Schifo.
Orribile.
Ecco come ritenevo il mondo a quell'età.Odiavo il mio dottore.
<<mi raccomando>> mi diceva sempre.
Mamma mia quanto lo odiavo.
Lui e i miei genitori mi costringevano a letto sempre e comunque.
D'inverno c'era freddo.
In primavera invece c'era il polline, d'estate c'era il caldo e in autunno le foglie.
Tutto questo + miei genitori = RINCHIUSA IN CAMERA TUTTO IL TEMPO.
Non avevo vita sociale...l'unico amico che avevo era un barboncino....sia chiaro non potevo tenere in braccio troppo neanche quello.
Per non parlare del gatto di mio fratello se solo varcava la soglia di camera mia erano urla.
Manco ci fosse il terremoto.
<<oddio caro il gatto è nella camera di nostra figlia! Fa qualcosa>> mia madre.<< vieni micio micio>> mio padre.
<< non fate male al mio gatto>> mio fratello.
Ah una cosa, io e mio fratello ci detestavano non solo perché lui era stupido...ma anche perché era un viziato egoista...
Capitava spesso che io avessi degli attacchi di febbre alta ..o che avessi la tosse o dolori al corpo, e che io gli chiedessi ,quando la mia bocca riusciva a pronunciare parole, di andarmi a prendere un bicchiere d'acqua e questa era sempre la sua risposta...<<non sono la tua serva>>
Quindi molto spesso mi tenevo la sete finché la mia mamma e il mio papà non tornavano a casa.
Insomma potete capire che la mia vita non'era delle migliori...più contando tutte le notti che finivo in ospedale perché stavo male....SCHIFO...UN VERO SCHIFO.Insomma ....arrivò la scuola ...e arrivo anche la scelta, NATURALMENTE, che io a scuola non ci potevo andare ...è già.... Schifo.
La prima volta che vidi il signor Rinozzi mi venne da ridere...il mio maestro privato era al quanto buffo...assomigliava un tantino a babbo natale.
Suo nipote......
Aveva 2 anni in più di me.
Era un bambino al quanto strano ..e talvolta inquietante.
Lui andava a scuola come gli altri ...ma il pomeriggio veniva da me con suo zio per assistere ad una sotto specie di recupero...cioè le mie lezioni.Ogni volta che durante le lezioni lo osservavo lui teneva la testa china ...ma non appena avvertiva la mia presenza si girava di scatto...e mi guardava ...aveva gli occhi grandi e neri.
Si chiamava Sebastian...
Era alto ..perchè gli arrivavo alle spalle.
Magro ...quasi spariva.
Non parlava ...le poche volte che gli avevo rivolto la parola non mi aveva mai risposto.Piangevo spesso.
Dentro di me la consapevolezza di non aver mai osservato un fiore.
Di non conoscere l'ebrezza di sentire il vento che ti accarezza.La mia anima e il mio corpo erano rinchiuse tra quelle quattro mura chiamate casa.
Poco più in là, non molto lontano, la nostra piccola Laetitia non sa che
due profondi occhi neri la osservano.
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Laetitia: Blu profondo
FantasyLaetitia è sempre stata fin dalla tenera età una bambina molto cagionevole di salute.....ma nei suoi profondi occhi blu si poteva ammirare la vita.