Il Quadro

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Non era più sola, ecco cosa si stava ripetendo Victoria nella mente.

Avevano appena finito di cenare, la madre non era più uscita dalla camera degli ospiti, ora stavano tutti e due fuori al balcone, lei e Mike. La candela tremolava dietro il vetro, il vento era forte e freddo ma a tratti, i ragazzi stavano uno di fronte all'altro, Mike guardava le persone che passavano con aria calma, Victoria invece stava guardano la finestra della casa del ragazzo, stava ricordando quando lui l'aveva vista e aveva quell'espressione illeggibile in viso, ora era proprio di fronte a lei, i capelli biondi erano sparati in tutte le direzioni, gli occhi leggermente chiusi, le labbra carnose imbronciate, la testa poggiata sopra il palmo della mano ... <mi stai fissano> disse ad un certo punto il ragazzo alzando gli angolini della bocca, aveva la faccia spigolosa ma quando sorrideva prendeva tutto un'altra forma. <io.....> la ragazza cercò di parlare ma non poteva negare nulla, era vero lo stava fissando.

<E questa nostra vita , priva di un pubblico rifugio, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli che scorrono, sermoni nelle pietre, e il bene in ogni cosa> recitò il ragazzo con aria sognante    <William Shakespeare> aggiunse guardano la ragazza e girando la testa di lato. La ragazza era ... confusa? Non lo sapeva neanche lei, si ricordava a memoria quel verso di Shakespeare perché il padre lo recitava ogni giorno al piccolo Jorden, quando si svegliava e quando andava a dormire, ma ... perché Mike ... il cuore si fermò di scatto, stava guardando sulla strada di sotto e ... c'era un bambino a fissarla: aveva i capelli rosso sangue, gli occhi talmente chiari che si vedeva solo la pupilla, aveva gli abiti strappati ed era sporco ... sangue?

<Jorden! Jorden! > si mise ad urlare la ragazza alzandosi di scatto dalla sedia,<JORDEN! JOR--> Mike l'aveva afferrata dalle braccia con una mano e con quella libera li aveva tappato la bocca <BASTA> urlò. Victoria non l'aveva mai sentire urlare e smise di scalciare. Il ragazzo la guardò <stai avendo le allucinazioni> disse, era tornato calmo ... sempre tenendole le braccia e la mano sulla bocca le fece guardare giù, non c'era nessuno ...

Mike scoppio a ridere, la risata malvagia, sadica, spaventosa ...

<smettila! Smettila ! smettila !> li stava urlando Victoria, si sentiva impazzire, quella risata era tremenda, una tortura, le rimbombava nella testa sempre più forte, tutt'intorno a lei aveva iniziato a girare, si portò le mani alle orecchie e le premette forte, stava girando tutto, era caduta sulle ginocchi e stava urlando, aveva ancora le mani contro le orecchie ... i ricordi iniziarono a scorrerle davanti agli occhi come foto : ricordò il viso del padre quando la vide per la prima volta, schifato; schifato da una figlia che non era realmente sua, schifato da una bambina che era nata per colpa di un tradimento, schifato da una bambina che in realtà non aveva nessuna colpa tranne quella di essere nata. Si ricordò dell'espressione della madre ogni volta che la guardava, delusione e disgusto, guardava quella bambina come se la colpa di tutto fosse sua, come se li avesse detto lei di tradire l'uomo con cui era sposata per andare con un altro e mettere alla luce una figlia, sarebbe stata quella la famiglia se, non avesse scoperto di essere dinuovo incinta del figlio di suo marito. Ricordò la faccia di Jorden, curioso e dolce, lui capiva, non le dava la colpa di nulla ... le voleva bene. E, in fine vide faccia di un uomo, un uomo attraente, i capelli argento con alcune ciocche nere, gli occhi grandi di un verde scuro magnifico, alto e maestoso, la guardava con dolcezza, solo ... con dolcezza ...

<victoria ?> Mike la stava scuotendo dalle spalle

<cos'è successo?> chiese la ragazza < sei svenuta>rispose lui <ti ricordi cos'è successo?> chiese. Lei scosse la testa <no, cos'è successo?>

< avevi visto Jorden ma quando ti ho detto che stavi avendo le allucinazioni sei svenuta>

Non era esattamente cosa si ricordava la ragazza, ricordava la risata di Mike ricordava .... No, aveva immaginato tutto. Lei era svenuta, insomma perché Mike avrebbe dovuto mentirle ? <andiamo a dormire, si è fatto tardi> le disse il ragazzo facendola alzare dal pavimento. <d'accordo, buona notte> disse Victoria <buona notte> rispose il ragazzo

Erano le due di mattina quando la ragazza si svegliò di soprassalto, aveva sentito un rumore venire dalla camera degli ospiti. Ora era seduta sul letto, aveva acceso una candela per fare luce, odiava le lampadine, stava controllando di essere completamente sveglia per poi alzarsi e correre a controllare se tutti stavano bene. La camera degli ospiti era chiusa a chiave, Victoria provò a bussare ma non ricevette risposta, appoggiò l'orecchio contro la porta e si sentivano dei sussulti, il cuore aveva iniziato a martellarle nel petto, guardò attraverso la serratura ma riuscì solo a vedere una sedia per terra in mezzo alla stanza. Corse nel soggiorno per chiedere aiuto a Mike ma ... il divano era vuoto, lo cercò in tutta la casa ma niente, doveva vedersela da sola, guadò la porta chiusa della camera degli ospiti, dove stava la madre, respirò profondamente, prese la rincorsa e si lanciò di schiena contro la porta, ci riprovò per.... la seconda volta, la terza volta, la quarta volta ... arrivò alla settima volta quando la porta si aprì, non era stata lei a buttarla giù, si era aperta da sola ... lo spettacolo che le si presentò davanti agli occhi, la fece cadere per terra, non riusciva a rialzarsi, non riusciva a muoversi ... in quel momento il suo corpo era morto, come il corpo della madre di fronte a lei : i capelli rossi legati in una treccia, la veste da notte ben stirata, la corda che reggeva la testa pallida, gli occhi marroni che uscivano dalle orbite fissi su Victoria ... uno spettacolo raccapricciante, accanto alla madre, steso per terra c'era suo padre, non aveva più le gambe, il suo sangue aveva macchiato tutto il pavimento di rosso, respirava, Victoria avrebbe voluto correre da lui e poi chiedere aiuto, ma non riusciva a muoversi, poi si accorse che, c'era anche un ... bambino ... era ... steso per terra tra i due genitori .... Jorden ... quella scena sembrava un quadro: il massacro era ambientato in una camera da letto, c'è una finestra in mezzo alla camera da dove entra la luce della luna ; all'estremità sinistra della finestra c'è la madre, impiccata. All'estremità destra della finestra c'è il padre, senza gambe e senza dita. In mezzo alla finestra,tra i due genitori c'è il fratello, sporco di sangue ovunque. Quella era la vera famiglia.

Alzando lo sguardo dal massacro Victoria lo vide, una testa appoggiata alla sua stessa spalla con la guancia, i capelli biondi , gli occhi luminosi ....



La finestra nell'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora