guida finisce di parlare, anche la faccia di quell'uomo diventa molto allarmata e preoccupata.
Il capo sale su una specie di altare e afferra il microfono:
-"Signore e signori, ci è stato riferito di..." Si interrompe per un lieve tremolio del pavimento.
Quel signore, e la guida con cui ha parlato, spalancano gli occhi:
Si mette ad urlare "Presto, uscite dal locale!" Ma è tardi, perché presto, questo tremolio, si trasforma in un vero e proprio terremoto, molto intenso.
I visitatori di quella serata al planetario iniziano ad urlare, mentre scappano fuori.
All'esterno dell'edificio, sentiamo gente urlare:
-"C'è il terremoto! Scappate!"
-"Aiuto!"
-"Via via, andate tutti in strada!"
I miei amici ed io rimaniamo bloccati tra una parte di soffitto crollato e le poltrone che ci ostruiscono il passaggio.
-Aiutoooo!!" Urliamo in coro.
Sono urti fuori, non ci sentono...
Inizio a guardarmi intorno...
Giro la testa verso il proiettore.
Nascosto nella penombra c'è quel clown.
Mi sta fissando sghignazzando.
Lo guardo un attimo, poi egli gira lo sguardo verso il muro e me lo indica.
Sul muro, in rosso, appare scritto «-0».
Abbasso lo sguardo e penso un attimo...
Ma certo!
Ora ho capito tutto!
Fino ad ora non ha potuto agire per farci realmente del male.
Quel «-0» sta a significare che oggi è Halloween, e può farci quello che vuole...
Ora inizia il suo gioco!
Alzo la testa, ma è scomparso.
Sentiamo una risata malefica, e improvvisamente il pavimento sotto a noi si sgretola pezzo dopo pezzo.
Oltre alla formazione delle crepe, il pavimento, inizia ad abbassarsi, dopodiché, una voragine immensa si apre sotto ai nostri piedi, e noi sprofondiamo giù.
Le nostre urla si fermano per la sensazione di vuoto che si prova e che non ti permette di respirare.
La caduta termina con noi che sbattiamo a terra violentemente.
La botta presa, ci fa svenire tutti.
-"Buon-Divertimento!" Sento una voce roca, poco prima di svegliarmi.
Apro gli occhi e mi alzo in rapidità.
Noto che da dove siamo caduti, non c'è più l'immensa voragine per risalire in superficie, il soffitto é tutto intatto.
Cosa sta accadendo?
Arianna, Francesco, Giorgia e Sofia sono in piedi, disperati, davanti ai corpi degli altri nostri amici che sono ancora accasciati sul pavimento.
-"Ragazzi... dove siamo?" Chiedo disorientato, guardando il corridoio buio e macabro in cui ci troviamo.
-"Pensi che io lo sappia?" Mi urla Francesco con le lacrime agli occhi.
-"Scusa..." Riferisco.
-"Se siamo qui, è solo colpa tua!" Mi accusa.
-"Dai Francesco, non è vero, calmati." Cerca di placarlo Arianna.
-"No! Lui ha insistito per venire qua! Se ci troviamo in questo posto, sprofondati sotto terra, dove nessuno ci può sentire, è solo colpa sua!" Mi incolpa nuovamente mentre l'altra parte del gruppo si sveglia.
-"Se sapevi che sarebbe successo, allora perché sei venuto? Nessuno ti ha obbligato!" Gli rispondo a tono.
-"Sono venuto solo perc..." Ci blocca una vampata di aria gelida, seguita da un gruppo di lamenti macabri che vanno a svanire in fondo al corridoio dentro una stanza.
Ci scambiamo tutti degli sguardi, poi, proviamo ad indirizzarci verso la porta dell'ultima sala in fondo al corridoio.
Il pavimento in legno, uguale al soffitto e alle pareti, di legno marcio, nascosto sotto ad un tappeto rosso malandato e tutto impolverato, scricchiola rumorosamente.
-"Ho un brutto presentimento..." Si preoccupa Giorgia.
-"Un bruttissimo presentimento!" Si corregge.
Lungo quella lenta camminata, do uno sguardo ai quadri appesi alle pareti tutte raschiate.
Uno in particolare attira la mia attenzione:
9 ragazzi, 3 maschi e 6 femmine, sono posizionati davanti ad una villa tutta in legno scuro.
Sotto ad ogni ragazzo e ad ogni ragazza c'è una lettera.
La disposizione è:
S-B-M-F-G-J-C-A-D.
Strano...
Anche la casa è ambigua... sembra essere posizionata dove ora sorge il planetario...
Guardo meglio la villa.
Una finestra vuota, improvvisamente viene occupata dalla faccia di quel famigerato demone che ci tormenta da qualche giorno.
Balzo indietro spaventato.
La foto diventa tutta nera, poi cade a terra.
I miei amici ed io, essendo più preoccupati che mai, decidiamo di aumentare il passo.
2 metri circa ci separano dalla stanza dentro la quale si sono dissolti i versi e l'aria gelida.
Martina fa uno scatto e si pone dinnanzi alla porta:
-"Ragazzi, non c'è niente!" Dice dopo aver spiato all'interno.
-"Gi... ra... te... viiii..." Sentiamo una voce alquanto sinistra provenire da dove siamo caduti.
Ci voltiamo, e quello che riusciamo a vedere in tutto quel buio ci lascia sconcertati.
È il demonio in persona!
È alto ed ha una gobba.
Le unghie sono chiaramente lunghissime.
La sua testa tonda è tutta avvolta da pochi capelli ricci, e sulla sommità di essa, vi è un corno da demone, una specie di osso che sporge.
Troppo inquietante!
-"Arianna, Julian, le torce!" Sussurro a bassissima voce.
Iniziamo a frugare nei nostri zaini.
La bestia, nel frattempo, ci ha lanciato uno sguardo accompagnato da una risata macabra.
Rivolge gli occhi a terra ed inizia a camminare verso di noi strisciando i suoi artigli sulle pareti e lasciando graffi profondi nel legno del muro.
-"Non la trovo!" Si preoccupa Julian.
-"Neanche io." Dico spaventato.
Il demone rialza la testa verso di noi.
Tira un urlo e si fionda a tutta velocità nella nostra direzione.
È quasi arrivato a noi, quando Arianna estrae la torcia, la accende rapidamente, facendo cadere lo zaino, e la accende, puntandola verso quell'essere, che fortunatamente scompare.
Noi ne approfittiamo per scappare nella stanza nella quale, prima, Martina, ha controllato che non ci fosse niente e nessuno.
Entriamo e ci chiudiamo a chiave.
Aspettiamo un paio di minuti, dopodiché, la maniglia inizia a girare.
Qualcuno sta cercando di entrare.Ei!
Finalmente inizia la parte veramente horror!
Vedrete, sarà piena di colpi di scena!
Spero che questo libro, a cui sto dedicando molto tempo e molto impegno, vi piaccia.
Se è così, vi invito a colorare la stellina qua sotto, da bianca, ad arancione.
E niente, io vi lascio, e ci vediamo alla prossima!
Ciaoooooo!
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UNDERground
HorrorQUESTA STORIA NON LA FINIRÓ, NON TI CONSIGLIO DI LEGGERLA. In questa storia dal genere horror, nove ragazzi, Davide e i suoi amici Giorgia, Sofia, Francesco, Cristina, Martina, Julian, Arianna e Beatrice, vanno a visitare il planetario di Porta Vene...