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I miei occhi erano diventati completamente blu, sembrava avessi le orbite vuote.

Urlai con quanto fiato avevo in gola, ma non usciì nessun suono dalla mia bocca.

Ero stordito, cercavo di pensare a quello che stava accadendo.

Entrai barcollando in sala e subito quelle lucine mi vennero incontro, mi accorsi che avevano una forma quasi umana, erano come piccoli fantasmi.

Sbucavano dappertutto, da dietro i divani, dalla credenza e persino da dietro i quadri!

D'un tratto smisero tutti insieme di svolazzare, si voltarono verso la mia direzione.

Iniziai a sentirmi un pò a disagio!

Ad un tratto, una di loro venne verso di me volteggiando fissandomi negli occhi.

Era un essere bellissimo, il suo viso era di una dolcezza incredibile!

Fui pervaso da un senso di pace e gioia insieme.

-Finalmente, era da tanto tempo che aspettavamo di incontrarti!-

disse con una voce dolcissima.

Non appena esclamò queste parole, si voltò di scattò verso il camino in fondo alla stanza e il suo viso si fece improvvisamente triste e con occhi imploranti.

Si rivolse di nuovo a me.

-Il tempo stringe, devi fare in fretta,ti prego...-

Indietreggiò lentamente fino a sparire nel buio, e anche le altre con lei.

Guardai in fondo alla stanza per scoprire cosa avesse spaventato quella creatura e proprio lì accanto al camino vidi una sagoma umana uscire dall'ombra, lo riconobbi immediatamente.

Era lui, il vecchio che avevo incontrato al fiume.

Ero impietrito dalla paura, non riuscivo a muovermi.

Lui avanzava con passo sicuro verso di me, quando mi fu vicino, afferrò il mio braccio con forza aprendomi il pugno in cui stringevo la pietra, strappandola via dalla mia mano.

Nello stesso istante ebbi la sensazione che un fulmine mi attraversasse il corpo, questa volta il dolore era stato più acuto ma anche più rapido a sparire.

Corsi allo specchio a guardare i miei occhi che erano tornati normali.

-Accidenti alla zia, al suo fidanzato, la pietra...mi hanno fatto venire le allucinazioni!-

Decisi di tornare a letto.

Stavo salendo le scale, quando mi sentì chiamare.

-Ciao Leo!-

O mio Dio

Ero pietrificato.

-Non avere paura!-

Ancora lui, cosa diavolo faceva in casa mia di notte!?

Di certo era pazzo, mi feci coraggio e tornai indietro nella stanza.

Lo vidi beatamente sprofondato nella poltrona di mio padre accanto al camino.

-Vieni...su coraggio, siediti qui accanto a me! Fra poco farà molto freddo!-

Cominciai sul serio a sentire freddo, così mi sedetti di fronte a lui.

Con un gesto accese il camino.

Eravamo in luglio, e non poteva fare tutto quel freddo...

-Chi sei? Come sei entrato? Come fai a sapere il mio nome? Cos'era quello che ho visto prima!?-

La Pietra Di Thillion (Sotto revisione)Where stories live. Discover now