capitolo 40

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F: no... Io non ti ho mai dimenticato. Ci ho provato tante volte ma non ci sono mai riuscita.
Mi sorride e mi prende la mano.
Mentre camminiamo riconosco in lontananza una persona. È familiare quel viso, ma non riesco a ricordare chi è.
Man mano che si avvicina percepisco sempre di più quel senso di familiarità. Io l'ho già visto, ma dove?
Appena si avvicina vedo Riccardo sbiancare.
Mi volto verso di lui e vedo che sta stringendo i denti.
F: Riki che hai?
X: ciao bellissima. Ti ricordi chi sono?
Dice facendo una risatina maliziosa.
La voce. Ecco chi è. Il tipo di ieri sera.
Mi metto dietro Riccardo e lui mi tiene con una mano, come per calmarmi.
R: non ti avvicinare a lei.
X: e perché no? È un bel bocconcino.
Dice avvicinandosi.
Inizio ad aver paura, perchè ricordo le intenzioni di ieri sera.
R: non ti avvicinare a lei.
X: mammamia che noiosi. Tanto un giorno sarai mia.
R: vattene!
Sé ne va e mentre passa mi guarda e mi sorride maliziosamente.
Riki si gira e mi stringe a lui.
Scoppio a piangere perché ho paura delle parole di quel tipo.
F: e se davvero mi facesse del male?
R: no. Ci sono io, e non ti toccherà con un solo dito, almeno che non si voglia ritrovare sotto terra.
F: grazie Riki.
Mi accarezza i capelli e poi con il pollice mi asciuga le lacrime.
R: scommettiamo che ti faccio tornare il sorriso?
Lo guardo perplessa e annuisco.
Mi prende sulle spalle e inizia a correre come un pazzo verso la pasticceria.
Qualcuno ci guarda male ma non mi importa perchè sto bene.
Entriamo in pasticceria e Riki ma diretto al banco dei dolci con me ancora sulle spalle.
R: buongiorno, vorrei ordinare due cornetti alla Nutella doppia.
Prende i cornetti e mi porta al tavolo.
Ci sediamo di fronte e io inizio a ridere.
R: che ti avevo detto?
Sorrido imbarazzata e addento il mio cornetto. Ovviamente mi sporco tutta la bocca perchè io non so mangiare come una persona normale.
R: che carina sei tutta sporca.
F: ancora? Dove?
Sì alza e si siede accanto a me.
R: qua.
Dice mettendo il suo pollice all'angolo della mia bocca.
F: aspetta che prendo un fazzolettino.
Faccio per prendere la borsa ma lui mi blocca.
R: no non importa.
Inizia ad avvicinarsi all'angolo della mia bocca e da un piccolo bacino. Poi mi guarda e mi da un bel bacio, stavolta sulle labbra. Sì stacca per riprendere fiato, e mentre lo fa mi fa salire sulle sue gambe.
R: Dio quando mi sei mancata.
Non mi da nemmeno il tempo di dire nulla che si riavventa sulle mie labbra. Picchietta sul mio labbro inferiore per chiedere l'accesso e io glielo concedo.
Mette le sue braccia attorno alla mia vita, ed io attorno al suo collo. Vorrei rimanere così per sempre, ma putroppo ci deve essere sempre il guastafeste di turno.
X: bene bene.
Oh no. Lucas.
F: bhe che ci fai qua?
L: sono venuto a cercati. Ma sei con questo cretino.
R: oh ma che vuoi da me.
F: mi hai lasciata no? Quindi sparisci.
L: no. Mi sono pentito.
Pff. Eccolo.
F: troppo tardi ormai.
L: per lui non è troppo tardi eh vero?
Dice indicando Riccardo.
F: lo vuoi sapere? No, non è troppo tardi per lui perché ci sono emozioni che non dimentichi così facilmente.
Prendo Riccardo per mano e lo trascino fuori dalla pasticceria.
R: hai detto una cosa stupenda.
F: bhe è la verità. Non posso dimenticare quello che mi hai fatto provare te. Non voglio dimenticare.
Spazio autrice:
Heii. Vi piace? ❤❤

Chissà se lo sai. REDERICA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora