Chapter 21

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Christian arrivò qualche minuto dopo e ci salutammo.

"Mi spieghi cosa sta prendendo a tua sorella?" chiesi sperando di trovare una risposta a questa domanda.

"Bella domanda, cosa è successo?"

Gli raccontai tutto ciò che era successo, e lui rabbrividì a quelle parole.

"Pensavo che avrebbe imparato la lezione dopo di te!" disse lui.

"Pensavo che tu l'avessi protetta da un essere del genere" risposi io.

"Certo,è più grosso di me e mi metto contro uno con cui so che mi farebbe il culo, simpatico Federico" disse lui ironico.

In effetti quel Cosimo era grosso, e uno come Christian c'avrebbe fatto i pesi, figurati con uno come me.

"In effetti... Ma tu che sei suo fratello, falla ragionare col cervello!"dissi io in panico.

"Certo,è più testarda di te, fidati, ogni mia parola le entrerebbe da un orecchio e le uscirebbe dall'altro" disse lui rassegnato.

Questa situazione era una merda. Non c'era nessuna soluzione a questo problema e suo fratello era molto preoccupato di come stava andando.

"Ho paura le faccia del male, penso si fumi le canne, la sera, escono fuori e tornano in delle condizioni che meglio che non ti descrivo"disse preoccupato.

"Torna a casa e parlaci, se non ascolta minacciala mandandola in comunità e se lui si intromette gli dici che chiamerai la polizia"

Christian annuì e ognuno tornò a casa sua.

Ero steso sul divano che aspettavo che Christian mi chiamasse per dirmi com'era andata.

Il telefono squillò.

"Christian com'è andata?" chiesi preoccupato.

"Non sono bastate le parole..."

"Che vuoi dire?" ancora più preoccupato.

"Servono misure estreme. Devi venire qui"

Non me lo feci ripetere due volte, presi la macchina e mi avviai verso la casa.

Christian era fuori.

"Mi spieghi cosa sta succedendo?"

"Stanno litigando, perché mi sa che è uscito fuori qualcosa su voi due"

Ero confuso.

"Ho detto quello che dovevo dirgli e poi ho guardato lei e gli ho detto che mentre stava con lui è venuta a letto con te, sai il Chiesa mi ha raccontato, ma non me la voglio prendere con te, perché mi stai aiutando a portarla via da lui" disse velocemente.

Feci un sospiro di sollievo, almeno mi ero risparmiato una scazzottata con Christian, e di essere distrutto da lui.

Dopo un po' Cosimo uscii dalla casa.

"Si vattene, grande uomo, io avrò sbagliato ma tu quante te ne sei portato a letto?!" urlò lei non curandosi che io e Christian fossimo fuori.

Ci guardò e prese una sigaretta e se la fumò.

"Avete qualcosa da dire?" disse rivolgendosi a noi "No, ve lo chiedo,perché ne avrei anche per voi!"

Finii di fumare e rientrò in casa.

Rientrammo a casa.

"Lui?"chiese indicandomi.

"Non ci crederai, ma mentre eri in coma io e lui abbiamo chiarito, e l'ho chiamato per farmi aiutare" disse Christian.

Federica si mise a ridere e dopo iniziammo anche noi, era tanto che non la vedevo ridere, e mi innamorai di lei e della sua risata, come la prima volta a quella festa.

"Non volevo farti del male, ti giuro. Io ti ho conciato in questo stato, e se mi permetterai, vorrei riacquistare la tua fiducia e iniziare tutto d'accapo, perché Federica io TI AMO" dissi guardandola, e rimasi a bocca aperta per ciò che avevo appena detto.

Federica e Christian rimasero scioccati, lei mi guardò.

"Non voglio più giocare, non ha più senso. Sono stata una stupida,volevo farti sentire come mi ero sentita io, ma ho sbagliato, spero tu possa perdonarmi" disse lei.

Andai verso di lei e la baciai.

"Io ti perdonerò sempre, perché senza di te non posso stare" dissi appena ci staccammo.

"Ragazzi,sono contento per voi. Ora, per favore, non vi tirate colpi bassi,perché vi spacco la faccia a tutte e due" disse Christian.


Iniziammo a ridere, e poi trascorremmo una serata a mangiare pizza, e a guardare film. 

Rose nereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora