Nagisa è solo. È sempre stato così, fin da quando era piccolo. Ha degli amici, ma non è più sicuro di conoscere il reale significato di questa parola. Un amico non è colui con il quale puoi parlare di tutto senza avere paura o vergogna? Allora perché lui ha così tanta paura di dire come si sente?
Nagisa è vuoto. Non ha nulla a cui pensare. Vorrebbe distrarsi e non sentire più le urla di sua madre, ma non può. Quella voce lo perseguita da tanto, troppo tempo.
Nagisa è un manichino. Si muove, mangia, a volte studia e dorme. Non decide niente della sua vita. I suoi gusti, il suo modo di essere e di vestirsi devono rispettare i canoni di bellezza femminile imposti da sua madre.
Chi è Nagisa?
Sono Nagisa Shiota. Ho 14 anni. E....
"E" cosa?! È un ragazzo? È una ragazza? Non lo sa!
Ha un nome femminile, ha tratti delicati e comportamenti gentili di una ragazza ma è un ragazzo. Ed è quest'ultimo che vorrebbe essere.... Ma non può.
Si fionda sul cuscino e piange, silenziosamente però. Non vuole che lei venga a vedere come sta.Nagisa è distrutto, il giorno seguente va a scuola e nonostante tutto si comporta normalmente. Sorride gentilmente e risponde a tutti con il massimo dell'educazione.
-Nagisa-Kun! -lo chiama Karma durante l'ora di pranzo. Si avvicina a lui con le mani sopra la testa e il suo solito sorriso che sa un po' di malizia è un po' sfacciataggine. -Che hai da fare oggi? -
-Niente Karma-kun -
-Perfetto! Ci incontriamo al parco alle 5 di questo pomeriggio! -
Karma Akabane è un ragazzo perfetto. Sfacciato, malizioso, intelligente, a volte odioso. È sempre elegante in qualsiasi cosa, sa perfettamente quello che vuole.
È un diavolo. Con i suoi capelli rossi più del fuoco dell'inferno, gli occhi castani sfumati all'arancio e i due canini leggermente appuntiti sembra la personificazione del male.
Nagisa non è mai stato intelligente, malizioso, sfacciato. Sempre delicato, gentile e cordiale con tutti. Con i suoi capelli lunghi, azzurri e spesso raccolti in due amabili codini risulta essere grazioso e puro. Proprio come un angelo.
Due caratteri così diversi e contraddistinti non dovrebbero andare d'accordo, eppure sono amici. Dove pecca uno, l'altro risolve. Forse è quello, il loro punto di incontro.-Sono a casa! -dice Nagisa quando passa la soglia di casa.
-BentornatA- al girone dell'inferno, pensa Nagisa, ma non lo dice ad alta voce. Con il tempo ha imparato a capire quando può dirle qualcosa o altro. Di certo quella è una frase che non dovrebbe dire mai!
Ultimamente, sua madre è peggiorata. Una volta diceva solo che lui sarebbe stato una brava ragazza, ora è convinto che lui lo sia davvero. Forse è stato il divorzio con suo padre a farla peggiorare.
-Nagisa cara, cosa fai oggi? -gli chiede con un sorriso folle.
-Vado ad un appuntamento con un mio amico -le risponde.
-Ah un ragazzo! E com'è? Carino? -
-Si.... -risponde mentre si allontana lentamente.
Possibile che sua madre non se ne renda conto? Perché tutto questo deve capitare a lui?
Ci sono delle volte in cui Nagisa desidera sparire...Nagisa arriva al luogo prestabilito prima di Karma. Non ha legato i capelli come fa di solito, li tiene sciolti perché sua madre ha voluto così. Si guarda attorno e vede solo quello che vorrebbe che capitasse a lui: giovani coppie sorridersi felici, mamme che giocano con i loro bambini e anche amici che si passano la palla tra continue risate. Nagisa vorrebbe essere come quelle persone: felice e spensierato, come deve essere un ragazzo della sua età. Sospira sedendosi su una panchina che dà le spalle al laghetto dove nuotano 6 paperelle. L'acqua è sporca, piena di foglie gialle cadute dagli alberi e qualche briciola di pane lanciata dai bambini. È autunno, il freddo comincia a sentirsi, pizzica sulle braccia nude di Nagisa che non ha pensato di portare una felpa. Porta le mani alle braccia, per coprirsele un po'.
Sente un morbido tessuto sulla sua testa e quando alza lo sguardo per vedere cosa sia, vede Karma dietro di lui.
