Capitolo Uno

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Caro Louis,
Sono passati esattamente quattro giorni da quando ho visto l’ultima volta il tuo viso.
Questo è il primo momento di pace che ho trovato per poterti scrivere una lettera, degna di essere chiamata tale.
Le cose qui sono più complicate del previsto e Simon non ha pietà per nessuno, in pochi giorni ho assistito alle morti di troppe vite innocenti.
Louis, uccidono i bambini… Io la notte non riesco più a chiudere occhio, le scene che vedo si ripetono continuamente nella mia mente e non mi lasciano tranquillo.
Noi non abbiamo ancora attaccato, stiamo pensando al paese e a proteggere quante più persone possibili, e Lou, credimi, trovo la forza solo pensando a te: non posso
permettere che tutto questo possa sfiorarti in qualche modo, non meriti nulla di tutto ciò e non permetterò che la gente del tuo regno soffra.
In questi quattro giorni non ho fatto che pensarti, quando tutto mi sembrava perso, mi fermavo e pensavo al tuo volto: pensavo ai tuoi capelli, conciati in quel taglio che tanto odio poiché il ciuffo ti ricade sugli occhi e copre quel bellissimo azzurro, capace di fare invidia al cielo. Privi il mondo di una visione che tutti meriterebbero di vedere, ma forse è
meglio così. Sarei troppo geloso.
Ricordo le tue labbra, tanto sottili quanto soffici, e i baci delicati che mi lasciavi quando hai voglia di essere preso nelle mie braccia ed essere amato, e quelli irruenti, passionali di quando abbiamo voglia di amarci e fonderci in un’unica persona.
Ieri sera pensavo a come ci siamo conosciuti, non chiedermi perché.
Ti ricordi, Lou?
Ti ricordi com’eravamo diversi? Ho sempre pensato tu mi odiassi, eri sempre sulla difensiva. Non si poteva dirti niente quando sbagliavi ed anche ad oggi, non maledirmi, sei parecchio permaloso, lasciamelo dire.

***

Un anno e mezzo prima.

Harry, vestito della sua uniforme, camminava per i grandi e sfarzosi corridoi del castello, con la schiena dritta e il mento alto, verso la stanza del re. Era stato convocato da quest’ultimo in persona, chissà per quale motivo, e non poteva nascondere di essere
leggermente in ansia: forse aveva scoperto del furto di uno dei vini più pregiati del regno?

Beh, lasciatevelo dire, essere una delle prime guardie del re era un lavoro abbastanza faticoso, aveva bisogno di staccare la spina ogni tanto. In ogni caso non avrebbe mai ammesso la sua colpevolezza.

Completamente agitato, prese un profondo respiro prima di ricomporsi e bussare due volte alla porta, attendendo il permesso di entrare nella stanza. Udì il re dirgli di poter entrare e lentamente poggiò la mano sulla maniglia, aprendo la porta e facendo il suo ingresso nella
stanza.

“Mio Sire, mi avete fatto chiamare” s’inchinò dinanzi al re, guardandosi poi intorno e notando una figura più minuta al fianco del robusto re. “Vostra Altezza” salutò formalmente, riconoscendolo come il principe.

Ad Harry il principe non stava minimamente simpatico, sperava di non servire mai i suoi ordini: stava sempre sulle sue, non era per niente gentile ed aveva la tipica puzza sotto al naso dei reali che erano abituati a vivere nel lusso. Il re e la regina non erano affatto così ed entrambi furono grandi amici di suo padre, motivo per cui era successo al regno come prima guardia del re.

“Oh Harry, quante volte devo dirti che non c’è bisogno di tutte queste formalità?” sorrise bonariamente il re, facendo ricomporre il riccio che raddrizzò la schiena e guardò serio il
re. “Ti ho chiamato per chiederti un enorme favore.”

“Non esitate a chiedermi nulla, ogni vostro desiderio sarà come un ordine per me. Lo sapete già” rispose Harry, credendo in ogni parola da lui esclamata, mentre evitava volontariamente lo sguardo del principe, il quale aveva un’espressione annoiata sul volto.

“Era proprio questo quello che volevo sentirmi dire” disse il re, spostandosi da dinanzi l’enorme vetrata che illuminava la stanza, per poter raggiungere il riccio e posargli una mano sulla spalla. “Io sto ormai invecchiando e presto mio figlio, dovrà sostituirmi al trono. Non potrà farlo se non saprà nemmeno maneggiare una spada e vorrei che tu, Harry
Styles, prima e migliore guardia del re, dopo tuo padre, addestrassi mio figlio.”

Harry si pentì amaramente di aver pronunciato la frase di prima e boccheggiò appena dinanzi a quella richiesta. Buttò uno sguardo al principe che adesso lo guardava, decisamente più interessato di prima e con piccolo ghigno disegnato sul volto, cosa che
urtò decisamente i nervi del riccio.

“E’ un onore per me, ricevere questo privilegio Mio Sire. Sarò più che felice di allenare Vostra Altezza il principe” sorrise falsamente, cercando di non farlo notare.

“Louis” intervenne il principe, per la prima volta da quand’era in quella stanza.

“Mi scusi?” chiese Harry, credendo di non aver capito bene e puntando il suo sguardo negli occhi del principe.

“Chiamami Louis, tutte queste formalità mi annoiano” resse lo sguardo il liscio, non staccando i suoi occhi da quelli verdi della guardia.

“Come volete, Louis” concluse Harry, capendo fin dal primo momento che quegli occhi azzurri sarebbero stati la causa della sua rovina.

n/a:

ecco qui una nuova storia tutta per voi, scritta a quattro mani con haaveillax (leggete tutte le sue fanfics, sono meravigliose!).
è solo il prima capitolo, scritto dall'altra capra, e speriamo vi piaccia. fateci sapere cosa ne pensate e lasciate stelline come sempre.

a presto💓

Nothing will stop me from going back home to you ❥ lwt+hesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora