Prologo

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-Koutaro torna subito qui!- urlò la donna cercando di afferare la mano del ragazzo, inutilmente. Il diciottenne aveva fatto un'altra delle sue sceneggiate e stava scappando di casa, ancora. I suoi capelli argentei, tirati su da qualche gel particolare, si stavano spettinando. Continuava a correre più velocemente possibile. La camicia elegante cominciava a stargli un pò stretta e il sole stava aumentando la sudorazione. Delle gocce di sudore percorrevano il suo collo andando ad impregnare il colletto dell'indumento. Attraversò tutta la piazzetta scontrandosi a volte con donne o uomini i quali lo guardavano male o lo insultavano. Si ritrovò poi in un vicoletto. C'erano degli scatoloni di legno, probabilmente appartenenti a qualche emporio lì vicino. Si poggiò dietro una di esse sedendosi a terra e cercando di riprendere fiato. Non era la prima volta che litigava con la madre. Lei voleva che studiasse e diventasse qualcuno di importante magari in campo medico o letterario. Ma lui aveva un sogno più profondo. La sua famiglia, malgrado fosse giapponese, era sempre vissuta in Spagna e suo padre era un famosissimo ballerino di tango. Morì quando il ragazzo era ancora un bimbo in fasce. Per anni i parenti gli raccontarono di come l'uomo fosse diventato una leggenda nel mondo del tango e il giovane voleva seguire le sue orme. Purtroppo senza il supporto della madre per lui era davvero difficile riusicre a realizzare quel sogno.

-Dovete muovervi con eleganza. Fare in modo che la vostra donna volteggi delicatamente, ma allo stesso tempo deve trasmettere sensualità-. Il ragazzo fu colpito da queste parole dette da una voce rauca, ma dal tono calmo. Si guardò in giro per capire da dove venisse la voce maschile che aveva appena sentito. Guardò in alto e vide una piccola finestrella aperta. Si arampicò sulle scatole e, appena riuscì ad affacciarsi, rimase a bocca aperta. C'era una grandissima stanza color rosso scuro. Delle donne e degli uomini erano vestiti elegantemente e messi uno accanto all'altro. Gli occhi del ragazzo, però, andarono direttamente verso colui che aveva attirato maggiormente la sua attenzione. Un ballerino, probabilmente sui vent'anni, stringeva a sè una ragazza. Stavano ballando. Quando si staccarono riuscì a notare più dettagli. I capelli neri erano leggermente spettinati e alcune ciocche erano attaccate alla fronte leggermente sudata. Le labbra erano leggermente aperte e sottili e lasciavano intravedere poco i denti bianchissimi. Il corpo era fasciato da una camicia parecchio elegante e da pantaloni neri attillati i quali mettevano in mostra le forme del ragazzo in questione. Una cosa in particolare lo colpì: gli occhi. Che occhi... Erano di una forma delicata, ricordava quasi un principe. Per un momento pensò che fosse un reale. Poi erano verdi. Verdi come lo smeraldo. Trasmettevano sicurezza ed eleganza al tempo stesso. Mai aveva visto una persona più bella di lui. Rimase letteralmente a bocca aperta. Subito dopo si risvegliò e continuò ad esaminare il luogo. "Un attimo... Quei vestiti... Questa stanza... E' una scuola di ballo!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16, 2020 ⏰

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