-Sei hai freddo copriti -gli sorride mentre fa l'occhiolino. Nagisa prende quindi la felpa che Karma ha adagiato sulla sua testa e se la infila. È morbida e profuma di lui, è anche di un colore rosso/arancio che in un certo senso glielo ricordano. Sorride Nagisa.
-Grazie, Karma-Kun -gli dice gentilmente mentre l'altro si siede accanto a lui. -Come mai mi hai chiesto di venire qui? -
Karma lo guarda dritto negli occhi, e Nagisa può giurare di vedere una nota di preoccupazione in quel vortice arancio che sono i suoi occhi.
-Niente in particolare. Ultimamente mi sembri distante e poco tranquillo. -
Nagisa non guarda Karma mentre pronuncia quelle parole, tiene lo sguardo basso e fissa le foglie rosse sotto i suoi piedi. Se le calpesta, il rumore potrebbe sovrastare la voce del rosso, magari. Ma non succede, la voce dell'amico continua a essere presente nelle sue orecchie.
Ora vuoi sapere cosa io abbia, vero Karma?
Pensa il celeste e in mente ha un miliardo di scuse da dare ma Karma non gli chiede quello.
-.... così ho pensato di portarti un po' in giro. Per distrarti. Ti va? -
Le guance di Nagisa assumono un colorito rosato.
Lo dimentica spesso.
Karma è intelligente, sa' quali domande non avranno mai una risposta. E le evita, ma non trascura il problema.
-Grazie, Karma-kun. Accetto volentieri! -sorride contento mentre entrambi si alzano dalla panchina per spassarsela.Karma vuole bene a Nagisa, se ne prende cura come può. Vorrebbe conoscere più cose del celeste, ma lui glielo impedisce. Nagisa è come un problema complicato, uno di quelli che per risolverli c'è bisogno di un intero pomeriggio. Ma a Karma le sfide piacciono, ed è forse per questo che si è avvicinato all'amico. Per lui rappresenta una sfida e non ha intenzione di perderla, non ora almeno che ha capito realmente il ruolo che il celeste ha nella sua vita. Non sa dare un nome a queste nuove e inaspettate emozioni, ma sa che è bello quando riesce a far sorridere Nagisa, è bello quando insieme sono felici. Vorrebbe che fosse così, sempre.
Quel pomeriggio si divertono, ridono e scherzano come non facevano da tempo. Nagisa pensa che la mascella potrebbe cadergli da un momento all'altro dal troppo riso. Quando è con lui dimentica tutto, i suoi problemi spariscono. Ma ora la giornata è finita, il buio è calato. Deve davvero tornare a casa? Con Karma sta così bene, sembra quasi che non sia lo stesso ragazzo che non sa dove sbattere la testa. Quando è con Karma riesce a trovare sè stesso.
-Volevo solo dirti -comincia Karma. -Che non sei solo. Io sono tuo amico, e anche gli altri lo sono. -
È bello il riflesso della luna negli grandi di Nagisa che sorride amaramente. Non è così facile Karma-Kun.
-Lo so -risponde comunque nel migliore dei modi. Karma è intelligente, sa quando il celeste mente.
-Non ti sforzare di essere chi non sei -
Lo dice di impulso il rosso. Nagisa si blocca.
Possibile....?
-So che c'è qualcosa non va, ma non in te. Non è colpa tua ma vedi, credo di essere troppo intelligente perché tu possa nascondermi tutto quello che ti turba. -e di nuovo sorride. E Nagisa sente le guance farsi umide. Sta piangendo? Davvero?
Potrebbe risultare più ridicolo?
Karma non è tipo da pensare che il pianto è sinonimo di debolezza. Si avvicina e lo abbraccia. Forte, quasi fino a non respirare. E Nagisa si aggrappa a lui, perché in quel mondo di incertezze, delusioni e sofferenza, Karma rimane l'unica colonna stabile della sua vita.
Non una parola, non un sussurro. Solo il pianto del celeste.
Accanto a Karma, Nagisa sente qualcosa oltre il vuoto.Angolo autrice
Salve! Ho scritto questa storia molto tempo fa e doveva essere qualcosa di più spinto, ma sinceramente non credo che sarebbe venuto fuori qualcosa di decente, anche perché sarebbe risultato come se Karma si stesse "approfittando" della disperazione di Nagisa. Spero sia riuscita a rendere i personaggi al meglio!
Alla prossima!
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Beyond The Void
FanfictionLe guance di Nagisa assumono un colorito rosato. Lo dimentica spesso. Karma è intelligente, sa' quali domande non avranno mai una risposta. E le evita, ma non trascura il problema.