La luce che entra dalla finestra mi arriva direttamente in faccia, svegliandomi.
Che mal di testa, mariangela.
Mi guardo attorno. Non sono nel mio letto. Non sono a casa mia.
Dove diavolo sono finita?

Decido di alzarmi, nel farlo noto che la stanza in cui sono è piena di poster appesi alle pareti. Per terra, ai piedi del letto, un tappeto beige copre il pavimento freddo.

Apro la porta, ed esco dalla stanza.
Dei rumori provenienti dalla camera accanto alla mia mi incuriosiscono, così provo ad avvicinarmi. Qualcosa cade a terra e si rompe, producendo un rumore di vetri infranti, si sente la voce di un ragazzo imprecare e i vetri che vengono spostati.
La maniglia si abbassa e  la porta che sto fissando si apre.

Un ragazzo dai capelli scompigliati e dai profondi occhi scuri  mi fissa, cercando di capire chi io sia. Io lo fisso nello stesso modo, con sguardo curioso.
Un'altra porta dietro di lui si apre e un altro ragazzo arriva sorridente verso di noi.
<< non sapevo che fossi qua Cla, se vuoi mangiare qualcosa io sto andando a prendere delle cose al supermercato in fondo alla strada >>
Lo riconosco. Aaron.

<<oh.. bhe si grazie.. io.. grazie>>
<<ah, bello, guarda che fra poco arriva Cameron.. ultima cosa.. non pensi che tu debba fasciarla la mano? Sta grondando sangue>>
Detto questo scende le scale e si sente una porta sbattere.

Guardo la mano del ragazzo, da cui sta effettivamente gocciolando sangue.

<<merda.. senti ragazzina, non ho tempo di chiederti chi sei, ne tempo per preoccuparmi di te.. vattene>>
Lo vedo camminare verso il bagno. Giustamente il mio sesto senso di donna mi dice di seguirlo.

<<DOVE CAZZO SONO LE BENDE.. Ancora qui ragazzina? Ti ho detto di andartene.>>
<<non me ne vado. Tu hai bisogno di una mano. Ti aiuto>>
Lui si siede sul bordo della vasca, rassegnato.
Guardo dappertutto in bagno, ma delle bende nemmeno l'ombra, in compenso ho trovato il disinfettante. Meglio di niente.
Ora manca solo qualcosa con cui pulire la ferita.

Corro nella stanza da dove è uscito il ragazzo, senza fare caso ai vetri rotti per terra, apro l'armadio e prendo una maglietta.
Torno dal moro e gli spruzzo il disinfettante, fasciandogli la mano con la maglia.

<<dovrebbe andare ora.. magari tienilo stretto per un po', poi il sangue smetterà di fuoriuscire così tanto >>
<< ragazzina.. bhe grazie.. e scusa se ti ho trattata di merda prima>>
<<tranquillo.. comunque ho anche un nome sai?>>
Lui mi guarda con uno sguardo da "no ma non mi dire, pensavo ti chiamassi davvero ragazzina" e io non posso fare altro che liberare un sorriso.
<<mi chiamo Claude. Mi sono trasferita qui da poco>>
<< Shawn, piacere. Aspetta.. ma tu sei l'amica di Carol giusto? Quella nuova..>>
<<colpevole>>
Lui mi guarda ancora negli occhi ed è come se ci fossimo persi gli uni nelle pupille dell'altro.
                                • • •
<<ti dico che è così>>
<<dai non puoi dirmi di aver dormito a casa di Mendes senza che lui ti abbia minimamente toccata, è impossibile>>

Carol non crede alle sue orecchie. A quanto pare nessuna aveva mai dormito a casa di quel ragazzo senza andare a letto con lui. Io sono la prima. Certo lui non sapeva nemmeno che io esistessi prima che gli fasciassi la mano. Ma sono piccoli dettagli.

<<sai cosa ti dico? Dimentichiamocelo, ok? Sai che pensavo? E se andassimo a fare shopping? Solo io e te? Da buone amiche di vecchia data?>>
<<Claude. Vorrei ricordardi che uno, ci conosciamo da un mese e mezzo, due, abbiamo solo 16 anni. Non siamo amiche vecchie. Nemmeno di  data. Conunque allo shopping non si dice mai no. Vengo da te tra mezz'ora. PREPARATI ZOZZA>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 11, 2017 ⏰

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