Questa è la storia, quella di due ragazzi.
Due ragazzi che si amavano fin troppo.
Uno dei due, quello tutto fossette e occhi luccicanti, anche se in quel momento di quei segni sul suo viso non c'era traccia, osservava l'altro mentre camminava lentamente da una parte all'altra della stanza. E più lo guardava, più si rendeva conto di quanto lo amasse.
Lo amava, e questo sentimento lo divorava dentro, ogni giorno di più. E per questo lo odiava, ma era solo un odio che era il riflesso, come in uno specchio, della parte mai confessata del suo amore.
Perché più lo guardava negli occhi e più si rendeva conto che nella sua vita aveva bisogno di lui, ma in quel momento non poteva.
"Harry fammi spiegare-".
Tentò il più grande facendo un passo verso il suo ragazzo, non pienamente sicuro che in quel momento lo fosse ancora. Ma venne subito respinto, e quell'onda di odio che gli imponeva di restare indietro in qualche modo riuscì a crepargli il cuore.
"Non hai niente da spiegare, mi sembra tutto abbastanza chiaro".
Harry lo fissava.
Le mani intrecciate che stringeva tra loro per non far trapelare la rabbia e il dolore dai suoi occhi. E forse le stringeva così tanto perché gia tra le sue sentiva la mancanza di quelle di Louis.Lo fissava con gli occhi spenti, l'unica luce di speranza che aveva di uscire vincente da tutta quella merda l'aveva tradito, e quella luce, che nel tempo si era rafforzata, aveva brillato così tanto, si stava affievolendo sempre di più e in quel momento si era rotta, fulminata, definitivamente.
Quei pochi metri che li separavano nella loro stanza da letto sembravano infiniti, e neanche avendolo più vicino sarebbe riuscito a colmare il vuoto che gli aveva lasciato. Riusciva a vedere in quei pochi metri tutto quello che avevano passato in cinque anni.
Provava ancora gli stessi sentimenti di anni prima, e lo guardava ancora con gli stessi occhi, perché sapeva che mai avrebbe trovato qualcosa di più bello, di quei due occhi azzurri che brillavano di luce propria, e di quel sorriso che avrebbe potuto illuminare in un secondo tutti i suoi momenti bui, e avrebbe fatto invidia alle stelle.
Ma i suoi, di occhi, in quel momento, e forse per sempre, erano velati del colore della tristezza.
Innamorati come la prima volta, ma consapevoli che avrebbero dovuto lasciarsi andare."Non ci posso credere- non posso credere che tu l'abbia fatto," buttò fuori distogliendo lo sguardo "dopo tutto quello che abbiamo passato per rimanere uniti tu- tu sei stato capace di distruggere tutto, così".
Perché a Louis non sembrava tanto, pensava avrebbero potuto superarlo insieme, come avevano sempre fatto. Ma in Harry si era rotto qualcosa, quel filo di speranza che avevano legato tra i baci e le carezze, che era l'unica cosa che era riusciti a tenerli insieme, anche dovendo vivere le loro giornate in qualcosa che non era loro, nascosti dietro a un muro fatto di carta velina, che si sarebbe potuto rompere da un momento all'altro, a raccontarsi promesse che alla luce del sole non sarebbero mai venute fuori.
E tutti quei ti amo che si sussurravano al chiar di luna, quando la notte era ormai calata e tutti dormivano, ma loro non ci riuscivano perché quella, la notte, era uno dei pochi momenti che passavano insieme, senza potersi solo sfiorare o lanciarsi quegli sguardi che urlavano amore da ogni singola sfumatura delle loro iridi verdi e azzurre.
E quegli occhi, di notte, rimanevano incatenati, come le loro mani.
Ma quello, ora si era spezzato, e le loro ormai erano diventate strade separate.Avrebbero potuto provare ad aggiustare tutto, ma un po' erano consapevoli entrambi che non ci sarebbero mai riusciti del tutto, sarebbe rimasta sempre una piccola crepa, e tante più grandi nei loro cuori, che non si sarebbero mai aggiustate.
"Harry, ero ubriaco, non- non l'avrei mai fatto altrimenti".
Disse, Louis, con le lacrime agli occhi avvicinandosi a Harry.
"Sta' lontano da me," disse freddo Harry "hai fatto sesso, con lei. E l'hai anche messa incinta. Cazzo, te ne rendi conto?".
"Io-"
"Come posso fidarmi di te, ancora, dopo questo?"
"Non puoi, lo capisco" ammise Louis, abbassando lo sguardo.
Ci furono attimi di silenzio.
E si fissavano, urlando parole che prima sarebbero riusciti ad accettare, a comprendere, ma in quel momento no, quel contatto si era spezzato, e l'unica cosa che vedevano negli occhi dell'altro era il vuoto.Si fissavano,
per imprimere un ultima volta l'immagine dell'altro in mente."Vattene". Harry indicò la porta.
"Harry-".
"Ho detto che devi andartene". Si alzò, andando ad aprire la porta.
"È un addio?".
Harry non rispose.
"Okay... Io- vado".
Camminò velocemente fino all'uscita, sfiorando, non per caso, la mano di Harry.
E poi si trovarono uno di fronte all'altro."Ti amo," sussurrò Louis sull'uscio della porta, guardandolo un ultima volta negli occhi. Li impresse nei suoi ricordi più belli, quelli che si conservano nel cuore, perché Harry sarebbe rimasto sempre lì, come un punto fermo.
Harry fece un sospiro,
"Anche io".
L'avrebbero continuato a fare, per sempre. Ma forse quello non era il momento, il posto giusto, per provare quei sentimenti.
E poi chiuse la porta.
Niente baci di addio, nessuna carezza, perché lo sapevano che sennò non sarebbero più riusciti a separarsi.
La morale di questa storia?
Quando due persone si amano, si amano tanto, troppo, come facevano Louis e Harry, forse la cosa migliore da fare,
è lasciarsi andare.
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Love You, Goodbye.
FanfictionDal testo: La morale di questa storia? Quando due persone si amano, si amano tanto, troppo, come facevano Louis e Harry, forse la cosa migliore da fare, è lasciarsi andare.