14. Sarò costretto a farvi causa

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"cosa ci fate qui? Vi avevo detto di andarvene!"

Il dottore Beflay è davanti a noi e...non ci sta guardando in modo amichevole...

"Ecco...noi..."

"Sarò costretto a farvi causa, lo sapete?"

***

"Sarò costretto a farvi causa, lo sapete?" Scimmiotto il dottor Leonard Beflay.

Robert ride mentre passeggiamo sul marciapiede poco distante da casa mia. È notte tardi, saranno le tre del mattino, ma appena siamo arrivati, abbiamo deciso di fare una breve passeggiata per alleviare un po' la tensione di quest'ultimo periodo.

"E tu cosa ridi? Guarda che se siamo in questo pasticcio è tutta colpa tua!"

"Mia?"

"Certo! Chi è che voleva entrare a tutti i costi?"

"Ma, cosa c'entra? Tu mi hai seguito! Potevi aspettarmi fuori!"

Stiamo urlando e non credo che questo piaccia molto alle persone del quartiere che a quest'ora stanno beatamente dormendo. Però non riesco a trattenermi dal non urlare e, a quanto pare, neanche Robert.

"E restare nel corridoio di un ospedale a mezzanotte? No grazie."

"Mi spiace, ma non puoi darmi la colpa per le tue azioni..."

"Ma la volete smettere?" Una signora di mezz'età si è affacciata alla finestra. "col vostro baccano disturbate la quiete pubblica!"

Questo non doveva dirlo. Sono già abbastanza nervosa di mio e...potrei non rispondere delle mie azioni...

"E lei con la sua esistenza disturba l'umanità!" Le urlo in risposta.

***

Robert sta ancora ridendo dal "piacevole" incontro con quell'insopportabile signora.

"hai finito?"

"Scusa, ma...la scena è stata epica!" Continua a ridere.

"Bhe...non mi pare che nel momento della 'scena epica' tu stessi ridendo molto..."

"Ne abbiamo già combinate abbastanza oggi..."

"Hai ragione..."

"...bene, ora è meglio che vada..."

Dopo avermi riaccompagnato al mio palazzo, Robert si è fermato qualche minuto nel mio appartamento, ma ora è meglio che torni a casa, Marta sarà molto preoccupata.

"Va bene, allora...ci vediamo domani!"

"A domani!"

Il poliziotto si congeda chiudendo la porta dietro di sé.

Ah che giornata...ora voglio solo indossare il pigiama e andare a dormire...anche perché domani devo andare a lavoro...'il crimine non dorme mai!' Come dice mio zio...

Sto per addormentarmi comodamente sul letto, quando squilla il telefono.
Ma chi è a quest'ora?
Non ho voglia di alzarmi, ma, a meno che non sia una compagnia telefonica, deve trattarsi di una cosa seria.
Al secondo squillo salto in piedi. In pochi passi veloci raggiungo la cornetta.

"Pronto?"

"Mariline? Ho trovato la cura."

Il signor Silver mi aveva assicurato che avrebbe trovato lui la cura tra uno dei quaderni dei suoi studi giovanili e, a quanto pare, l'ha fatto.

"Perfetto...allora..." Guardo l'orologio. Sono le quattro. "passo da lei per le nove?"

"Cosa? No, no, devi venire subito!"

Rinuncio all'idea di avere un po' di pace...ormai non dormirò più.

"Va bene...in qualche modo arrivo..."

"Ti mando il mio autista, così non avrai problemi per il trasporto."

"Oh, grazie..."

"Fatti trovare pronta tra dieci minuti."

Detto ciò riattacca la chiamata.
Dieci minuti...okay...sono in pigiama, ma okay.

***

La macchina che mi passa a prendere è una opel cascada. Inizialmente non capisco se sia l'autista del signor Silver, ma i miei dubbi vengono cancellati non appena dall'auto scende un uomo non troppo anziano che mi apre la portella destra dell'auto dicendo

"Salga pure signorina Stuart!"

Ringrazio e mi precipito all'interno del veicolo.
Il mio accompagnatore non parla ed io sono abbastanza a disagio, così decido di iniziare un discorso a caso...

"Di notte non passa nessuno..."

"Già..."

"Saranno tutti a dormire..."

"Probabilmente."

"Mi spiace averla disturbata a quest'ora..."

"Oh, non si preoccupi: è il mio lavoro"

"Da quanto lavora per Silver?"

"...sono...12 anni, signorina."

"Oh bèh, sono tanti...e la signora..." Vorrei chiedergli della signora che ho visto l'ultima volta dal signor Silver, ma non ricordo il nome.

"...Anita?" Per fortuna l'autista mi viene in aiuto.

"Anita..."

"Lei è nuova...l'altra signora di servizio è deceduta a causa di un incidente stradale meno di un anno fa..."

"Oh...mi spiace! E...Anita lavora anche di notte?"

"No solo di giorno."

"Quindi non dorme a casa del signor Silver..."

"No."

"E lei dorme dal signor Silver?" Chiedo riferendomi a lui...forse dovrei smetterla di fare domande, questa situazione sta diventando un interrogatorio...

"No, abito nell'appartamento a fianco...siamo arrivati"

L'uomo ha parcheggiato in uno spazioso garage. Scendo dall'auto e seguo l'autista su per una scala di marmo bianco fino ad arrivare all'appartamento del signor Silver.
Qui il mio accompagnatore estrae dalla tasca sinistra un mazzo di chiavi e apre la porta dicendo con voce stanca.

"Sono io Arold. Siamo arrivati!"

Non giunge risposta, così l'uomo riprova:

"Arold, signore?...Si sarà riaddormentato come suo solito...attenda pure qui. Vado a svegliarlo e lo porto subito da lei..."

Seguo con lo sguardo i passi dell'autista, stanchi come la voce, poi mi guardo attorno.
La luce è stata accesa dall'autista...strano...se il signor Silver ci stava aspettando perché spegnere tutte le luci e andare a dormire?
Improvvisamente torna l'uomo, pallido in viso e correndo verso il telefono.

"Pronto? Serve subito un'ambulanza alla 25th strada."

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