Capitolo otto.

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Era sera ormai e Katniss non si decideva a scendere da quell'albero. Prima o poi avrebbe dovuto farlo o sarebbe morta di fame. Noi avevamo abbastanza provviste, ma presto sarebbero finite. Presa dalla noia iniziai a tirare piccoli coltelli ad una lucertola che passava davanti a me, Lux e Cato erano come al solito appiccicati e ridevano. Cercai di ignorarli, mi distesi su un fianco pensando a cosa sarebbe accaduto se non avessi mai conosciuto Cato. Sarebbe stato piú semplice, tutto sarebbe stato piú semplice. Con questi pensieri che inondavano la mia mente, caddi tra le braccia di Morfeo. Aprii gli occhi ed il sole quasi mi accecò. Mugolai e mi alzaii lentamente, ero sola.
"Cato?" nessuna risposta.
"Lux?" ancora niente.
Continuai a girare la testa da destra a sinistra ma non vidi nessuno.
Nemmeno Katniss era sull'albero dove l'avevamo lasciata. Mi alzai, raccolsi la mia roba iniziai a correrre cercando i miei alleati.
"Cato? Sei tu?" mi avvicinai a quello che sembrava essere un braccio e ciò che vidi mi uccise. Cato con una spada nel petto accanto a Lux con una freccia in testa. Indietreggiai sperando che tutto ciò non fosse vero, iniziai a piangere cercando un modo per salvarli. Non potevo salvarli. Mi rassegnai e spostai lo sguardo su Lux, quanto ho desiderato che morisse ed ora era lì e quasi mi sentivo in colpa. Qualcosa, qualcosa di strano, attirò la mia attenzione: sul mio braccio si era posata quella che sembrava una vespa, i miei occhi diventarono fessure mentre studiavo l'insetto. Improvvisamente capii. Sentii un rumore sordo e aprii gli occhi, scrollandomi di dosso gli Aghi Inseguitori che mi avevano assalita. Era un sogno. Come gli altri favoriti raccolsi velocemente le mie cose e iniziai a correre. Mi girai solo un attimo e questo fu quello che vidi: Katniss Everdeen sull'albero con il mio coltello e Lux a terra uccisa da quelle bestie. Questo bastò a non farmi guardare indietro fino a che non arrivammo in un punto indefinito del bosco.
Ci fermammo.
Ansimando continuai a guardare il vuoto, sconvolta.
"Clove?"
Lentamente alzai gli occhi verso Cato, sbattendo le palpebre per trattenere le lacrime. Perché io non ero quella che tutti credevano, non ero quella guerriera che tutti rispettavano, in realtà era una bambina fragile, bisognosa di amore, bisognosa di condividere la sua gioia. Bisognosa di vivere.
Non ero la ragazza forte e spietata che tutti credevano che fossi. Non ero la ragazza pronta ad uccidere per portare gloria al proprio distretto. Non ero la persona che credevo di essere, l'avevo capito, ma non volevo togliere la maschera.

Cato si avvicinò e impacciatamente mi abbracciò e lo strinsi a me piú forte che potevo. Poi guardai Marvel, era incapace di parlare, muoveva le labbra ma non usciva nessun suono.
"Vado a prenderla."Marvel riuscii a parlare, si riferiva sicuramente a Lux, si mise in cammino.
"Non puoi." Cato cercò di distoglierlo dalla sua pazza idea, ma lui non si fermò
"É COLPA MIA CAPISCI?AVREI DOVUTO PROTEGGERLA" alzò la voce.
Lo raggiunsi e iniziai a parlare.
"Marvel, aspetta, lo so che le volevi bene, ma non puoi fare nulla per salvarla ora, so che volevi proteggerla, ma non puoi fartene una colpa, devi andare avanti."
Spostò lo sguardo e si diresse verso la direzione opposta.
Guardai Cato e iniziai a camminare.

— Spazio Autrice
Finalmente sono riuscita ad aggiornare, spero che il capitolo vi piaccia, ormai la storia é quasi finita, ma ho in serbo altre idee per voi, un bacio.

It's a promise. [CLATO] [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora